L’Eco-architettura si basa sul concetto che ogni albero crescendo può essere adattato per diventare oggetti, assumere configurazioni utili e “arbostrutture” di diverso genere. Ora progetti pilota sono attualmente in via di sperimentazione in USA, Australia ed Israele ed includono panchine per ospedali, parchi gioco, cancelli e illuminazione pubblica. “L’approccio è rivolto verso una nuova applicazione del noto fenomeno dello sviluppo di radici aeree negli alberi” spiega il professor Eshel della Tel Aviv University. “Invece di usare i rami delle piante, questo approccio utilizza le radici malleabili per creare oggetti utili per interni ed esterni.” Il centro di ricerca presso l’università è il primo e il più grande laboratorio aereoponico (le piante crescono nell’aria invece che nel suolo o nell’acqua) del mondo. Fondato dal prof. Waisel 20 anni fa, il laboratorio consente ai ricercatori di condurre test creativi ed innovativi che beneficiano sia l’uomo che l’ambiente.
Plantware, fondata nel 2002. è la prima società che intende commercializzare le applicazioni di eco-architettura. Ora la TAU e Plantware stanno lavorando insieme per cercare specie di alberi che possano cresce facilmente con metodo aereoponico. La ricerca infatti sta portando i ricercatori ad utilizzare e coltivare alberi con radici “soft” che potrebbero facilmente essere utilizzati per strutture ed oggetti utili. Grazie alle nuove scoperte di questa feconda collaborazione in un prossimo futuro sarà anche possibile realizzare un’intera casa con l’eco-architettura. Già Gordon Glazer CEO di Plantware rivela che il primo prototipo sarà pronto in circa un decennio. Mentre il metodo di costruzione di eco-architettura può rivelarsi inimmaginabilmente lento e può richiedere anni, il risultato che si ottiene è per una lunga durata e sarà auspicabile in particolare nel settore in crescita dell’architettura sostenibile.
Il Prof. Eshel e il suo team inoltre sta lavorando a tutta una serie di progetti per salvare il pianeta e le sue risorse. Infatti sta coltivando una particolare pianta che può essere coltivata facilmente nel deserto, per produrre lattice naturale. Mentre l’Euphorbia tirucalli potrà essere facilmente coltivata nel deserto e rappresenterà un’ottima fonte di biocarburanti.
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