ISPO la principale fiera dell’industria di abbigliamento sportivo per la prima volta è ospite del FORUM Sportsdesign di VOLVO: ECO DESIGN form follows sustainability

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ecodesign

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Pubblicato il giorno 02 aprile 2008 - Nessun commento



   


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ISPO e VOLVO. La fiera ha avuto luogo a Monaco di Baviera dal 27 al 30 gennaio, presenti 1.500 espositori di 45 nazioni diverse. Il 29 gennaio era la giornata dedicata al Forum che comprendeva una serie di conferenze tenute dai personaggi più di spicco del settore dell’ecodesign e design sostenibile. Un evento in sordina per l’Italia che non ha saputo cogliere la sua importanza e le sue peculiarità, prime fra tutte i conferenzieri, protagonisti di spicco a livello internazionale di svariati settori, industriale, servizi, manifatturiero e designer chiamati per seguire un unico intento: follow sustainability.

Ecco direttamente i protagonisti di questo evento che hanno saputo lasciare il proprio segno e condividere le propria conoscenza ed esperienza.

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Mathilda Tham. Docente di ecodesign al Goldsmiths College Londra, analista di tendenze e mode; utilizza questa sua specialistica esperienza oltre al suo dottorato nell’educazione al design abbinata ad una ricerca finalizzata alla sostenibilità per imbastire forum e discorsi nei congressi d’avanguardia nel settore del design e dell’ambiente. La Prof.sa Tham è stata invitata da VOLVO e ISPO con il ruolo di attore e moderatore.

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Simonetta Carbonaro. Esperta di psicologia del consumo, ergonomia e design strategico. La sua ricerca si sviluppa maggiormente nel campo dei comportamenti del consumatore, sapendo pronosticare le direzioni della cultura del consumatore e analizzare gli schemi socio-culturali che ci circondano. Professoressa di Marketing umanistico e gestione del design alla Università di Boras in Svezia e membro del centro di ricerca della Domus Academy a Milano. www.realise.de

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Il Gruppo Volvo. Il direttore delle questioni ambientali, il principale del design strategico e il designer principale del programma Volvo, presentano le iniziative dell’azienda automobilistica per rispettare l’ambiente, dalle catene di montaggio che utilizzano energie rinnovabili, alle vernici ad acqua, alle finiture senza cadmio e alle diverse problematiche che deve affrontare l’industria per un cambio radicale di prospettiva. www.volvocars.com

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L. Hunter Lovins. Presidentessa e fondatrice di Natural Capitalism Solutions un’organizzazione non-profit che educa i decani delle aziende, del governo e le società civili per restaurare ed aumentare il capitale naturale, umano e nello stesso tempo incrementare la prosperità e la qualità della vita. www.natcapsolutions.org

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Andrej Kupetz. Direttore amministrativo del Consiglio Tedesco per il Design, ha studiato design industriale, filosofia e marketing del prodotto a Berlino, Londra e Parigi. La sua conferenza “Perché abbiamo bisogno di una nuova etica nel design“ presenta 7 tesi a proposito del design sostenibile. Kupetz ritiene che per arrivare a degli alti standard nel design, di designers e aziende, essi si devono necessariamente prepararsi a fare un salto qualitativo ad un livello superiore in modo da raggiungere la nuova etica richiesta. Il nuovo ruolo del designer si è trasformato verso un approccio completamente olistico, dove consulenza e networking sono fondamentali. Il Consiglio Tedesco per il Design ha aiutato a stabilire ed innalzare gli standard per un buon design supportando aziende tedesche come Braun e Siemens cosi come altre aziende che producono abbigliamento sportivo. www.german-design-council.de

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Georg Baure. Direttore per la Ricerca e Sviluppo di Amer Sports. Baure ha indicato di perseguire un traguardo preciso, dirigere l’intera industria del abbigliamento sportivo invernale in modo da perseguire a risolvere le problematiche ambientali che le riguardano fissando un punto di riferimento per un bilancio di CO2 emessa. Uno dei primi passi ha spiegato Baure è stato quello di realizzare un’analisi olistica dove tutti i fattori della produzione sono stati misurati dettagliatamente, come materiali, energia, sostenibilità, distribuzione, marketing e gestione. “Alcuni risultati sono stati molto sorprendenti e mentre da un lato abbiamo creato un piano a lungo termine, dall’altro molte delle decisioni da considerare ad hoc aiuteranno a ridurre il consumo di materiali, costi d’energia e ridurre l’intera impronta impatto sull’ambiente immediatamente. E’ stato anche molto interessante notare come il ritorno dell’investimento in molti dei nostri programmi è stato davvero molto veloce”. www.amersports.com

