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La casa prefabbricata TriPod con il suo concetto di montaggio e smontaggio Plug and Play: offre un interessante modello di adattabilità e modularità, considerandoli principi guida per nuove esperienze di progettazione e design. Considerando inoltre che tutte le famiglie crescono accogliendo un nuovo bambino e che gli spazi si restringono quando i bambini crescono TriPod si adatta a queste esigenze, consentendo ai proprietari di casa di aggiungere o sottrarre camere o semplicemente scambiando le camere essendo di dimensioni diverse. Questo elimina la necessità di acquistare un’altra casa di proprietà, aumentando il ciclo di vita di un prefabbricato come TriPod.
Questo sistema di casa prefabbricata è reso possibile appunto grazie alla creazione di un nucleo centrale che costituisce la spina dorsale del prefabbricato. Il nucleo centrale già contiene tutti gli impianti necessari per servire la casa. Grazie a queste possibilità TriPod crea un architettura che può facilmente accogliere nuove parti e ambienti. L’installazione della parte centrale della casa prefabbricata può essere fatto in un’ora. Realizzato in strutture portanti in acciaio è la prima struttura del nucleo a cui collegare i diversi Plug and Play. Il 95% delle connessioni strutturali così sono facilmente e velocemente estraibili essendo avvitate ai telai in acciaio e le loro giunture sono sigillate per permettere un facile smontaggio e il riutilizzo senza danneggiare i pannelli. I componenti della casa prefabbricata in questo modo possono essere facilmente riciclati, ma già il concetto di Plug and Play riduce la frequenza di demolizione delle parti.
TriPod è stato progettato per essere super efficiente sotto il profilo energetico su livelli molto diversi. Innanzitutto i moduli della casa prefabbricata possono essere assemblati con maggiore velocità rispetto alle tradizionali case prefabbricate assemblate in loco. TriPod ha molte caratteristiche che aiutano ad utilizzare meno energia dalla griglia nel corso dell’intero suo ciclo di vita. Utilizzando solo il 10-25% dell’energia elettrica che sarebbero stati utilizzati in una casa prefabbricata equivalente. TriPod utilizza l’energia solare passiva , pareti e finestre super-isolate, elettrodomestici efficienti, un efficiente pompa di calore per il condizionamento e pannelli fotovoltaici per raccogliere l’energia proveniente dal sole. Questi sistemi permettono a TriPod di essere completamente neutrale al carbonio. Essa genera più elettricità di quella consumata eliminando qualsiasi necessità di utilizzare combustibili fossili.
L’obiettivo del concetto offerto da TriPod del Plug and Play è quello di dare una visione più coerente a un alloggio industriale, davvero frammentato e che non ha visto alcun cambiamento significativo in molti anni di produzione. Su macro scala, l’obiettivo del team di progettazione è quello di promuovere una rete basata sul web per i proprietari delle case prefabbricate Plug and Play. Attraverso questa rete sarà possibile lo scambio modulare delle parti direttamente organizzato tra i proprietari. Una volta che un accordo è fatto, fisicamente si staccherà il modulo e i professionisti lo riattaccheranno nell’altra sede. Un precedente storico di questa casa prefabbricata può essere visto nel Lustron House che utilizzava case prefabbricate con parti intercambiabili. Su scala minore, la casa TriPod potrà anche generare i vantaggi economici di possedere una casa prefabbricata ad alta efficienza energetica.
[ Links utili e approfondimenti ]
28 febbraio 2009 alle 13:10
Il mio, più che un commento tecnico a questo articolo, vuole essere di spunto per una discussione sulla filosofia da seguire nell’ecodesign in genere.
L’idea di TRIPOD è bellissima e rivoluzionaria nella sua semplicità di base, una struttura centrale portante con tutti gli impianti necessari al funzionamento di un’abitazione, a cui poi, modularmente, si possono connettere o disconnettere i vari ambienti.
Tempo addietro avevo letto e visto documentari riguardo a riutilizzo di containers navali come moduli per strutture abitative, un’idea che adesso mi sembra essere simile ma molto primitiva rispetto a TRIPOD, se non ricordo male a Londra è stato realizzato un piccolo complesso riutilizzando vecchi containers.
Queste ed altre validissime idee di cui ho letto e sentito hanno tutte in comune una cosa, sono tutte soluzioni che parlano di un’unica abitazione per un unico nucleo familiare, il che comporta, in un pianeta sempre più sovrappopolato come il nostro, il sempre maggiore utilizzo di spazio che và ad essere sottratto a madre natura.
Ciò che penso è che, sviluppare soluzioni per abitazioni più efficienti, ecocompatibili ed ecosostenibili, è interessante ed utile come esercizio però se riempiamo il nostro pianeta di villette monofamiliari ecologiche, non avremo più un pianeta ed un ecosistema da difendere, ritengo sia più utile indirizzare la ricerca e l’ecodesign a soluzioni tipo la skyfarm e strutture per l’agricoltura verticale però da utilizzare a scopo abitativo e non solo per la produzione di cibo ed energia.
1 marzo 2009 alle 12:11
Vorrei informazioni rigurdanti la cogenerazione per case unifamigliari. La Baxi ecogen incorpora un motrore strling per la produzione di energia elettrica oltre che la produzione di acqua per riscaldamento a condensazione.
In emilia romagan è possibile sostituire i pannelli di solare termico con la produzione a cogenerrazione. Avete informazioni per la Lombardia. grazie