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Ci è sembrato molto interessante riportare questo articolo pubblicato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente e che naturalmente fornisce interessanti spunti di riflessione per il finanziamento e l’applicazione di strategie e tecnologie per la salvaguardia dell’acqua. Domenica 22 marzo 2009 è stata la giornata mondiale dell’acqua. E la crisi idrica rappresenta uno dei più importanti problemi di sanità pubblica fa dover affrontare oggi, quindi abbiamo bisogno di trovare il modo per conservare questa preziosa risorsa, ora più che mai quando già l’ONU prevede che 3,4 miliardi di persone vivranno in paesi dove l’acqua scarseggerà entro il 2025. E quando l’acqua è scarsa, le persone sono costrette a consumare l’acqua contaminata.
La relazione dell’AEA ” Water resources across Europe – confronting water scarcity and drought “ (Risorse idriche in Europa – affrontare il problema della carenza idrica e della siccità) sottolinea che, mentre nel sud dell’Europa continuano a sussistere i maggiori problemi dovuti a carenza di acqua, lo stress idrico è in aumento anche in alcune regioni del nord. Inoltre il cambiamento climatico provocherà un aumento della gravità e della frequenza delle siccità in futuro, esacerbando lo stress idrico, soprattutto nei mesi estivi.
“Viviamo al di sopra delle nostre possibilità per quanto riguarda l’acqua. La soluzione a breve termine al problema della carenza d’acqua è stata di estrarre quantità sempre maggiori di acqua dalle nostre risorse di superficie e sotterranee. Lo sfruttamento eccessivo non è sostenibile con ripercussioni sulla qualità e sulla quantità dell’acqua rimanente, come pure sugli ecosistemi che da essa dipendono”, ha detto la professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA. “Dobbiamo diminuire la domanda, ridurre al minimo la quantità di acqua che estraiamo e aumentare l’efficienza del suo uso”.
Affinché a livello gestionale si passi dall’aumento dell’offerta alla riduzione al minimo della domanda, occorre avviare diverse politiche e prassi:
- In tutti i settori, compresa l’agricoltura, il prezzo dell’acqua deve essere stabilito in base al volume utilizzato;
- I governi devono attuare piani di gestione della siccità più ampiamente e concentrarsi sulla gestione dei rischi piuttosto che su quella delle crisi;
- Le colture bioenergetiche che richiedono molta acqua dovranno essere evitate in zone caratterizzate da carenza idrica;
- Attraverso una combinazione di selezione di colture e metodi di irrigazione, se sostenuti da programmi di assistenza per gli agricoltori, è possibile migliorare in modo considerevole l’efficienza idrica in agricoltura; i fondi nazionali ed europei, compresa la politica agricola comune dell’Unione europea, possono svolgere un ruolo importante nella promozione dell’uso efficiente e sostenibile delle risorse idriche in agricoltura;
- Le misure di sensibilizzazione della popolazione, quali l’etichettatura ecologica, la certificazione ecologica e i programmi di educazione nelle scuole sono essenziali per conseguire un utilizzo sostenibile dell’acqua;
- Devono essere affrontati i problemi relativi alle perdite nei sistemi di approvvigionamento idrico; in talune parti d’Europa, la perdita d’acqua dovuta a questa causa può superare il 40 % della fornitura totale;L
- L’estrazione illegale di acqua, spesso per uso agricolo, è diffusa in determinate aree d’Europa; per affrontare la questione deve essere attuato un monitoraggio adeguato e deve essere introdotto un sistema di multe o sanzioni;
- Le autorità devono creare incentivi per un maggiore utilizzo di forniture alternative di acqua, quali le acque reflue trattate, le acque grigie e le acque piovane “raccolte”, al fine di contribuire alla riduzione dello stress idrico.
In tutta Europa, il 44 % dell’acqua estratta viene utilizzato per la produzione di energia, il 24 % per l’agricoltura, il 21 % per l’approvvigionamento idrico pubblico e l’11 % per l’industria. Tuttavia questi dati mascherano notevoli differenze nell’utilizzo settoriale di acqua nell’intero continente. Nell’Europa meridionale, per esempio, l’agricoltura impiega il 60 % dell’acqua estratta e in alcune zone anche l’80 %.
In Europa, le acque di superficie, quali laghi e fiumi, forniscono l’81 % del totale delle acque dolci estratte e rappresentano la fonte idrica principale per l’industria, l’energia e l’agricoltura. Invece, l’approvvigionamento idrico pubblico dipende principalmente dalle acque sotterranee perché generalmente sono di migliore qualità. Quasi tutta l’acqua utilizzata nella produzione di energia è restituita a un corpo idrico, cosa che non avviene per la maggior parte di quella estratta per l’agricoltura.
La desalinazione è ormai un’alternativa sempre più frequente alle fonti convenzionali di acqua, specialmente nelle regioni europee che soffrono di stress idrico. Tuttavia, nel valutare l’impatto globale della desalinazione sull’ambiente occorre tenere conto del suo elevato fabbisogno energetico e del risultante accumulo di “brine” (fluido salino scarto del trattamento).
Vedi anche il nostro: Quanta Acqua Consumiamo per Mangiare? 15.300 litri di acqua per 1 fiorentina e 120 litri per un bicchiere di vino e 70 litri di acqua per 1 mela. Ecco il volume di acqua necessario per i nostri alimenti: caffè, latte, pane, riso, grano …
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