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Mark Held. Segretario generale dell’Associazione per la Conservazione EOG, nata con l’obbiettivo di proteggere le zone della terra ancora selvagge. L’associazione è composta dalle più grandi aziende d’abbigliamento sportivo all’aria aperta che contribuisce alla realizzazione di progetti che proteggono le zone selvagge. www.eogconservation.org

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Christoph Ebert. Fondatore e CEO di EcoOne, una piattaforma per competenze, informazione e servizi che si focalizzano sugli aspetti ambientali ed economici che riguardano la sostenibilità di brand labels e fabbricanti. Il network EcoOne raduna istituti scientifici come L’Università Tecnica di Monaco di Baviera (TUM), oltre ai fornitori di servizi specializzati nell’ambiente consulenti in economia e agenzie di comunicazione.

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Micheal Braungart. Fondatore e CEO di EPEA, co-fondatore di MBDC, co-scrittore di Cradle to Cradle. “Molte di ciò che attualmente viene chiamato ‘design sostenibile’ è una modificazione del modello ‘dalla culla alla tomba’ che ha giocato un ruolo importante nel creare tutte le problematiche ambientali che oggi ci troviamo davanti e a dover risolvere.” Braungart argomenta che lo stimolo ad utilizzare meno energia e contaminare meno è essenzialmente inutile perché semplicemente cambia la scala temporale sulla quale noteremo il degrado dell’ambiente. Grazie a tutte le sue attività ed esperienza ha sviluppato degli strumenti per progettare prodotti eco-effettivi e modelli di business. Con la sua visione di Cradle to Cradle, Braungart distingue 2 tipi di prodotti: quelli che possono essere immessi nei sistemi biologici in maniera innocua come prodotti di consumo o quei prodotti considerati di servizio, sovraciclati all’interno di un sistema tecnologico in modo da diventare o far parte di una successiva generazione di prodotti. www.braungart.com

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Rosi Mittermaier e Christian Neureuther. In passato sciatori professionisti con CR Sport. La stessa azienda che ha creato la prima linea d’abbigliamento per sciatori riciclabile al 100%, la CR Sports ha inoltre creato dei prodotti che possono rientrare all’interno del ciclo tecnologico e utilizzando elettricità dal fotovoltaico.

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Ulf Jaeckel. Principale di Devision, della protezione ambientale legata al prodotto e del Ministero Federale per l’Ambiente. “Eco-design un approccio di politica” è stato il titolo del suo intervento che mostra la possibilità di creare politiche che supportino l’eco-design. Il consumo è un forte simbolo della nostra società ed è responsabile per 1/4 delle emissioni di gas serra ne deriva quindi la necessità di creare una politica di produzione ben determinata a ridurre ed eliminare queste emissioni. Gli strumenti proposti sono: aumento di consapevolezza, standard minimi, public procurement, certificazioni, etichettatura sui prodotti ecc. www.bmu.de

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Ursula Tischner. CEO di Econcept, dirige il laboratorio di discussioni dal vivo sull’ecodesign per ISPO. L’obiettivo è fornire un esempio concreto e passo a passo guidare il processo di progettazione dimostrando la differenza fra progetti derivati da un design brief tradizionale ed un design brief che fornisce ulteriori informazioni riguardo eco-design e analisi dei materiali. Fondatrice di Econcept, azienda di consulenza e design a Cologne è specializzata in ecodesign. www.econcept.org

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Ali Ansari. CEO e direttore dell’AMD accademia di moda e design. Insieme ad Ursula Tiscner sviluppa il laboratorio di ecodesign dal vivo all’evento ISPO. www.amdnet.de

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Jill Dumain. Direttrice del reparto Analisi Ambientali di Patagonia, azienda pioniera nello sviluppo di materiali tessili sostenibili, Patagonia è stato il primo brand che ha aderito al bluesign standard. Dumain mostrando come il consumatore ad oggi è maggiormente consapevole, ci presenta la strategia di Patagonia riguardo alla trasparenza dei processi produttivi di ogni prodotto. Da poco hanno addirittura iniziato un programma di riciclaggio dei loro tessuti. www.patagonia.com

