Acque Reflue, Inestimabili! Una Risorsa Preziosa che Andrebbe Trattata a Favore della Nuova Agricoltura Urbana e Prevenire Almeno in Parte la Futura Crisi Idrica Globale

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente

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Pubblicato il giorno 23 dicembre 2008 - 1 commento



   


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La superficie disponibile all’agricoltura si restringe e la popolazione umana aumenta, le richieste disponibili che riguardano terreno e acqua stanno generando un significativo interesse verso la nuova agricoltura urbana. Ma in molte aree del mondo, l’agricoltura urbana si basa sull’utilizzo di una risorsa che, se da una parte è una benedizione dall’altra rappresenta una maledizione e questo riguarda le acque di scarico. Per migliaia di anni, gli agricoltori che vivono ai margini esterni delle città e nelle periferie spesso utilizzano per le loro colture acqua contaminata. Non solo perché non avevano scelta, ma perché gli escrementi e le urine presenti nella rete fognaria effettivamente forniscono valore aggiunto in termini di nutrienti per il suolo e quindi al miglioramento della crescita delle piante.

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In realtà le acque reflue sono molto meglio della fresca acqua dolce per l’agricoltura, e il suo uso è uno dei motivi per cui i terreni seminativi circostanti intorno le antiche città storiche sono rimasti vitali nonostante il passare dei secoli e la coltivazione intensiva. Oggi si stima che circa 27 milioni di ettari in tutto il mondo vengono irrigati con acque reflue urbane. Il riciclaggio di queste sostanze risulta essere per gli agricoltori che non dispongono di denaro per acquistare costosi fertilizzanti, una fonte di guadagno.

Tuttavia la civiltà moderna ha sconvolto l’equilibrio di questa pratica in un certo numero di modi. Oggigiorno esiste tutta una serie di contaminanti presenti nelle acque reflue delle aree urbanizzate come: metalli pesanti, solventi tossici, pesticidi ed erbicidi, plastiche e particelle di gomma oltre a tutta una serie di pericolosi rifiuti industriali. Anche dopo una qualche forma di trattamento, molti di questi contaminanti è probabile che vengano distrutti dai batteri e microrganismi del terreno ma nella maggior parte dei casi, essi possono tramutarsi in bombe ad orologeria rendendo innanzitutto vaste aree agricole sterili per non parlare i danni al corpo umano. A complicare ulteriormente la questione risultano essere le malattie letali, gli ormoni (per lo scarico di farmaci nella rete fognaria, i parassiti e i numerosi microbi.

Con l’applicazione delle moderne norme in materia di salute e di igiene si è assistito ad un emarginare l’utilizzo delle acque reflue come una risorsa, al fine di delimitare gli effetti delle malattie attraverso la diffusione di cibi contaminati. Naturalmente, questo è sempre stato il rovescio della medaglia per l’utilizzo delle acque reflue per la coltivazione di alimenti. Quindi, in una certa misura, il dibattito intorno l’utilizzo delle acque reflue oggi riguarda il cambiamento di norme: abitudini che sono state accettati come parte normale della vita quotidiana secoli fa, sono ora considerate come inaccettabili, in particolare secondo gli standard occidentali e quindi indesiderati. Entro il 2025, quasi 3 miliardi di persone vivranno in regioni che soffrono di gravi carenze d’acqua. Una recente indagine condotta dalla International Water Management Institute in 53 città in nazioni in via di sviluppo ha rilevato che circa l’80% delle aziende agricole utilizza acque reflue non trattate per l’irrigazione.

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Con il nuovo aumento di coltivazione tramite agricoltura biologica accoppiata all’uso di una produzione e consumazione dei prodotti alimentari a livello locale per ridurre i combustibili fossili e l’utilizzo di sostanze chimiche, l’agricoltura urbana è e sarà in aumento. In molte città occidentali l’acqua potabile o nel peggiore dei casi le acque reflue trattate saranno ancora facilmente disponibili per far crescere colture. In città meno sviluppate la mancanza di infrastrutture per il trattamento idoneo delle acque reflue è molto elevato: l’85% di queste città non hanno alcun trattamento delle acque reflue e gli agricoltori non hanno alcuna alternativa.

La buona notizia è esistono alcuni semplici metodi che può notevolmente ridurre il rischio di contaminazione delle acque. Questi metodi includono il lasciare l’acqua in uno stagno, in modo che grazie a processi naturali di biodegradazione idealmente, il raccolto quando pronto potrebbe essere lavato con acqua pulita e quindi venduto. Se queste pratiche fossero seguite il rischio di malattie e danni scenderebbero al “minimo”. Ci sono anche semplici modi di garantire più disponibilità d’acqua per essere utilizzata. Una pompa a pedali, utilizzata in tutta l’India orientale, il Nepal e il Bangladesh, è stata promossa come uno strumento che può aumentare il prelievo di acqua pulita e disponibile in maniera più significativa, senza dover fare affidamento ad un apparecchiatura ad energia elettrica.

Diffondere tali “grass-roots” di tecnologia è essenziale se il mondo punta ad affrontare l’imminente crisi idrica, in cui si prevede che l’utilizzo di acqua aumenterà del 15-20% entro il 2030 per alimentare la crescente popolazione, e gli scienziati ambientali affermano che l’utilizzo di acqua per le diverse esigenze deve diminuire ora del 10% nello stesso tempo proteggendo fiumi, laghi, zone umide. Qualcosa deve essere pareggiato in questa nostra equazione dei consumi e trovare modi per aumentare l’uso delle acque reflue per l’agricoltura, sicuramente renderebbe tutto un po’ più sicuro.

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  1. L’occasione è ghiotta per farvi una domanda.
    Ho visto da qualche parte la pubblicità di un prodotto da applicare sotto il lavandino della cucina che macinava i rifiuti umidi e li lasciava andare nello scolo dell’acqua. A me sembra un ottima idea soprattuto se deve divenire acqua concimante.
    Ho sentito parlare di acque nere e acque bianche, di cui le prime sono piu sporche , ma le bianche sono le vere inquinanti, essendo cariche di detersivi. Queste dopo una prima separazione si uniscono subito nelle fognature o ci sono due fognature diverse?
    Bisognerebbe legiferare a favore dei soli detersivi biologici, ma lo sono per davvero? Avete degli esempi ? I detersivi alla spina detti biologici, lo sono davvero anche per le sostanze impiegate? Risolto il problema dei detersivi, frullare i rifiuti umidi e immetterli nelle fognature potrebbe essere una soluzione per ridurre lo smaltimento e recuperare cosi la funzione concimante?

    Saluti

    Davide – Fonte Live

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