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Il vero padrone del Venezuela non è stato Hugo Chavez, come non lo sarà il suo probabile successore Nicolas Maduro, e nemmeno lo è il popolo Repubblica bolivariana.
A scandire la vita di questo Paese di 28 milioni di abitanti è il petrolio, da almeno 100 anni. L’ascesa al potere di Chavez nel 1999 non a caso avvenne in coincidenza con la crisi delle Tigri asiatiche, quando l’oro nero costava otto volte meno rispetto ad oggi, e il tasso di povertà nel Venezuela era al 50%. A Caracas, la legge è questa: greggio sopra i 100 dollari, il Paese va avanti. Sotto, tutto si ferma. Proprio per questo Chavez, in sede Opec, si è sempre speso per mantenere il prezzo al barile sopra questa soglia, forte di essere seduto sulle maggiori riserve petrolifere mondiali. Ora le major aspettano che il sistema-Venezuela, arretrato in termini di innovazione, si avviti su se stesso, pronte a offrire tecnologie al momento opportuno.
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