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Peter Waeber. CEO e delegato del Comitato Supervisore al Bluesign Technolgies AG. Waeber e un scienziato nel campo della chimica del settore tessile. Bluesign ha stabilito lo standard con l’omonimo che restringe l’utilizzo di sostanze tossiche nel settore tessile. www.bluesign.com

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  • Durante il FORUM si è svolta anche la presentazione dei prodotti nominati per il premio VOLVO sportsdesign 2008. Tra i prodotti nominati che abbiamo riconosciuto più interessanti troviamo:

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Bob Mervar da Nike ACG con Lava Dome CI una scarpa sportiva caratterizzata da numerosi componenti riciclati oltre ad un minimo utilizzo di adesivi che grazie ad un ingegnoso meccanismo viene permesso di separare i componenti della scarpa. Tutti i materiali di Lava Dome CI provengono da un raggio di 75 Km dall’azienda produttrice. www.nikeacg.com

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Gregor Common da Arbor con Wasteland, una tavola da snowboard che utilizza materie prime (in questo caso legno) proveniente da fornitori certificati sostenibili. www.arborboards.com

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Bruno Temer da Folha Seca (azienda Brasiliana) con uno skateboard realizzato con i criteri di un mercato equosolidale e design sostenibile. La tavola è realizzata in BIOplac un composito che utilizza risorse non legnose ma specie botaniche Brasiliane. 7 strati di materiale uniti da adesivi vegetali, lo strato esterno è fatto da un impiallacciato di Pupunha che utilizza i rifiuti dell’industria della palma. Il cuore di BIOplac è composto  da 3 strati di bambù proveniente da agricoltura biologica e prodotto in Brasile, rinforzato con un composito al 70% di fibre naturali e 30% di polipropilene postconsumo. www.fibra-ds.com

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Stiyn Deferm da Riese & Müller con Birdy City premium, una bicicletta pieghevole molto resistente, che attira gli utenti ad utilizzarla promuovendo una mobilità sostenibile. Questo  fatto viene supportato da un design senza tempo, una realizzazione a mano del prodotto soltanto in 2 fasi e dove nessun processo automatico è necessario. Tutti i materiali della Birdy City premium sono completamente riciclabili e nessun materiale tossico viene impiegato nella sua realizzazione. www.r-m.de

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  • E tra i vincitori dell’AWARD più importanti abbiamo trovato:

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Nella categoria “outdoor equipment” Matteo Morlacchi da Outdry un’azienda italiana che ha sviluppato la tecnologia Outdry, un nuovo metodo per rendere le scarpe impermeabili. La tecnologia innovativa elimina la necessità di combinare materiali diversi con sostanze chimiche e cementi, infatti utilizzando una procedura di laminazione effettiva (maggiore performance e meno materiale) con adesivi che si sciolgono col calore invece di adesivi basati su solventi chimici. www.outdry.com

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Nella categoria “wheelers” Georg Humour da Essedum con StreitWagen una bicicletta da usare sul campo da golf. Composta da una bicicletta più un carrello da golf separabili, utilizzabile questo sia a piedi sia unito alla bicicletta per percorrere lunghe distanze. www.essedum.com

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Nella categoria “accesories” Micheal Droner da Biogolftee con il suo prodotto omonimo, ha sviluppato un tee da golf 100% biodegradabile realizzato principalmente da amido di grano e si degrada dopo 6-12 settimane direttamente sul campo da golf. Non ha effetti negativi sul ambiente e non interferisce con le attrezzature di manutenzione del campo. I Biogolftees sono più durevoli e resistenti degli standard tees in legno e offrono un perfetto tee-off. www.biogolftee.com

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ISPO la principale fiera dell’industria di abbigliamento sportivo per la prima volta e ospite del FORUM sportsdesign di VOLVO: ECO DESIGN form follows sustainability.

In conclusione ISPO ed il FORUM Sportsdesign di VOLVO, Ecodesign form folows susainability è un’iniziativa davvero molto interessante grazie al suo abbinamento di personaggi molto diversi, di settori diversi in una fiera che promuove le attività all’aria aperta (dove sembra più che appropriato un discorso sulla sostenibilità), coinvolgendo aziende molto rinominate nel settore sportivo per ottenere un risultato che è sicuramente un buon segno ed una prova ancora che la diversità arricchisce un evento come questo che promuove la creatività dell’uomo.

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