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Con la morte di Laurie Baker, il 1° aprile dello scorso anno l’India ha perso uno straordinario uomo che ha dimostrato attraverso il suo lavoro che è possibile creare un alloggio nel subcontinente per milioni di persone. In questo modo è diventato una fonte di ispirazione per un’intera generazione di giovani architetti in India come in tutta Europa.
STILE E PRINCIPI DI UNA VERA ARCHITETTURA SOSTENIBILE
Nella regione del Kerala nel 1960 e successivamente, Baker ha sviluppato e applicato un approccio all’architettura che proveniva da un’intensa comprensione del clima locale, dalla disponibilità di materiali da costruzione e dall’abilità artigianale, nonché dalle esigenze specifiche di ogni singolo cliente, spesso povero. Laurie Baker ha applicato questo approccio alla progettazione per centinaia di case, ospedali, scuole, edifici religiosi e governativi, e in questo processo è riuscito a creare un semplice, elegante ed essenziale architettura indiana in netto contrasto con un’architettura occidentale.
Baker, riportava nei suoi scritti del 1975, che Gandhi ha fornito i principi della sua opera, “quando diceva che tutti i materiali da costruzione devono essere trovati entro 5 miglia da dove si costruisce” e “pensando di utilizzare tecniche a basso costo considerando anche i poveri, così il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di progettare gli edifici nel modo più semplice possibile e per tutti”.
I NON MATERIALI, UN’OPPOSIZIONE PROFESSIONALE
Per un’edilizia a basso costo Laurie Baker ha spietatamente eliminato i materiali non locali. Così gli intonaci di cemento sono stati eliminati utilizzando i tetti a lastra piana, le finestre di vetro sono state sostituite con creatività con mattoni locali. Le finestre e le altre aperture sono state sostituite da modelli di piccole aperture in muratura, fornendo naturalmente un’adeguata quantità di luce e ventilazione.
Ma questi risultati non sono stati raggiunti senza polemiche e critiche. Generoso e modesto, Laurie Baker è stato sempre fermo e persistente nelle sue posizioni da vero professionista: i costruttori quando avevano rifiutato di adottare le sue tecniche, Baker ha assunto una sua squadra di muratori e organizzò personalmente il loro lavoro sul sito stesso, facendo diventare il suo ufficio un mucchio di cartelle e raccoglitori che si portava costantemente nei suoi viaggi da un cantiere all’altro inevitabilmente. Il dipartimento dei lavori pubblici e gli ingegneri che ne fanno parte giudicano il suo lavoro come un architettura che non può durare. Ma Baker riuscì a diventare un feroce critico scrivendo articoli contro un architettura moderna e architetti indiani in grado solo di sprecare risorse e non considerare il clima locale.
L’INCONTRO CON GANDHI, UN PUNTO DI PARTENZA
“Nel 1944 Baker ebbe un incontro con Gandhi e da quel momento il suo lavoro e la sua vita cambiò”.
Laurie Baker ha raggiunto una grande fama grazie ad uno sviluppo e una dura esperienza di progettista e costruttore di ospedali rurali. Nato il 2 marzo 1917, a Birmingham, studiò come architetto presso la Birmingham University School. Baker dopo l’incontro con Gandhi iniziò a lavorare come architetto in India ad una missione media e attraverso questo lavoro incontrò la sua futura moglie Elisabeth (Kuni). Con la quale lavorò per i seguenti 2 decenni alla costruzione e gestione di ospedali e scuole in zone rurali isolate fino al confine tibetano e nelle colline del sud del Kerala. Più tardi scrisse di questo periodo “Ho studiato ogni architettura e stile locale fino in fondo, un’esperienza ed una ricerca di migliaia di anni su come utilizzare i pochi materiali disponibili a livello locale … questo è stato un incredibile successo”.
MERITI DI UNA PROFESSIONE DEDICATA A TUTTI
Durante il 1970 la sua reputazione si diffuse in tutta l’India anche grazie al suo lavoro di consulente per molti comitati governativi o come insegnante. Una serie di catastrofi naturali lo portarono in contatto con una nuova realtà, orientando le sue ricerche ad un architettura sostenibile resistente alle catastrofi del clima. Nel 1990, un anno dopo la sua effettiva presa di cittadinanza, gli venne conferita una medaglia d’oro dall’Indian Insitute of Architects.
Negli ultimi 20 anni il suo approccio per un architettura sostenibile venne intrapreso dai gruppi e movimenti no-profit come il Centro Scientifico e Tecnologico per lo Sviluppo Rurale (Costford) fondato nel 1980 nel Kerala da un gruppo di suoi sostenitori. Al di fuori dell’India Laurie Baker spesso rimane uno sconosciuto non meritandolo di essere. Le sue linee guida sono state un ottimo motivo per sviluppare un architettura sostenibile che consentono a milioni di indiani poveri a poter permettersi un alloggio decente. Baker fu poco interessato ai problemi del pianeta ma sicuramente dal suo lavoro e dai suoi progetti volti a sviluppare al massimo un’architettura sostenibile, possono essere di straordinario riferimento e fonte di ispirazione per tutti noi.
[ Links utili e approfondimenti ]
7 novembre 2010 alle 18:09
Articolo imteressante, grazie per divulgare la conoscenza di quest uomo meraviglioso, di cui ce ne sono pochi e di cui abbiamo veramente bisogno per realizzare una societa migliore!