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L’idea di estrarre gas dal sottosuolo può non piacere. È normale che non sia gradito l’uso di una tecnologia, il fracking, che per quanto avanzata è in una certa misura invasiva.
A prima vista sembra dunque un bene che la gran parte dei governi europei impongano divieti indiscutibili (Francia e Bulgaria) o si limitino a non affrontare la questione. II problema è che in questo modo sarà la questione a interessarsi dell’Europa. Perché l’indifferenza e la semplice opposizione a quella che è la maggiore novità nel campo dell’energia da mezzo secolo sono il modo peggiore di fare politica. Il fracking, modo non convenzionale di estrarre idrocarburi, sta cambiando il quadro delle forniture energetiche nel mondo, la geografia dell’estrazione e le rotte di distribuzione. L’Europa, grande assente nel settore, rischia di subirne le conseguenze.
26 gennaio 2013 alle 01:00
Salve, scusate ma quale sarebbe questa “certa misura d’invasività”?
Quanto è invasivo il Fracking?
Esiste un fracking sostenibile?
Forse nn sarebbe meglio lasciare questi gas intrappolati nelle rocce come da migliaia di anni.
L’approccio che condivido maggiormente è quello di Francia e Bulgaria per il momento, ovviamente efficientando la produzione d’energia attuale e nuove soluzioni da risorse rinnovabili.
Adriano
5 febbraio 2013 alle 14:08
Adriano sono d’accordo con te e ne approfitto per segnalarti un blog http://frackingitalia.tumblr.com/ che parla proprio di fracking, promosso dall’ultimo film di Gus Van Sant Promised Land. Il film è interpretato da Matt Damon e dal 14 febbraio è al cinema. Voglio andare a vederlo visto che ha come tema il fracking negli stati uniti.