OUTDRY la Sostenibilità possibile nello Sportsdesign. 8 Domande per Matteo Morlacchi – NexTec l’unica italiana vincitrice all’ISPO, Ecodesign Form Follows Sustainability della Volvo

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ecodesign

Taggato come: , ,

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi_11

Pubblicato il giorno 10 aprile 2008 - Nessun commento



   


Se qui sei nuovo ISCRIVITI alle News RSS feed. Thanks for visiting!



Dopo aver pubblicato in un precedente articolo riguardo l’ISPO (La principale fiera dell’industria di abbigliamento sportivo) abbiamo immediatamente contattato Matteo Morlacchi (NexTec) per discutere meglio riguardo a questa innovativa tecnologia: OutDry Extreme Waterproof, unica vincitrice italiana all’ISPO Sportsdesign 2008 della Volvo.

Ecco 8 domande e 8 risposte per scoprire lo sviluppo, l’idea e la missione di un’azienda dedita allo Sportsdesign che riesce a guardare il futuro da un punto di vista innovativo, con entusiasmo, forza e sicuramente passione.

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi

Matteo Morlacchi – OutDry: NexTec srl è nata nel 2000 dall’unione di professionalità e competenze ‘trasversali’ provenienti anche da paesi diversi, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie d’avanguardia per l’abbigliamento protettivo. OutDry è il progetto più importante sviluppato da Nextec: si tratta di una tecnologia che rende perfettamente impermeabili calzature e guanti (mantenendoli però traspiranti e quindi confortevoli). OutDry è destinato soprattutto per uso sportivo o professionale, ed è basato su un processo brevettato di laminazione della superficie tridimensionale esterna di questi articoli di abbigliamento con membrane impermeabili e traspiranti. Matteo Morlacchi è nato nel 1966, si è laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano nel 1990 e ha maturato in diverse aziende del settore una esperienza nella progettazione e produzione di tessuti tecnici di alta qualità, specificamente per utilizzo sportivo. Dal 2004 collabora a tempo pieno con NexTec.

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi

Matteo Morlacchi – OutDry: Il progetto OutDry nasce da una reale domanda del mercato per un miglioramento dei prodotti esistenti. I sistemi di impermeabilizzazione presenti sul mercato (cosiddetto bootie con fodera impermeabile) forniscono infatti una protezione solo parziale dall’acqua e riducono notevolmente il comfort per l’utilizzatore che, ad esempio, si ritrova spesso con le estremità sudate, quando le condizioni climatiche sono più calde. La ricerca e lo sviluppo tecnologico di OutDry è stato così orientato fin dall’inizio ad offrire agli sportivi ed ai professionisti che operano in condizioni climatiche difficili, la migliore protezione ai piedi e alle mani garantendo allo stesso tempo un comfort elevato, senza compromessi. Sono state utilizzate competenze e conoscenze diverse, come quelle in ambito aerospaziale, da cui è derivata la tecnica di laminazione. OutDry è quindi l’insieme di materiali, macchinari e processi specificamente sviluppati e integrati fra loro al fine di garantire il raggiungimento di questo obiettivo.

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi

  • Daniel Casarin: La sostenibilità è un discorso che nasce già nella fase di progettazione di questa tecnologia o è una conseguenza della ricerca di performance ed efficacia?

Matteo Morlacchi – OutDry: Possiamo dire che in questo caso la sostenibilità è la conseguenza della razionalizzazione del processo. OutDry è una tecnologia molto più semplice e progettualmente lineare rispetto a quelle precedenti. Questo implica già di per se la riduzione delle varietà e delle quantità di materiali utilizzati. Lavoriamo sempre cercando di semplificare, alleggerire e così, quasi inconsapevolmente, andiamo verso la sostenibilità.

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi

  • Daniel Casarin: Secondo voi quale ruolo dovrebbe assumere lo sportsdesign nell’ampio contesto dell’ecodesign e della sostenibilità?

Matteo Morlacchi – OutDry: Proprio perché è pura ricerca di prestazione in un contesto naturale, lo sport rappresenta uno straordinario ambito di sperimentazione dove l’ecodesign può essere applicato con risultati di grande efficacia. E’ davvero gratificante per il designer realizzare un miglioramento nella performance del prodotto unito ad un minore impatto ambientale.

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi

  • Daniel Casarin: Secondo voi quali sono gli errori che si continuano a commettere nel settore della progettazione dell’abbigliamento sportivo considerando un approccio più sostenibile?

Matteo Morlacchi – OutDry: L’eccessiva influenza delle tendenze ‘moda’ che subiscono alcuni prodotti spingono i marchi e le industrie a preoccuparsi di più di questo aspetto che di quelli realmente legati alla funzione dell’abbigliamento stesso. La necessità di rinnovare stagionalmente disegni e colori per logiche commerciali puramente legate alla ‘moda’ è sostanzialmente contrario ad una logica di sostenibilità, che vorrebbe un prodotto sempre attuale fino a quando non è superato da reali miglioramenti nelle sue performance.

