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“Bisogna essere realisti, etanolo e biocarburanti non contribuiscono abbastanza alla tutela dell’ambiente della terra riducendo le emissioni di CO2 e non aumenterà di certo la sicurezza energetica oltre a non ridurre la dipendenza dai combustibili fossili a livelli apprezzabili” così ha spiegato in una conferenza a Parigi dedicata all’oro nero Ali al Naimi che si è unito al coro sempre crescente degli anti-biocarburante. Naturalmente una moltitudine di persone il cui business è attaccato al petrolio vedono l’etanolo e i biocarburanti in generale un ostilità considerandoli una teorico combustibile concorrente per i trasporti. Curiosa è la posizione delle multinazionali dell’oro nero come la Shell che investe nei biocarburanti, ma la politica delle lobby è potente ed in particolare di recente con il rialzo dei prezzi del grano e dei generi alimentari di tutto il mondo. Già il primo ministro inglese Gordon Brown in una lettera ai colleghi del G-8 accusa i biocarburanti per la penuria alimentare.
“I biocarburanti non sono la soluzione” ha aggiunto Naimi. Così l’aumento di produzione dei biocarburanti è stato a causa dei sussidi governativi e favoritismi nei confronti per questa fonte di energia. “Ecco perché dobbiamo guardare al di là dei biocarburanti e concentrarci invece veramente sulle vere fonti di energia rinnovabile”, spiegando che l’energia solare è l’unica e migliore energia pulita disponibile in tutte le parti del mondo: “E’ abbondante, pulita e disponibile per tutti. Oltre ad esistere una grande occasione per espandere il suo utilizzo a tutte le parti del mondo, specialmente nei paesi in via di sviluppo e in tutti i settori economici e attività tra cui la produzione di energia elettrica. Da parte nostra stiamo già dando a questo tipo di fonte energetica una nostra speciale attenzione.”
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