Bioplastica: Può Essere il Formaggio una Futura Soluzione Per Imballaggi Sostenibili?

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Ovunque tu lo metta il formaggio è gustoso, ma avresti mai pensato di utilizzarlo anche per gli imballaggi?

I ricercatori dell’IRIS affermano che una plastica biodegradabile a base di sottoprodotti di formaggio potrebbe ridurre la necessità di imballaggi sintetici e conservare i materiali. La bioplastica a base di proteine del siero di latte è il risultato del progetto triennale WheyLayer, un progetto di ricerca e sviluppo finanziato dalla Commissione Europea nella regione spagnola della Catalogna, che si propone di risolvere un problema comune legato all’imballaggio.

Nell’industria alimentare l’ossidazione di oli, grassi e altri componenti possono portare a colori e sapori sgradevoli. Così tenere l’ossigeno al di fuori degli alimenti confezionati è essenziale.

Plastiche come PE (polietilene) e PP (polipropilene) sono eccellenti per il blocco dell’umidità ma per tenere fuori l’ossigeno dagli imballaggi devono essere rivestite di costosi polimeri sintetici. La maggior parte di questi – come l’EVOH (polimero di etilene vinil alcool) e il PVDC (polimero di polivinile di cloruro) – sono a base di petrolio ed estremamente difficili da riutilizzare dal momento che è quasi impossibile separare ogni singolo strato per il riciclaggio.

Si è scoperto invece che il siero di latte, le proteine del latte, sottoprodotti nella produzione del formaggio, forniscono tali proprietà che bloccano l’ossigeno ma sono molto più economici e rispettosi dell’ambiente.

Elodie Bugnicourt, group leader di IRIS. Photo by European Commission

Il nuovo imballaggio – sviluppato da IRIS, una società di ricerca con sede a Barcellona – sostituisce le componenti sintetiche con fibre di plastica rivestite con proteine derivanti dal siero del latte, le quali potrebbero far risparmiare molto denaro e creare confezioni più facilmente riciclabili.

Dopo che l’imballaggio viene utilizzato, le proteine del siero del latte possono essere chimicamente o enzimaticamente rimosse e la plastica sottostante può essere facilmente riciclata o riutilizzata per fare nuove confezioni.

Oltre al risparmio di denaro e di materie prime, questa nuova applicazione potrebbe evitare anche che milioni di tonnellate di siero di latte finiscano nelle discariche europee (a causa delle quote latte). Ogni anno i caseifici europei producono 50 milioni di tonnellate di siero di latte. Una parte viene riutilizzata come additivo alimentare ma quasi il 40% viene gettato via.

Il siero di scarto, raccolto dai produttori di formaggio, può essere filtrato ed essiccato per estrarre le proteine del siero di latte puro che può essere utilizzato in diversi strati sottili per creare una pellicola di plastica per l’utilizzo negli imballaggi alimentari.

Anche se la confezione è soggetta ancora ad analisi per il brevetto, i ricercatori si aspettano che venga impiegata nei prodotti di consumo almeno entro un anno. Inizialmente si prevede l’utilizzo della bioplastica come imballaggio per prodotti di cosmesi e successivamente come imballaggio alimentare.

Questa tecnologia verrà probabilmente utilizzata nel mercato europeo, almeno nella fase iniziale. Ma molte aziende in tutto il mondo hanno immediatamente mostrato interesse per questo tipo di imballaggio non appena quando i ricercatori lo hanno presentato all’Interpack international trade fair, in maggio.