Oltre a ciò mi sembra che i materiali a ridotto impatto ambientale facciano ancora fatica ad affermarsi. Une esempio per tutti, i tessuti con membrane e trattamenti idrorepellenti a base di Fluorurati (PTFE/PFOA/PFOS) continuano ad essere ampiamente utilizzati anche se vi sono chiare indicazioni circa le implicazioni ambientali ed esistano prodotti alternativi più sicuri. Forse c’è un problema di informazione agli operatori ed ai consumatori.

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi

  • Daniel Casarin: La natura ed il rapporto con essa sono dei componenti fondamentali per lo sport cui vi rivolgete, in che modo vi rapportate con questi e cosa più vi influenza di essi? Da amatore, la montagna per me rappresenta prima di tutto un luogo simbolico, un luogo dove  si -ascende- spiritualmente prima e fisicamente poi, per questo la natura deve diventare un tramite, un medium di questa ascesa; questo forse è un pensiero condiviso da molti appassionati di trekking. Quanto per voi progettisti di attrezzature sportive è importante questa filosofia, che spesso sta alla base della disciplina del trekking?

Matteo Morlacchi – OutDry: Gli sport di cui ci occupiamo si svolgono in ambienti naturali, spesso anche estremi e ostili all’uomo: alta montagna, oceano … I materiali chi progettiamo sono, in un certo senso, la mediazione fra ambiente e uomo. Conoscere l’ambiente naturale è quindi indispensabile per comprendere e prevedere tutte le variabili che possono influenzare la prestazione del prodotto. Questo però non può essere solo analisi di dati tecnici, molto è dato dalle sensazioni personali. In questo senso ci ha insegnato tantissimo la collaborazione con grandi alpinisti d’alta quota come Silvio Mondinelli (14 ottomila senza ossigeno) e Mario Merelli, con i quali testiamo le soluzioni più avanzate.

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi

  • Daniel Casarin: Ora una domanda che intende scendere più a livello tecnico, immagino che un processo come quello utilizzato da OutDry, per unire membrana e materiale esterno utilizzi molta energia > alta pressione e alte temperature, ci saranno sviluppi ulteriori di questa tecnologia per trovare alternative? O è trascurabile visto l’efficacia del metodo? Ci puoi descrivere più in dettaglio il processo?

Matteo Morlacchi – OutDry: In apparenza, il processo può sembrare particolarmente ‘vorace’ in termini energetici ma in realtà, grazie ai sistemi di isolamento termico della macchina di laminazione, le potenze utilizzate non sono grandi. Oltre a ciò, occorre considerare che la produttività della macchina è molto elevata. Il processo di laminazione è derivato dalla tecnologia aerospaziale di diaphragm forming: la tomaia della calzatura è posizionata sopra ad una speciale forma e la membrana viene pressata e incollata su di essa da un piano flessibile in elastomero, gonfiato ad alta pressione. Attualmente, tra pressione e temperatura abbiamo un consumo energetico indicativo di circa 0.08 Kwh/paio.  Stiamo lavorando a materiali che ci consentano comunque una riduzione delle temperature utilizzate e dei tempi di laminazione.

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi

Matteo Morlacchi – OutDry: Da un punto di vista ambientale stiamo lavorando con i nostri partner giapponesi di Komatsu Seiren ad una membrana poliuretanica impermeabile/traspirante 100% base acqua. Siamo ormai nella fase di test e i risultati sono molto incoraggianti.

outdry_sportsdesign_ispo_ecodesign_nextec_komatsuseiren_bootie_impermeabile_matteo_morlacchi

[ Links utili e approfondimenti ]



Condividi

Informazioni sull'autore: Redazione - GenitronSviluppo.com

GenitronSviluppo.com è un blog network dedicato all’innovazione sostenibile attraverso cui vengono pubblicate notizie ed approfondimenti su: tecnologie, buone pratiche, ecodesign, bioarchitettura, agricoltura ed energia verso un futuro più intelligente e sostenibile, ma non solo… GenitronSviluppo.com vuole essere sostegno per aziende, istituzioni e processi culturali di innovazione per uno sviluppo sostenibile locale, nazionale e sociale.

Sfoglia gli articoli archiviati come Redazione - GenitronSviluppo.com

Nessun commento

Attualmente non ci sono commenti per OUTDRY la Sostenibilità possibile nello Sportsdesign. 8 Domande per Matteo Morlacchi – NexTec l’unica italiana vincitrice all’ISPO, Ecodesign Form Follows Sustainability della Volvo. Perchè non ne aggiungi uno?

Scrivi un commento