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In pratica, vengono installati pochi pannelli con una potenza che non supera i 20 megawatt, la cui energia prodotta viene ceduta o venduta al consumatore finale— che non sempre coincide con il produttore—a un prezzo più basso del mercato. Secondo i dati forniti dalla società specializzata “eLeMens”, nel corso del 2013 ci sono state più installazioni di quelle previste dagli addetti ai lavori: confrontando i dati di Terna con quelli del Gse ( Gestore servizi energetici) risultano almeno 28mila impianti, pari a 727 megawatt, che non erano tra quelli che hanno fatto domanda per avere gli incentivi del conto energia.
E solo una piccola parte sono tra gli impianti, di taglia più piccola, destinati alle abitazioni private che hanno goduto delle agevolazioni fiscali destinate all’efficienza abitativa. Si tratta, invece, di impianti il cui modello economico si basa sulla vendita di energia sul posto ( capannoni industriali, uffici, centri commerciali) cui si somma il risparmio di non dover pagare gli oneri di sistema perché non devono allacciarsi alla rete elettrica.
Grid Parity Sempre Più Vicina
Del resto, un recente report della banca Ubs rivela come entro il 2020 il solare senza sovvenzioni permetterebbe di ridurre il costo della bolletta elettrica del 20-30 per cento, con un ritorno dall’investimento nell’arco di 5-6 anni nel settore commerciale e di 10-11 anni nel residenziale. A determinare questo risultato sarà proprio il solare per autoconsumo: perché più alta sarà la sua quota, minore sarà la richiesta di energia dalla rete e più bassi saranno i prezzi dell’elettricità.
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