Taglio del 55%: Il Governo Studia la Correzione. No a Tagli Retroattivi. Ma l’Ambiente Rilancia: Eliminare il Tetto Anche per il Futuro. Salvi i Vecchi Bonus Energia?

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Energia, Energie rinnovabili

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Pubblicato il giorno 09 dicembre 2008 - 1 commento



   


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E’ un fatto. Diventa più difficile usufruire dello sconto del 55% su Irpef e Iras per gli interventi di riqualificazione energetica: i privati e le imprese intenzionati a chiedere il bonus dovranno inviare una domanda all’agenzia delle Entrate (oltre alla documentazione all’Enea) e sperare che i fondi stanziati non siano ancora terminati. La novità è contenuta nel decreto legge 185/2008 approvato venerdì 28 novembre dal Governo e riguarda le spese per le riqualificazioni energetiche sostenute negli anni 2008, 2009 e 2010.

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L’agenzia delle Entrate esaminerà le domande in base all’ordine cronologico di invio e comunicherà entro 30 giorni l’esito della verifica agli interessati. Decorsi i 30 giorni senza esplicita comunicazione di accoglimento «l’assenso si intende non fornito» e il cittadino non potrà usufruire della detrazione. Per le agevolazioni sugli interventi energetici sono stati stanziati 82,7 milioni di euro per il 2008; 185,9 milioni per il 2009 e 314,8 milioni per il 2010. Una volta terminati i fondi non sarà più possibile accogliere le domande dei cittadini e delle imprese. Per le spese sostenute nel 2008, in caso di mancato invio della domanda o di diniego da parte dell’agenzia delle Entrate, l’interessato potrà comunque usufruire di una detrazione dall’imposta lorda pari al 36% delle spese sostenute fino ad un massimo di 48.000 euro da ripartire in 10 rate annuali.

Dopo quella annunciata mercoledì nel corso dell’audizione a Montecitorio, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, apre alla possibilità di altre correzioni sulla nuova disciplina del bonus per il risparmio energetico definita nel Dl anticrisi. Oltre che sulla retroattività della stretta, dunque, si prospettano altri ritocchi al provvedimento in sede di conversione (l’iter partirà martedì prossimo nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera).

In particolare, il titolare di via XX Settembre intervenendo a «Porta a porta» ha fatto riferimento al meccanismo del silenzio- diniego introdotto dal decreto legge 185 per regolare le modalità di risposta dell’agenzia delle Entrate alle richieste d’accesso al bonus del 55 per cento. Istanze che dovranno essere inviate da chi intende realizzare interventi di riqualificazione energetica di case o altri fabbricati nei prossimi due anni. L’incentivo “verde”, infatti, è stato prorogato fino alla fine del 2010.

«Il silenzio-diniego ha chiarito Tremonti si può modificare, quella è una procedura. Però su una cosa sarò assolutamente fermo: se dai il credito d’imposta, ed è giusto darlo, e in questo settore è giustissimo, poi però lo devi coprire». Il ministro dell’Economia se farà un passo indietro sull’anticipazione al 2008 del nuovo regime dei crediti fiscali non intende transigere per il futuro. Obbligo di prenotazione e plafond annuale sul totale dei rimborsi, quindi, non saranno oggetto di ripensamenti. Anche se alla Camera è stato depositato un emendamento firmato dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che mira ad abrogare l’intera riforma del 55% e ripristinare il meccanismo di accesso automatico al bonus.

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Ma ora è diventato ufficiale, il Parlamento toglierà la «retroattività» dalla norma che introduce modifiche al bonus fiscale del 55% sugli interventi di risparmio energetico. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti durante un’audizione alla Camera. Il ministro ha però difeso la logica dei meccanismi che impediscono di sfondare le coperture. «La retroattività non ci può essere e il Parlamento la correggerà – ha detto Tremonti – ma voglio sul futuro ribadire un criterio: il crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat. Troppe volte sono stati utilizzati come bancomat». Tremonti ha definito «incivile» l’introduzione di crediti di imposta che poi non sono sufficientemente coperti: «Questo non accadra con il nostro governo». «Se c’è spazio, finanziarli mi sembra un modo giusto per utilizzare i fondi Ue. Ma non bisogna trasformare i crediti di imposta in una illusione. Non si può dare un credito non coperto e poi deludere la gente».

