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Come sappiamo, da anni i ricercatori stanno indagando il modo migliore per sfruttare questo effetto di produrre idrogeno dalla luce del sole utilizzando l’acqua in maniera economicamente redditizia. Ma ora un team di ricerca del Northeastern University e del National Institute of Standards and Technology (NIST), hanno accidentalmente scoperto un modo per produrre idrogeno in modo economicamente sostenibile.
L’idrogeno è un biocarburante come i combustibili fossili. La differenza è che l’idrogeno brucia in modo pulito. Quando viene bruciato infatti si combina con l’ossigeno per formare acqua … e nient’altro. L’idrogeno è anche facilmente disponibile come componente dell’acqua. E la maggior parte del nostro pianeta è coperto da acqua. Il problema come sappiamo finora è stato quello di come estrarre idrogeno dall’acqua in maniera economicamente redditizia. L’idrolisi ad esempio è un modo di raccogliere idrogeno dall’acqua. Tuttavia è necessaria più energia per liberare l’idrogeno che quella recuperata dall’uso del gas come combustibile.
Ed ecco dove il biossido di titanio può diventare un fotocatalizzatore naturale che grazie alla luce ultravioletta agisce come catalizzatore per la reazione di idrolisi, riducendo la quantità di energia elettrica necessaria per la reazione chimica e per estrarre quindi l’idrogeno dall’acqua. Il team ora sta studiando diverse metodologie per aumentare le prestazioni del biossido di titanio combinandolo con carbonio in modo da formare piccoli nanotubi che permetterebbero all’acqua di entrare in contatto molecolarmente al meglio con il catalizzatore e migliorando la produzione di idrogeno. Inoltre la combinazione con il carbonio aiuterebbe al biossido di titanio l’assorbimento della luce.
E proprio qui sorprendentemente è stato quasi per caso che il team ha poi scoperto che un residuo del processo impiegato per costruire altri nanotubi al carbonio per celle solari è responsabile di un ulteriore miglioramento delle prestazioni dei nanotubi per il rilascio dell’idrogeno dall’acqua. Da qui l’utilizzo del potassio. I dati sono stati sorprendenti. “Il risultato è stato così emozionante che abbiamo abbandonato rapidamente l’utilizzo del carbonio”. spiega Latika Menon del team di ricerca, “utilizzando nanotubi contenenti potassio. In questo modo è stata necessaria solamente un terzo dell’energia elettrica per produrre la stessa quantità di idrogeno rispetto ai nanotubi al carbonio”. Un risultato davvero molto promettente che inaugura rapidamente la nuova serie di ricerche.
[ Links utili e approfondimenti ]
8 dicembre 2009 alle 10:07
- Tutto bello, fantastico ma siamo nel 2009 e non siamo nemmeno capaci
di sfruttare le semplici celle a combustibile nella normale vita di casa.
la risposta è …. PETROLIO e NUCLEARE questi si che vanno alla grande.
Forse nel anno 2195 se saremo ancora su questo pianeta, SI !