SoloPower: la 2° Generazione del Solare in Controtendenza

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SoloPower, startup dell’energia solare della Silicon Valley, sta aprendo il suo primo stabilimento su larga scala in Oregon in un periodo in cui molte aziende del settore hanno chiuso i battenti.

Il momento non è dei migliori. In un periodo tetro per molti produttori di dispositivi solari, la startup SoloPower si prepara a mettere in mostra le sue abilità nella produzione di massa e nella vendita di pannelli fotovoltaici a pellicola sottile e a dimostrare di meritare il controverso programma federale di garanzia degli investimenti. L’azienda della Silicon Valley segnerà ufficialmente l’avvio di una fabbrica di 100 MW in Portland, Oregon, e sarà il suo primo impianto a dimensione commerciale. Questo passo rappresenta una tappa importante per la compagnia venture-backed che potrà finalmente produrre la propria tecnologia su volumi più larghi, un obbligo per ogni impresa che vuole accaparrarsi quote significanti di mercato.

La Svolta dal Fallimento di Solyndra

Tim Harris, CEO di SoloPower, afferma di avere ricevuto più ordini di quelli che riuscirà a soddisfare nel breve periodo, e si aspetta di generare un profitto a partire dall’anno prossimo. “Siamo davvero ansiosi di partire” ha affermato Harris. Non sarà certamente l’unico ansioso. Gli investitori della SoloPower, come Hudson Clean Energy Partners e Crosslink Capital, hanno complessivamente versato più di 200 milioni nella compagnia e stanno ancora aspettando il loro ritorno economico. L’industria dell’energia solare non è più il settore d’investimenti redditizio che era solito essere, soprattutto da quando, un anno fa, Solyndra ha fallito totalmente dopo aver accumulato più di 1 miliardo di dollari di capitalizzazione e usato 535 milioni di dollari di finanziamento federale per costruire uno stabilimento in California.

Diverse decine di produttori negli Stati Uniti, in Europa e in Asia hanno presentato istanza di fallimento o chiuso le proprie fabbriche negli ultimi ventuno mesi. Molti reclami si sono esplicitati tra Stati Uniti ed Europa nei confronti delle società cinesi che sono salite alla ribalta negli ultimi 5 anni con i propri numeri e i pesanti finanziamenti governativi.

I pannelli fotovoltaici costituiti da celle solari disposte su un foglio di acciaio inossidabile e possono essere laminati e applicati sui materiali di copertura. La nuova tecnologia inoltre è in grado di ridurre i costi dell’uso e l’installazione delle attrezzature di montaggio per sostenere e stabilizzare i pannelli solari.

Come per tutte le operazioni di produzione nel settore energia solare, SoloPower aumenterà gradualmente la produzione ed eliminerà qualunque problema con le sue attrezzature lungo il percorso. Harris si aspetta che il tasso di produzione della compagnia aumenti di 20 MW – forse 30 – per anno, entro la fine del 2012. La compagnia spedirà probabilmente dai 2 ai 5 MW di pannelli solari nel corso del quarto trimestre fino a raggiungere la piena produzione entro la fine del prossimo anno. L’obiettivo è completare l’intera fornitura di 400 MW entro il 2014.

Rispetto a Solyndra, SoloPower sembra aver stretto accordi più rigidi per assicurarsi la garanzia del prestito governativo. Harris ha affermato che la sua azienda è stata probabilmente sottoposta a un esame molto minuzioso perché si è assicurata il prestito molto più tardi di quanto fece Solyndra.

Considerando quanto competitivo è diventato il mercato del solare, SoloPower sta lavorando per allineare gli investitori – o partner in joint venture – che possono vendere le sue pellicole flessibili ultra-sottili nei mercati locali. Harris ha citato l’Italia, il Giappone e la Corea – ha detto di aver recentemente incontrato clienti a Seoul – come mercati promettenti.