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Nuovi risultati di una ricerca dimostrano come il pericoloso e controverso additivo plastico Bisfenolo A o BPA, si può trovare comunemente in un’ampia e vasta gamma di cibi in scatola, compresi alcuni marcati “BPA free” o biologici. “I risultati sono significativi, perché indicano il grado di esposizione potenziale. I bambini infatti che tendono a mangiare più porzioni al giorno di cibi in scatola devono essere salvaguardati considerato che assorbirebbero una dose di BPA vicino ai livelli che causa pesanti effetti negativi già riportati in numerosi studi”, dichiara Urvashi Rangan dell’Unione dei Consumatori, pubblicando su Consumer Reports i risultati dell’importante studio.
Come abbiamo già scoperto, il Bisfenolo A è un composto onnipresente nelle materie plastiche. Sintetizzata nel 1891, oggi la sostanza chimica è diventata una pietra miliare delle materie plastiche dal policarbonato al poliestere, solo negli USA vengono utilizzati più di 1,04 milioni di tonnellate di Bisfenolo A ogni anno. Il Bisfenolo A si trova comunemente in bottiglie plastica e biberon così come nel rivestimento di diversi prodotti alimentari di alluminio come lattine per bibite. Tuttavia finora gli organismi di settore come l’American Chemistry Council (ACC) hanno insistito che il BPA utilizzato in questo modo è sicuro. Già dal 1936, è noto che il BPA è pericoloso per l’uomo andando soprattutto a causare disfunzioni ormonali, danni all’apparato cardiovascolare e il diabete.
Imitando gli estrogeni, le ricerche ad oggi hanno dimostrato che la sostanza chimica è anche in grado di accelerare al comparsa e la crescita del cancro alla mammella così come diminuire il numero degli spermatozoi nei ratti maschi. Questi risultati hanno sollevato interrogativi circa i rischi potenziali per la salute della BPA , utilizzato a causa della sua resistenza. Anche se quella alle alte temperature oggi è messa in discussione, in particolare sul rilascio graduale della sostanza da parte delle materie plastiche e resine quando esposte ad alte temperature come nel microonde o in lavastoviglie.
Il nuovo studio ha esaminato 19 prodotti alimentari confezionati ed ha trovato livelli di BPA più elevati fra zuppe e fagiolini in scatola. Il BPA è stato trovato in piccole tracce negli alimenti, ma il gruppo ha anche scoperto come anche alcuni contenitori di plastica o sacchetti ad uso alimentare contenessero Bisfenolo A, già utilizzato da decenni per qualsiasi plastica, rivestimento in resina epossidica e perfino barattoli di latta.
L’Unione Consumatori USA ha già sottolineato diversi studi sugli animali che dimostrano gli effetti negativi ad esposizioni di 2,4 microgrammi di BPA per chilogrammo di peso corporeo al giorno, per cui gli scienziati raccomandano che l’esposizione quotidiana al BPA debba essere limitata a un millesimo di quel livello, o di 0,0024 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo, un livello significativamente molto inferiore a quello limite di 50 microgrammi imposto dai diversi organi di sicurezza governativi.
Negli USA il gruppo di ricerca ha immediatamente chiesto alla Food and Drug Administration il divieto di utilizzo del BPA nei materiali che entrano in contatto con gli alimenti. L’FDA ha replicato, dopo aver già vietato l’utilizzo della sostanza chimica per giocattoli, che sta esaminando i dati scientifici sul BPA e prevede di prendere una decisione definitiva circa la sicurezza del prodotto chimico per la fine di questo mese. Mentre ancora in Europa non c’è alcuna sollecitazione a questo studio anche se ad inizio anno la Commissione ha fissato le nuove quantità massime limite giornaliere per il corpo umano.
[ Links utili e approfondimenti ]
4 dicembre 2009 alle 15:45
[...] Bisfenolo A: Contaminazione Alimentare. Trovate Tracce della Pericolosa… [...]