Il Ministro dell’Ambiente intanto ha già presentato un emendamento. La norma aveva sollevato un’ondata di proteste da parte di cittadini e contribuenti. Solo sul sito del Sole24Ore più di 900 lettori hanno lasciato commenti alla notizia. Per non parlare delle petizioni online e delle email di protesta inviate alle caselle al Governo. Un’ondata di proteste che non ha potuto ignorare il ministro dell’Ambiente. Stefania Prestigiacomo ha depositato la proposta di emendamento governativo della norma. Il cambio di rotta è stato apprezzato da Legambiente. «Bene ha fatto il ministro ad annunciare una proposta salva-incentivi che oltre a far bene all’ambiente conviene a tutto il settore industriale più avanzato, dedicato alle rinnovabili e all’efficienza energetica» ha detto il Presidente Vittorio Cogliati Dezza.

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“Non basta la non retroattività”, avverte l’Ance (costruttori), che stima una riduzione di almeno un quarto nel 2009 (da 138mila a 35mila) per gli interventi di ristrutturazione agevolabili. “Eliminare la retroattività dalle regole stringenti del decreto legge 185/08 è un segnale di conciliazione da parte del Governo, ma si deve fare molto di più per andare nella direzione di un piano energetico per l’edilizia, sia per quanto riguarda il recupero che per il nuovo”. Paolo Buzzetti, presidente dei costruttori dell’Ance, ha commentato così l’apertura di Giulio Tremonti, intervenendo alla rassegna Urbs08 sulle trasformazioni urbane. Anche il centro studi dell’Ance ha messo a punto uno studio per valutare gli effetti dello sgravio del 55%.

“Le richieste di detrazione fiscale del 55% per interventi finalizzati al risparmio energetico – afferma il documentario – sono state secondo l’Enea 106mila nel 2007 per una spesa complessiva di circa 1500 milioni di euro e dovrebbero raggiungere la quota di 244mila a fine 2008. Il numero di interventi relativi all’anno 2008 sono quindi stimabili in circa 138.000. Ipotizzando per il 2008 una spesa media analoga a quella del 2007, pari al 14,150 euro per intervento, si stima in circa 1950 milioni di euro la spesa complessivamente sostenuta nel 2008. L’ammontare complessivo della detrazione risulterebbe pertanto di 1070 milioni di euro e di 356 milioni di euro l’anno per i tre periodi di imposta successivi”.

I limiti di spesa complessiva per l’erario fissati dal decreto legge 185/2008 è di 82,7 milioni euro per l’anno 2009, 185,9 milioni per il 2010 e 314,8 milioni per il 2011. Questi limiti “ridurranno la dimensione di un mercato che avrebbe invece forti potenzialità di espansione”. Il limite di spesa complessiva previsto consentirebbe per il centro studi Ance l’attivazione di un massimo di 35.000 interventi rispetto ai 138mila stimati per il 2008. Per questo i costruttori – ma anche gli altri settori della filiera edilizia- si attendono il mantenimento di un forte intervento organico anche per i prossimi anni.

“Non è comprensibile questo tipo di limitazione a un provvedimento – afferma ancora l’associazione dei costruttori – che in due anni dalla sua entrata in vigore, aveva permesso più di 200mila interventi, tra aziende e privati, con ricadute importanti sui consumi di energia, sulla riduzione delle emissioni inquinanti, sul raggiungimento degli obiettivi di Kyoto. Abbiamo già atteso due anni – ha detto Buzzetti – per le norme tecniche, non è in questo settore che si possono fare tagli. Lo chiede l’Europa per ridurre l’inquinamento atmosferico ed è stato valutato che costruendo con tecnologie adeguate, si spende il 12% in più, ma poi nel giro di tre anni il costo dell’energia diminuisce del 30%.

La Norma - Le leggi finanziarie per il 2007 e il 2008 prevedono una detrazione dalle imposte pari al 55% delle spese sostenute per interventi finalizzati al risparmio energetico, dalla sostituzione degli infissi alla coibentazione dei tetti dall’installazione di caldaie con migliori rendimenti a quella di pannelli solari.

Il Taglio del Decreto Anti-Crisi - Il decreto impone per il 2008 e il 2009 la prenotazione obbligatoria dell’incentivo e un tetto agli stanziamenti statali per finanziare lo sconto. Per quanto riguarda il 2008, il ministro Giulio Tremonti ha annunciato che il governo studierà una correzione per evitare la retroattività del giro di vite.

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  1. Se non è politica asservita alle lobbi economiche questa, a discapito dei cittadini e dell’ambiene, dimmelo tu cos’è.

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