Cani e Gatti Antiecologici. Consumano Come un’Auto

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente

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Pubblicato il giorno 30 novembre 2009 - 4 commenti



   


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da Repubblica

Associare l’immagine di un cane scondinzolante a quella di un Suv rumoroso e inquinante non è l’operazione più immediata che si possa immaginare. Eppure, se avete a cuore le sorti del pianeta e  state pensando di prendere un cucciolo, forse dovreste riconsiderare la vostra decisione con la stessa attenzione che  dedichereste all’acquisto di una nuova auto: secondo due esperti britannici, allevare  un cane ha un impatto sull’ambiente uguale o superiore a quello di un grosso veicolo a motore.

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Brenda e Robert Vale si occupano di sostenibilità ambientale presso la Victoria University, in Nuova Zelanda, e hanno pubblicato i loro dati in un libro dal titolo provocatorio, “Time to Eat the Dog?” E’ un’espressione che viene dall’epopea delle spedizioni in Antartide e indica il momento in cui gli esploratori, rimasti a corto di provviste, erano costretti a sacrificare i cani da slitta. Il messaggio dei due autori, dunque, è:  in un momento in cui le risorse naturali sono sempre più scerse, gli animali domestici sono un lusso che, per il bene del pianeta, non possiamo più permetterci.

Secondo i calcoli dei Vale, che si sono formati a Cambridge prima di emigrare in Oceania, la dieta di un cane di media taglia prevede il consumo di 164 kg di carne e 95 kg di cereali ogni anno. Per produrre questa quantità di cibo sono necessari 0,84 ettari di terreno (1,1 per un pastore tedesco). Ebbene, dicono i due, costruire e guidare per 10 mila km un Suv ha un costo energetico di 55,1 gigajoule. Visto che  un ettaro di terra può produrre in un anno energia pari a 135 gigajoule, l’imaptto ambientale di un veicolo inquinante è la metà rispetto a quello di un cane. Nel libro l’equazione viene applicata anche ad altri animali domestici.

Si scopre così che un gatto consuma 0,15 ettari di terreno, grossomodo quanto una grande utilitaria. Una coppia di criceti, con 0,028 ettari, equivale a un televisore l plasma, mentre un pesciolinorosso (0,00034 ettari) si prende la stessa energia di due telefoni cellulari. Le teorie dei Vale scatenano un evidente cortocircuito nella sensibilità ambientalista, visto che spesso chi ha animali in casa è anche un amante della natura. E infatti “Time to Eat the Dog?” è al centro di numerose critiche: c’è chi sostiene che le grandezze a confronto non siao paragonabili, e chi accusa il testo di contenere grossolani errori di calcolo. Ma altri ricercatori, come l’inglese John Barrett dello Stockholm Environment Institute, intervistato sull’ultimo numero della rivista New Scientist, hanno rifatto i conti e confermano i risultati.

Dunque, per il bene della Terra, addio alla compagnia dei quattro zampe? Per chi ha già un animale domestico, gli autori propongono piuttosto un cambiamento della dieta, all’insegna della tradizione: nelle case di campagna, cani e gatti avevano un impatto ambientale minimo poiché condividevano, sotto forma di avanzi, il cibo degli uomini. Chi invece sta pensando di prendere un cucciolo, sostengono i Vale, dovrebbe limitare la scelta a conigli o pulcini. Insomma, ad animali che restituiscono l’energia che consumano, poiché da essi si ricava cibo. Un suggerimento che difficilmente sarà accolto dagli ambientalisti.

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4 commenti

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  1. Letto l’articolo dico che forse un uomo consuma più ancora di un cane o un gatto. Magari dovremmo pensare a sistemare anche l’uomo.
    La verità è che per scrivere e valutare panzanate simili bisogna non irrorare il cervello facendogli mancare il minimo indispensabile per ragionare, purtroppo nonostante tutto continuano a pensare, ma devono avere anche il tempo per farlo se non hanno nulla di più produttivo da fare.
    N.B. Complimenti per le foto.

  2. Direi che non sta ne in cielo ne in terra un paragone simile, il perchè è presto detto: un cane, come qualsiasi altro essere vivente è un entità biologica che reimmette ciò che consuma nell’ ambiente sotto forma di escrementi, che sono il nutrimento essenziale per quel famoso ettaro di terreno che hanno stupidamente calcolato… nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. Negli esseri viventi tutto ciò che consumiamo lo reimmettiamo nella catena della vita. Un’ auto consuma petrolio per creare nanoparticelle cancerogene e CO2, non emette sostanze che che rientrano nella catena alimentare, soltanto sostanze nocive per l’ uomo, senza contare poi l’ impatto ambientale della carcassa di un auto! Secondo me è una ricerca finanziata dai pro-petrolio

  3. forse saranno cazzate, ma è indubbio che un animale domestico crea spazzatura, quindi dovrebbe essere messo a carico in percentuale alla taglia nella denuncia per la tarsu.
    è indubbio pure che ha un costo di gestione che è superiore al costo di gestione di un’auto storica, quindi se un’auto storica deve essere denunciata nel redditometro, perchè non lo deve essere un cane che costa molto di più da gestire?

  4. a Gabriele F, vorrei far notare che ciò che dice è corretto solo se l’animale vivesse in natura, ma nelle nostre case ciò che produce non è concime ma spazzatura, visto che gli escrementi per essere utilizzabili dalla natura avrebbero bisogno di maturare in concimaie, conosci qualche possessore di animali che tenga una concimaia sul balcone?
    il co2, ricorda che è cibo per piante, quindi per risolvere il problema si potrebbero benissimo piantare boschi, ma per poterli mantenere si dovrebbe dare la possibilità ai proprietari di farli fruttare, quindi la possibilità di coltivarli, che prevede pure quella di tagliare alcune piante a scopi economici.
    voi ecologisti non capite un cazzo di cosa significhi ecologia, a da quando vincono le vostre idee l’inquinamento aumenta, ne sia esempio che una lavatrice tripla A, spesso ti costringe ad un secondo lavaggio per avere lo stesso risultato di una vecchia lavatrice e ci mettete dentro detersivi ecologici, poi se volete il pulito aggiungete additivi che li rendono inquinanti esattamente come quelli di vecchia generazione.
    volgiamo parlare di benzina verde?
    inquina forse meno di quella al piombo? forse ma è molto più cancerogena, senza calcolare che un SUV euro 5 ( che può entrare in città) inquina molto di più di una utilitaria euro 0 ( che non ci può entrare), in più l’energia necessaria per riciclare un’auto vecchia ancora perfettamente funzionante in una meno inquinante, inquinerebbe dieci volte di più che continuare ad usarla ed i risultati di ciò che dico sono sotto gli occhi di tutti.
    volgiamo parlare di diesel con filtro anti particolato?
    lo sapete che quello che trattiene a bassa velocità ( tipo viaggiare in città) ve lo restituisce tutto nell’ambiente, non appena vi troverete a viaggiare a più alto numero di giri fuori città?

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