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E-commerce, digitalizzazione, bio, esportazioni: così l’agricoltura italiana diventa sostenibile
Da anni ormai nel settore agricolo si sente parlare di crisi e anche i dati Istat sembrano parlare chiaro: dal 2003 in poi il numero di imprese agricole italiane è in diminuzione più o meno continua e in molte regioni è in calo anche la superficie agricola utilizzata. Si parla inoltre spesso di diminuzione dei prezzi, con conseguente contrazione del reddito degli agricoltori. Tuttavia, anche in questo quadro in apparenza non positivo, ci sono molti segnali che indicano che una via verso la sostenibilità del settore, sia ambientale sia economica, c’è. Anzi, ci sono più vie: l’e-commerce, la digitalizzazione, il biologico e le esportazioni, che stanno dando un nuovo volto all’agricoltura italiana.
E-commerce e spedizioni con tariffe scontate
Anche in Italia l’e-commerce ha iniziato a decollare e il settore Food&Grocery, secondo le previsioni del consorzio Netcomm, crescerà nel 2016 del 29%, andando a raggiungere il valore di 530 milioni di euro entro la fine dell’anno. L’agricoltura e più in generale il settore agroalimentare hanno quindi una serie di opportunità da sfruttare: le imprese possono creare un proprio negozio online, quelle più piccole possono aggregarsi tra loro esaltando il valore di un territorio e creando economie di scala, sfruttando piattaforme digitali e logistica condivise.
Innovazioni arrivano poi proprio dal settore della logistica, dove anche per le piccole imprese c’è la possibilità di spedire in Italia e all’estero i propri prodotti con tariffe economiche, rendendo più competitivo sui prezzi anche il negozio online di una piccola azienda agricola. Packlink fornisce ad esempio un servizio di comparazione online dei prezzi dei corrieri italiani e internazionali più utilizzati dal settore e-commerce (tra i quali BRT, UPS, TNT e Poste Italiane) offrendo tariffe scontate rispetto a quelle degli stessi spedizionieri. Tra le pagine dedicate vi si possono trovare ad esempio le tariffe per e-commerce del corriere Bartolini che ha raggiunto con Packlink un accordo per la spedizione di pacchi a prezzi competitivi. Le tariffe economiche favoriscono le vendite online, aumentano la competitività delle piccole imprese agroalimentari le quali possono puntare ad esportare i propri prodotti.
Esportazioni dei prodotti agroalimentari
Il 2015, forse anche grazie al traino dell’Expo milanese, ha fatto segnare un record nelle esportazioni agroalimentari italiane, sfiorando il valore di 37 miliardi di euro. Il primo paese verso cui esportiamo è la Germania, ma al secondo posto si sono piazzati nel 2015 gli Stati Uniti, superando la Francia che fino al 2014 occupava la seconda posizione. Stanno crescendo inoltre i mercati del Medio Oriente e quelli asiatici. Tra questi ultimi, ad avere grandi potenzialità per gli imprenditori italiani non ci sono solo Cina e India, ma anche il Giappone. Un report presentato al recente Cibus di Parma, ha messo in evidenza tutte le potenzialità che ci sono per gli imprenditori italiani che vogliano entrare nel mercato giapponese in maniera diretta, senza affidarsi cioè a partner locali. La via maestra sarebbe quindi quella di vendere prodotti di qualità e biologici direttamente ai consumatori giapponesi tramite l’e-commerce.
Agricoltura Biologica
Le esportazioni dei prodotti agroalimentari italiani oltre confine sono anche un forte traino per l’agricoltura biologica del nostro paese. Secondo un recente rapporto di Confragricoltura, l’Italia è il primo esportare al mondo di prodotti biologici, con un valore che in soli sette anni (dal 2007 al 2014) è pressoché raddoppiato. Negli ultimi quindici anni sono inoltre quadruplicate le imprese agroalimentari italiane che trasformano i prodotti biologici, passando dalle 1330 del 2000 alle 6104 del 2014: aziende che producono alimenti confezionati, che ancor più dei prodotti freschi prendono con facilità la via dell’export. Inoltre, le imprese biologiche, secondo lo stesso report, sono più digitalizzate e usano maggiormente l’e-commerce per vendere i propri prodotti. E come abbiamo visto, l’e-commerce, grazie anche alle spedizioni economiche in Italia e all’estero, consente di penetrare più facilmente anche in mercati internazionali.
La digitalizzazione
La digitalizzazione dell’impresa agricola non passa più semplicemente attraverso la creazione del sito web aziendale, ma deve avere un ruolo attivo nei diversi processi aziendali. In primo luogo nella vendita dei prodotti, attraverso l’e-commerce, ma adesso i nuovi imprenditori si possono spingere anche più avanti. È stato infatti presentato recentemente il progetto pilota Crescere in digitale, siglato da ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Coldiretti, Google e Unioncamere. Il progetto porterà alla formazione di “agriweb advisor”, figure professionali che in ogni provincia italiana spingeranno all’innovazione digitale non solo le aziende agricole, ma tutti gli attori della filiera agroalimentare. Droni, applicazioni robotiche, etichette digitali e altre applicazioni hi tech entreranno sempre di più nell’agricoltura italiana, che avrà quindi nei prossimi anni un nuovo volto, sempre più orientato al futuro e alla sostenibilità.
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