Abbiamo Bisogno di un Boicottaggio dell’Apartheid in Stile per Salvare il Pianeta

Scritto da Ing. Mirko Paglia in Ambiente, Lifestyle, News

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Pubblicato il giorno 29 aprile 2014 - Nessun commento



   


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Desmond Tutu è arcivescovo emerito di Città del Capo e premio Nobel per la pace. E’ presidente del Elders, un gruppo di leader indipendenti riuniti da Nelson Mandela che lavorano per la pace, la giustizia e i diritti umani. Ecco il suo emozionante discorso su come ci si dovrebbe impegnare per la lotta ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.

Venticinque anni fa, le persone sarebbero scusate per non sapere molto, o fare molto, sul cambiamento climatico. Oggi NON abbiamo scuse. Non si può liquidare il tutto come fantascienza: ne stiamo già sentendo gli effetti. Questo è il motivo per cui non importa dove vivi.

E’ spaventoso che gli Stati Uniti stiano discutendo se approvare una conduttura mastodontica per il trasporto di 830.000 barili del petrolio più sporco del mondo dal Canada al Golfo del Messico. Produrre e trasportare questa quantità di petrolio, tramite l’oleodotto Keystone XL, potrebbe aumentare le emissioni di CO2 del Canada di oltre il 30%.

Se gli effetti negativi del gasdotto incidessero solo Canada e Stati Uniti, potremmo dire: “buona fortuna e buon lavoro!”. Purtroppo le emissioni interessano tutto il mondo, il nostro Pianeta Terra, l’unica casa che abbiamo. Noi non abbiamo molto tempo.

Questa settimana a Berlino (10 aprile 2014), scienziati e rappresentanti pubblici hanno valutato le opzioni radicali per contenere le emissioni. E’ tutto descritto nel terzo rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La linea di fondo è che abbiamo 15 anni per adottare le misure necessarie. Il cavallo non può essere serrato, ma è sulla buona strada attraverso la porta della stalla.

Chi può fermarlo? Beh, possiamo, io e te … non è solo che siamo in grado di fermarlo, abbiamo la responsabilità di farlo. E ‘una responsabilità che inizia con Dio e i primi abitanti umani del giardino dell’Eden ” perché lo coltivasse e custodissero “, per mantenerlo, non abusarne, non di distruggerlo.

Il gusto del “successo” nel nostro mondo impazzito è misurata in dollari, euro, rubli e yen. Il nostro desiderio di consumare tutto ciò che è di valore  - di estrarre ogni pietra preziosa, ogni oncia di metallo, ogni goccia di petrolio, ogni tonno nel mare, ogni rinoceronte … – non conosce limiti. Viviamo in un mondo dominato dall’avidità. Abbiamo permesso agli interessi della finanza di superare gli interessi degli esseri umani e della nostra Terra.

Nel corso della mia vita ho creduto che l’unica risposta semplicemente all’ingiustizia fosse ciò che Mahatma Gandhi definì “resistenza passiva”. Durante la lotta anti-apartheid in Sud Africa, col boicottaggio, disinvestimento e sanzioni , sostenuta dai nostri amici d’oltremare, non solo siamo stati solo in grado di esercitare una pressione economica sullo stato ingiusto, ma anche seria pressione morale.

E’ chiaro che i paesi e le aziende principali responsabili per l’emissione di carbonio e l’accelerazione del cambiamento climatico sono interessate a “fare troppi soldi”. Hanno bisogno di dolce persuasione fatta dalla gente comune. E non deve necessariamente coinvolgere l’acquisto delle nostre auto!

Ci sono molti modi che ognuno di noi può fare contro il cambiamento climatico: non sprecare energia, per esempio. Ma queste misure individuali non faranno una grande differenza nel tempo a disposizione.

Persone di coscienza devono rompere i loro legami con le società che finanziano l’ingiustizia del cambiamento climatico. Possiamo, per esempio, creare eventi di boicottaggio contro squadre sportive oppure programmazione multimediale contro chi sponsorizza le aziende energetiche da combustibili fossili. Possiamo pretendere che gli annunci di aziende energetiche portino avvertenze per la salute. Noi possiamo incoraggiare le nostre università, municipalità e istituzioni culturali di tagliare i loro legami con l’industria dei combustibili fossili. Possiamo organizzare giornate senza auto e costruire la più ampia consapevolezza sociale. Possiamo chiedere alle nostre comunità religiose di parlare di questi argomenti.

Siamo in grado di incoraggiare attivamente le imprese energetiche a spendere di più delle loro risorse sullo sviluppo di prodotti energetici sostenibili, e siamo in grado di premiare quelle aziende che lo fanno utilizzando i loro prodotti. Possiamo premere nostri governi ad investire nelle energie rinnovabili e smettere di sovvenzionare i combustibili fossili. Ove possibile, possiamo installare i nostri pannelli solari e scaldacqua.

Non possiamo portare a bancarotta l’industria dei combustibili fossili. Possiamo, in alternativa, prendere provvedimenti per ridurre il suo peso politico e tenere i loro profitti per ripulire di quanto inquinato.

La buona notizia è che non dobbiamo ripartire da zero. I giovani di tutto il mondo hanno già iniziato a fare qualcosa al riguardo. La campagna di disinvestimento combustibile fossile è la più rapida crescita campagna istituzionale del suo genere nella storia.

Il mese scorso, il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra ha votato in massa a rivedere la sua politica d’investimento nei confronti delle imprese di combustibili fossili. Un vescovo disse che  il cambiamento climatico causato dall’uomo è “il grande demone dei nostri giorni”. Già alcuni college e fondi pensione hanno dichiarato che vogliono i loro soldi siano investiti in coerenti con i loro principi.

Non ha senso investire in società che mina il nostro futuro. Lavorare come custodi del creato non deve essere un manifesto vuoto: richiede l’azione concreta e con tutta l’urgenza che questa terribile situazione richiede.

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Informazioni sull'autore: Ing. Mirko Paglia

Ama definirsi #ECOIngegnere. Laureato presso il Politecnico di Milano in ingegneria Edile – Architettura, Mirko Paglia ha fatto le sue prime esperienze nell'edilizia nella piccola impresa del padre come apprendista muratore. Con tale pratica è riuscito a concretizzare, con ottimi risultati, la mentalità ingegneristica acquisita durante gli anni di studio. Sensibile ambientalista e profondo conoscitore della solidarietà cristiana, si è formato negli ambienti dedicati all''efficienza e risparmio energetico. Il suo impegno è improntato a formare imprese e comunità verso un vivere compatibile con l'ambiente. Vede la sostenibilità come l'“atto d'altruismo verso le generazioni future”.

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