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Nel nuovo prototipo della SHEC il nuovo concentratore solare è in grado di creare nel punto di fuoco una temperatura di 6000°C. Un calore che fonderebbe qualsiasi metallo in commercio. Ma già la SHEC parla di riuscire a concentrare 11-16.000 volte l’intensità del sole. L’obiettivo è quello di non lasciare che il ricevitore del concentratore solare solare si riscaldi eccessivamente progettando un sistema in grado di liberare il calore continuamente dal sistema. Una delle applicazioni della tecnologia solare della SHEC è naturalmente la produzione di energia unendo il concentratore solare ad un motore Stirling. La SHEC è già in accordi infatti per produrre energia per un totale di 3 GW divisi tra 6 aziende agricole, 500 MW ciascuna dal prossimo anno. Altre applicazioni dei nuovi concentratori solari comprendono il riscaldamento, il teleriscaldamento, la distillazione dell’acqua, la sintesi di gas (SYN gas) per la produzione di combustibili alternativi, compreso l’idrogeno. Le reazioni termiche così per la SHEC è diventata una specialità.
Già ad ora con l’utilizzo del solare termico la SHEC sta producendo Hytano, un carburante alternativo estratto dal metano delle discariche ed utilizzato in motori a gas naturale. Tecnologia funzionante in una discarica in Texas che sarà in grado di provvedere al fabbisogno di 5000 veicoli all’anno sostituendo l’equivalente di 20.000.000 litri circa di benzina oltre alla possibilità di fornire idrogeno a 10.000 veicoli a celle a combustibile a idrogeno all’anno. Un altro impianto pilota sta per esser avviato in Canada rifornendo di combustibile 800 veicoli l’anno. Tomb Beck, presidente e CEO di SHEC Labs ha dichiarato “Abbiamo depositato il brevetto per la tutela dell’invenzione da poco ed ora dobbiamo intraprendere una revisione dello stato attuale della tecnica. Risulta comunque che ad ora il nostro solare termico è il più efficiente mai prodotto al mondo”. La SHEC ammette che la ricerca nella tecnologia è stata molto impegnativa ed è durata un decennio per definire soprattutto le modalità del processo e dei materiali.
Il concentratore solare della SHEC si basa sul principio che della luce del sole non deve essere sprecato nulla. Ne consegue una serie di dispositivi che aumentano esponenzialmente la luce del sole diminuendone sensibilmente le perdite rispetto a sistemi concorrenti. I materiali di realizzazione del ricevitore naturalmente non sono stati svelati ma già la SHEC promette miglioramenti. L’obiettivo è quello di rendere commerciare un concentratore solare che traduca 11.000 volte la luce del sole mettendo il sistema in sicurezza con l’ausilio di una serie di sistemi di sicurezza che arrestano il brusco innalzamento di temperatura creando vuoti d’aria. Inoltre per situazioni di emergenza un gas viene rilasciato che raffredda immediatamente il ricevitore senza creare alcun danno alla tecnologia.
[ Links utili e approfondimenti ]
11 novembre 2008 alle 07:50
really a very important step in the field of sustainables energies. e pluribus unum.
13 maggio 2009 alle 10:04
desidero ricevere informazioni sui motori e se ci sono dei produttori in Europa