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Uno scheletro abbandonato durante la sua costruzione nel novembre 2008, attualmente a malapena un involucro di edificio, una struttura portante su più livelli che lascia uno pesante squarcio di abbandono nella città di Boston. Imperterriti, Höweler + Yoon hanno unito le forze per progettare una torre verticale prefabbricata e facilmente assemblabile e adatta per la produzione di biocarburante dalle alghe. La nuova torre dovrebbe fungere da centro sperimentale per nuove specie di alghe e i loro diversi metodi di coltivazione. Un progetto in pieno accordo con il rapporto pubblicato dall’IME sullo sviluppo di una geoingegneria sicura che vede la produzione di alghe su edifici in verticale una possibilità unica per sequestrare CO2 ottimizzando lo spazio.
Il progetto di Höweler + Yoon può essere sicuramente adatto a qualsiasi città, ma la “piaga” architettonica lasciata dalla struttura portante del vecchio edificio sta offrendo a diversi progettisti di Boston la possibilità di trasformare questo spazio abbandonato in una soluzione progettuale utile e sostenibile. Con l’economia in crisi non ci si è ancora impegnati nel ricostruire ed utilizzare questo spazio ma un’iniziativa nata dal Boston Globe ha raccolto idee progettuali da diversi architetti per immaginare e ricreare uno spazio nuovo utilizzando la struttura esistente con l’obiettivo di migliorare la città. Le idee innanzitutto non sono limitate da considerazioni di praticità e di costo. Esse rappresentano un tentativo di fare qualcosa di creativo, attraverso un paesaggio composto prevalentemente da edifici commerciali. “L’idea è quella di infondere nuova vita e ispirazione da questi progetti in un momento in cui la gente potrebbe realmente apprezzarli,” afferma Shauna Gillies-Smith, architetto del paesaggio, che ha proposto un giardino di piante medicinali nell’area abbandonata di Longwood Med iCal.
Höweler + Yoon hanno puntato subito al loro progeto “Eco Pods“, un prefabbricato che diventasse un opificio per la produzione di biocarburanti dalle alghe. Una struttura che innanzitutto potesse adattarsi, cambiare e crescere nel tempo. Il progetto futuristico degli architetti vede l’impiego di robot che collegati all’edificio sarebbero in grado di ottimizzare le condizioni di crescita delle alghe. Il biocarburante creato all’interno del bioreattori sarebbe utilizzato per alimentare la struttura stessa mentre il restante verrebbe utilizzato e rivenduto altrove. Una volta che la costruzione sarebbe stata completata, i bioreattori possono essere riadattati man mano nel loro utilizzo e reinstallati anche su un altro edificio. Come spiegano Höweler + Yoon a proposito del progetto “Questo concetto di riutilizzo di edificio può rivelarsi davvero il futuribile che ci attende, una nuova formula di progettazione in grado di generare una nuovo micro-urbanistica locale, agile e in grado di sequestrare CO2.”
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