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Gli edifici includono sistemi per la raccolta di acqua piovana oltre ad un sofisticato sistema di raccolta di rifiuti. Anche l’illuminazione pubblica è ad energia solare mentre i liquami prodotti dalle aziende agricole limitrofe viene trasformato per diventare gas e combustibile per fornelli, autobus e autovetture. I fanghi prodotti servono da fertilizzante per gli orti e la foresta da cui è stato preso il legname per riscaldare ulteriormente le case. Queste sono state realizzate orientandole in modo da massimizzare la luce naturale all’interno e attraverso i spazi pubblici esterni come i parchi e i sentieri. Il piano di sviluppo comprende una chiesa, 2 scuole, asili nido, un pronto intervento, una biblioteca, centro sportiva e piste da sci. E’ stato inaugurato da 4 anni e da allora si è dimostrato così popolare che i prezzi sono raddoppiati.
La frangia più radicale invece di eco-comunità si trova a Taos nel New Mexico e riguarda un piano di sviluppo di 130 case realizzate in pieno deserto, costruite con pareti in pneumatici usati pieni di terra battuta, bottiglie di vetro vuote, lattine e altri materiali riciclati. L’idea del suo creatore Mike Reynolds da Taos si è diffusa in tutto il mondo fra cui Brigthon. Le 130 in materiale riciclato, chiamate ironicamente Earthships sono adagiate sulla collina in moda da avere una facciata a vetro affacciata a sud per massimizzare il calore e la luce del sole. Tutta l’energia elettrica e il riscaldamento proviene da fonti rinnovabili come pannelli solari e turbine eoliche. L’acqua piovana e la neve viene completamente raccolta attraverso un sistema di bacini a tetto e poi filtrata 4 volte. I rifiuti organici naturalmente vengono trasformati in loco.
Vauban è un grande quartiere che si trova a 5 Km dal centro di Friburgo in Germania ed è composto da 5000 case. La prima fase di sviluppo è iniziata nel 2000 quando il governo con la collaborazione di un associazione di cittadini riconosciuta legalmente diedero il via al processo di pianificazione dell’intera area. Il gruppo di cittadini era composto da lavoratori a tempo pieno, professionisti e mirava a creare una comunità di Baugruppen (gruppi di proprietari) l’intento di partenza per la costituzione di gruppi simili era quello di dare un senso di appartenenza fra i potenziali residenti. Ciò che essi produssero fu radicale. Il 50% delle famiglie sono senza auto e le alternative per il trasporto pubblico comprendono un sistema di car sharing (gratuito) e una linea di tram.
Quasi 100 edifici del complesso di Vauban producono più energia di quanta viene consumata. Ogni aspetto sociale dello sviluppo è stato attentamente pianificato e comprende una cooperativa di negozi alimentari ed una cooperativa di agricoltori che organizza un mercato giornaliero. L’eco-città di Vauban così è stata posta per la prima sotto analisi da un istituto come l’Öko-Institut (Istituto di ecologia applicata). L’analisi intende esaminare gli aspetti ecologici ed economici del progetto tedesco, analizzando il ciclo di vita e il flusso dei materiali prodotti utilizzando sofisticati software.
[ Links utili e approfondimenti ]
8 marzo 2010 alle 20:26
viene proprio voglia di scappare dall’Italia….