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Global Trends in Renewable Energy Investment
Un recente rapporto delle Nazioni Unite intitolato “Global Trends in Renewable Energy Investment 2011” ha mostrato che sono stati spesi 211 miliardi dollari in tutto il mondo nelle fonti di energia rinnovabili, comprendenti il solare, l’eolico, l’idroelettrico, geotermico e quella proveniente dalle biomasse. I Paesi in via di sviluppo attualmente stanno battendo i Paesi sviluppati nell’ambito degli investimenti. La Cina da sola ha speso 48.9 bilioni di dollari nei parchi eolici. L’Africa ha visto significativi investimenti nelle energie rinnovabili, che riflettono un arco storico simile a quello della costruzione della rete di telecomunicazione; la mancanza di un’infrastruttura centralizzata della rete elettrica consente a questi Paesi di passare direttamente alla generazione distribuita delle Smart Grid ad alta qualità e di evitare investimenti in infrastrutture di trasmissione. Gli investimenti in fotovoltaico sui tetti nei paesi sviluppati sono saliti a 60 bilioni di dollari, evidenziando ulteriormente il valore della generazione distribuita. Tuttavia le fonti rinnovabili come l’eolico e il solare sono “intermittenti” in natura e lo sviluppo di queste risorse dovrebbe includere automaticamente accumuli e stoccaggio energetico co-localizzato per far fronte alle interruzioni della produzione che si verifica quando il vento si riduce o una nuvola passa sopra un pannello fotovoltaico.
Politiche Regionali e Stoccaggio Energetico
La decisione recente della Federal Energy Regulatory Commission (FERC) sta definendo i nuovi processi di pianificazione regionale negli USA, dove le tecnologie per lo stoccaggio energetico e le Smart Grid iniziano a diffondersi maggiormente. Le norme per la ripartizione equa dei costi fornisce certezza di mercato per le aziende di trasmissione che sviluppano energie rinnovabili che potranno accelerare l’integrazione alla concomitante diffusione dello stoccaggio di energia. Questo richiede che i processi di pianificazione di trasmissione comprendano considerazioni di politica regionale, come ad esempio gli standard del portfolio per lo stato delle energie rinnovabili e quelli dell’Environmental Protection Agency (EPA). Questa decisione ha rimosso anche il “diritto di prelazione” che scoraggiava lo sviluppo a costi competitivi delle strutture di trasmissione. I progetti legati alle energie rinnovabili per la fornitura di energia su larga scala, come l’eolico e le grandi installazioni solari, sono spesso lontani dai punti di consumo e le linee di trasmissione devono essere interamente costruite. L’accumulo di energia dovrebbe essere un elemento naturale dei progetti eolici e solari per garantire un flusso stabile alla rete e la possibilità di entrare in nuovi mercati.
Un Passaggio Storico
L’Electric Power Research Institute (EPRI) ha pubblicato un recente studio per aiutare i programmi di fornitura di energia a sviluppare i requisiti funzionali per lo stoccaggio dell’energia e favorire l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili allo stesso modo dello stoccaggio energetico nelle sottostazioni e all’interno delle reti di distribuzione elettrica. Il lavoro attuale è focalizzato su raccomandazioni simili per l’accumulo di energia dalla parte del cliente – l’accumulo di energia su micro-scala che può essere abbinato alla generazione di energia sui tetti fotovoltaici. Questo significa che gli enti erogatori stanno considerando seriamente di passare da forme di generazione energetica legate alla corrente “always-on” a forme in differita, supportate dall’immagazzinamento di energia; stanno anche considerando che le energie rinnovabili intermittenti, come quella eolica e solare, possono essere abbinate a tecnologie di stoccaggio energetico.
Ma l’asso nella manica che verrà giocato a favore dell’integrazione delle Smart Grid e dello stoccaggio energetico è quello legato alla crescente preoccupazione per gli impatti sulla qualità dell’acqua e dell’aria e i costi reali dell’impatto dell’attuale sistema di produzione di energia. Il Texas, noto per il suo atteggiamento a tutela dell’ambiente, è diventato il primo stato a richiedere che le società di perforazione per la ricerca di gas naturale rivelino tutte le sostanze chimiche intenzionalmente utilizzate nel terreno come parte del loro processo di estrazione (sostanze che impattano soprattutto sulle falde acquifere). Un passo significativo che farà luce sulle attività del settore. Il costo abbastanza economico del gas naturale non può sembrare così attraente se va a scapito dell’acqua potabile che si trova in una situazione abbastanza critica su questo pianeta. Se il gas naturale perde parte del suo fascino, aumenterà la domanda delle fonti rinnovabili per la generazione di energia e la necessità dello stoccaggio energetico per consolidare quelle energie intermittenti come l’eolico e il solare.
Lo stoccaggio di energia ha finalmente ottenuto l’attenzione che merita nel settore delle Smart Grid e diventerà una tecnologia ampiamente diffusa in varie forme attraverso l’intera catena di fornitura, trasmissione, distribuzione e consumo di energia elettrica di generazione. Per rafforzare questo aspetto abbiamo bisogno di politiche legislative statali e regolamentari che favoriscano gli enti erogatori e i produttori indipendenti di energia da fonti rinnovabili, affinché investano nello stoccaggio energetico.
3 ottobre 2011 alle 08:31
La complessità dell’argomento è elevata. Faccio parte del comitato CT 313 (membro passivo, data la mia giovane età) e partecipo alle riunioni e sono informato sui progressi in merito alla normativa per le reti intelligenti.
Il Comitato Tecnico 313 “Reti Intelligenti’” del CEI ha lo scopo di presidiare le attività normative a livello internazionale ed europeo nel settore, nonchè di assicurare la presenza del “Sistema Italia” in un settore di forte espansione e di notevole interesse per i soci del CEI. Nel suo ruolo di ente super partes, il CEI, con la costituzione di questo Comitato Tecnico, offre a tutti i soci l’opportunità di partecipare fin dall’inizio a tutte le iniziative a livello internazionale, europeo e nazionale per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla Comunità Europea per il 2020.
Mi rendo conto, nel vivere quotidiano, non si possa comprendere, nel concreto, cosa possa servire tutto questo “movimento”.
In realtà è ASSOLUTAMENTE FONDAMENTALE per oltrepassare una soglia (stimata secondo gli esperti attorno al 20%) di produzione da fonti discontinue e generazione distribuita di energia elettrica. Per inciso le fonti discontinue sono generalmente le rinnovabili basate su sole e vento, mentre la distribuita sono le fonti di produzione inferiori ai 200 kWp. Tutte queste non sono programmabili e stanno in piedi economicamente proprio perchè producono.
Oltre la soglia citata ci sono problemi di controllo della distribuzione di energia. Con le smart grid si elimina tale problema.
17 febbraio 2012 alle 13:47
Che l’Italia sia indietro nello smart grid è evidenziato anche dai commenti che trovo arretrati in tecnologia.Se integro tutte le rinnovabili nell’hydro modulare cambiando le fasi(1- 2 al giorno)otteniamo 67-134 GWh,usando l’hydro disponibile con una spesa limitata di turbine di modulazione e condotte.Cioe’ nei laghi,invasi,fiumi,mare posso produre 134 GWh che mi danno tutto il gas o benzina rinnovabile di cui ha bisogno l’italia