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Le nanoparticelle di platino e cobalto sono note per catalizzare alcune reazioni chimiche che avvengono nelle celle a combustibile rendendo tali reazioni fino a 4 volte più veloci. Nessuno finora però aveva capito esattamente il perché. Yang Shao Horn, professore associato al Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Scienza dei Materiali e al Laboratorio di Elettrochimica al MIT ha spiegato che “il processo è poco noto perché reagiscono le nanoparticelle disposte su di una struttura atomica e chimica, quindi di difficile accesso”. Ma utilizzando una nuova tecnica nota come Scanning Transmission Electron Microscopy, Shao Horn ed il resto del team hanno individuato le specifiche strutture atomiche che si trovano vicino alla superficie del catalizzatore.
Con queste informazioni e dati alla mano i ricercatori propongono una teoria che spiega il fenomeno, “conoscere la composizione di questa superficie ci aiuterà a progettare migliori catalizzatori per le celle a combustibile“. Il team ha spiegato nello studio pubblicato sul Journal of American Chemical Society che queste nanoparticelle sono fino 4 volte più attive perché gli atomi di platino assumono una particolare disposizione rispetto agli atomi di cobalto, rendendo il sistema più efficace nelle reazioni chimiche fondamentali per le celle a combustibile. Il team ha inoltre osservato che “questo lavoro diminuisce i ponti per una migliore comprensione dei processi di elettrocatalisi su scala nanometrica”.
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