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- L’Efficienza della Biomassa
Il nuovo studio mostra che la combustione di biomassa per produrre energia elettrica, piuttosto che la sua conversione in etanolo, esprimendo fino al 81% in più di chilometri per ettaro di biomassa trasformato ed utilizzato da veicoli elettrici. Soprattutto anche tenendo conto dei costi del ciclo di vita delle costose batterie al litio disponibili oggi. “L’input di energia per costruire un veicolo elettrico è stata 1,5 volte più rispetto all’energia per realizzare un veicolo a combustione interna”, continua Campbell. “Le batterie attualmente richiedono grande dispendio di energia in entrata per la costruzione del veicolo e dei suoi componenti”.
In media, guardando ad una vasta gamma di colture bioenergetiche diverse, la modalità di conversione della biomassa e le dimensioni del veicoli (che vanno dal SUV, alle auto compatte), la bioelettricità ha espresso il 56% in più di energia per ettaro, compreso anche il fatto che, per produrre etanolo si possono produrre anche altri sottoprodotti utili come mangimi per animali. Per fare solo un esempio: un piccolo camion alimentato da bioelettricità potrebbe compiere quasi 24.000 km rispetto ai 13.000 km con un motore a combustione interna utilizzando etanolo.
Da punto di vista delle emissioni di CO2 la biomassa da bruciare in una centrale elettrica e che utilizza quell’energia elettrica per far spostare una macchina evita 10 tonnellate di emissioni di biossido di carbonio per ettaro, o meglio, meno del 108% utilizzando etanolo. “Un altro aspetto interessante di questa energia utilizzata da auto elettriche è che la maggior parte delle emissioni sono concentrate in un solo luogo, il che prevede forse l’occasione per un maggiore controllo delle emissioni”, continua Campbell.
Naturalmente, una tale energia elettrica prodotta, proveniente da colture bioenergetiche, necessita di mezzi trasporto su cui contare, come una vasta disponibilità di auto e camion con batterie e motori elettrici sempre più efficienti. “Certamente, oggi necessitiamo di una grande quantità di innovative tecnologie sostenibili per rendere questa una realtà,” afferma Matt Hartwig esperto in nuove tecnologie ad energia alternativa. “Ma nel frattempo, abbiamo ancora bisogno per il trasporto di combustibili o biocarburanti liquidi. E ad oggi biocarburanti come l’etanolo, magari di nuova generazione, rappresentano gli unici che hanno un migliore impatto oggi sull’ambiente. Anche se in teoria, si potrebbe avere molto semplicemente un auto plug-in ibrida che utilizza biocarburante rinnovabile eliminando la necessità di utilizzare in tutti i modi il petrolio”.
Da ricordare va che con qualsiasi utilizzo della biomassa, sia per l’etanolo o per produrre energia elettrica si corre il rischio di una diminuzione della superficie dell’utilizzo di colture alimentari e l’aumento di utilizzo di grandi quantità di acqua. “Entrambi i percorsi possono essere totalmente disastrosi se questi tipi di effetti non possono essere evitati”, ammette Campbell. Pertanto, la bioenergia deve massimizzare l’efficienza di utilizzazione del territorio e dei trasporti al momento di affrontare il cambiamento climatico in atto.
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