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Ma non solo, uno degli aspetti più interessanti è che Grow the Planet dà la possibilità persino di scambiare i prodotti del proprio orto in eccesso con gli altri membri della community. Il tutto accompagnato dallo slogan “It’s time to grow up and make a better world”… è ora di crescere e creare un mondo migliore.
Interessati a questa iniziativa che abbiamo seguito fin dalla sua nascita e compiaciuti della centralità che il tema della sostenibilità ambientale riveste in questa community, abbiamo intervistato Gianni Gaggiani, founder di Grow the Planet, per farci raccontare meglio questa start-up.
Daniel Casarin: Puoi raccontarci cos’è Grow the Planet, da chi è composto e quali sono i suoi obiettivi?
Gianni Gaggiani: Grow the Planet è un social network che ha come obiettivo quello di diffondere la coltivazione dell’orto e l’autoproduzione degli ortaggi nel maggior numero di persone possibile; stiamo mettendo insieme un validissimo team di sviluppatori, scrittori, esperti di social network e di marketing che ci permetterà di fare il salto di qualità.
Daniel Casarin: Ambiente, tecnologia, relazioni… tutte componenti essenziali di Grow the Planet. Com’è nata l’idea?
Gianni Gaggiani: L’idea è nata dalla mia passione per le piante e per l’orto in generale che ho messo in pratica qualche anno fa creando Florablog, blog che mi ha permesso di fare esperienza e maturare una serie di idee che è poi confluita in Grow the Planet.
Daniel Casarin: Dal lancio nel 2011 come si sta evolvendo il progetto Grow the Planet e quale impatto sociale sta creando?
Gianni Gaggiani: Nel 2011 abbiamo lanciato una demo che spiegava le idee alla base di Grow the Planet e ci ha permesso di partecipare al Disrupt di TechCrunch. Il lancio ufficiale (anche se pur sempre una beta) è avvenuto invece a metà marzo 2012 e da allora abbiamo testato con mano l’incredibile movimento che ruota intorno alla coltivazione degli orti, movimento che ha un trend molto positivo e in costante crescita, segno che non si tratta di una moda passeggera ma di qualcosa che ha messo, scusami la metafora, profonde radici :) e che adesso ha un luogo virtuale dove ritrovarsi e confrontarsi.
Daniel Casarin: Quanti iscritti conta oggi Grow the Planet, qual è il profilo del vostro utente tipo e come utilizza la piattaforma?
Gianni Gaggiani: Dal lancio di marzo abbiamo già oltre 12 mila utenti appassionati che usano con entusiasmo la nostra piattaforma sia per interagire con il resto della comunità, sia per coltivare ortaggi o imparare i trucchi del mestiere. L’utente tipo è abbastanza vario: abbiamo una leggera prevalenza per il coltivatore di campagna, ma devo dire che anche l’appassionato urbano è in costante crescita e sta riguadagnando terreno. E poi chi l’avrebbe mai detto ma su Grow the Planet ci sono moltissime donne!
Daniel Casarin: Nel panorama nazionale ed internazionale quali sono altre iniziative simili a Grow the Planet degne di essere menzionate per espansione?
Gianni Gaggiani: A livello nazionale assolutamente no, negli Stati Uniti ci sono un paio di siti che sviluppano solo alcuni aspetti di Grow the Planet ciascuno, ma nessuno che offra una visione e un servizio a 360° come nel nostro caso.
Daniel Casarin: Qualche novità sulle prossime funzionalità rilasciate?
Gianni Gaggiani: Guarda, abbiamo una lista di cose da fare che ci occuperà come minimo per i prossimi 10 anni. :) Per esempio, dopo Impara, Coltiva e Scambia abbiamo appena rilasciato Cucina, ovvero l’ultima fase del ciclo che porta dalla semina al piatto assicurando così un supporto davvero completo per la nostra comunità; le migliorie e le funzionalità da sviluppare però sono davvero tante e le rilasceremo con cadenza regolare per garantire ai nostri utenti un prodotto sempre migliore.
Daniel Casarin: Come si inserisce la start-up Grow the Planet all’interno ell’incubatore H-Farm e come questo ne ha supportato la crescita?
Gianni Gaggiani: Grow the Planet è un po’ sui generis nel panorama delle start up di H-Farm perché, pur avendo una spiccata valenza digitale, è anche una piattaforma che ha un forte legame con il mondo reale ma del resto questa caratteristica ci rende originali a livello planetario perché non ci limitiamo al solo mondo virtuale ma abbiamo il coraggio, letteralmente, di “sporcarci le mani” con qualcosa di vero come la terra.
Inutile dire che senza H-Farm, la sua visione e la sua voglia di rischiare in idee originali, questa start up non avrebbe avuto modo e spazio per svilupparsi e crescere; H-Farm in questo è stata fondamentale perché non ci ha assicurato solo un aiuto economico ma ci ha messo a disposizione tutta la sua conoscenza, esperienza, supporto e quant’altro possa mettere una start up nelle condizioni migliori per partire con la sua avventura.
Daniel Casarin: Come prevedete che possa evolversi il vostro ambito?
Gianni Gaggiani: Il nostro obiettivo principale è quello di far crescere la comunità non solo in Italia ma allargandola velocemente a tutto il mondo, come del resto dice il nostro nome :) E poi come ti dicevo abbiamo tantissime cose in cantiere e quindi invito te e tutti i lettori a seguirci e supportarci, abbiamo ancora tanto da offrire. ;)
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