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Ecco perché vogliamo presentare questa semplice quanto illuminante invenzione di Alessandro Guccini di StudioInvenzioni.com. Si tratta di un sacchetto in materiale plastico che, introdotto nella cassetta dello sciacquone, consente di ridurre sensibilmente il consumo d’acqua per usi civili. Il “SACCHETTO SALVA H2O” flessibile, economico, facile da distribuire ed utilizzare, va inserito nello sciacquone e, grazie al suo volume, limita di una pari quantità l’afflusso di acqua nella cassetta.
COME NASCE IL SACCHETTO SALVA H2O
“Questa idea mi è venuta ascoltando la sempre più pressante richiesta di oggetti o sistemi che facciano risparmiare acqua”, così racconta Alessandro Guccini. “Mentre ero in bagno ho pensato e iniziato a fare alcuni calcoli di quanto si poteva risparmiare riducendo la portata delle cassette di vecchia concezione. Il risultato dei miei calcoli è che togliendo un litro d’acqua tutte le volte che si scarica lo sciacquone si ha un risparmio di svariati metri cubi procapite. A questo punto mi sono informato sui prodotti già in commercio o su alcune soluzioni consigliate. Di sistemi ve ne sono diversi, ma tutti hanno almeno una controindicazioni.”
“Allora ho pensato ad un sistema economico, facile da istallare e soprattutto universale. Prima ho provato a riempire i sacchetti con della sabbia, e successivamente con altro materiale, ma il risultato non è stato soddisfacente. Quindi ho creato un contenitore speciale, facilmente riempibile e con la capacità di eliminare ad ogni scarico un litro d’acqua. Un contenitore ove vi si possa stampare loghi, pubblicità, consigli sul risparmio idrico; di ridotto peso, si perché il peso/volume viene aggiunto successivamente riempiendo il sacchetto con acqua di rubinetto.”
IL SACCHETTO SALVA H2O: DOMANDE E RISPOSTE
- Quanta acqua si può risparmiare utilizzando il “SACCHETTO SALVA H2O” ? Il “SACCHETTO SALVA H2O” occupa un volume pari ad un litro. La cassetta dello sciacquone, ad ogni utilizzo, consuma quindi un litro in meno d’acqua. Ipotizzando un utilizzo medio a persona di circa 5 volte al giorno, per una cittadina di 10.000 abitanti, si tratta di 50.000 litri al giorno, pari a 18.250.000 litri all’anno, ovvero oltre 18.000 metri cubi all’anno di acqua risparmiata. Inoltre, i benefici possono essere amplificati se l’utilizzo viene effettuato in ambiti ad elevata presenza antropica (uffici, scuole, caserme, alberghi, pubblici esercizi ecc.). Il beneficio complessivo va poi valutato anche in relazione ai risparmi legati all’approvvigionamento ed alla depurazione delle acqua.
- Ma se togliamo un litro d’acqua il WC si pulisce ugualmente? Il sacchetto ha la sua massima efficienza se viene impiegato nelle cassette di vecchia concezione, ancora ampiamente diffuse nelle nostre città (oltre l’80%). Queste cassette hanno una portata d’acqua variabile, a seconda dei modelli, da 10 a 15 litri, quando per pulire perfettamente un WC è dimostrato che ne bastano 7 litri. Le cassette di nuova concezione, che contengono circa 8 litri, possono comunque beneficiare del risparmi garantito dal “SACCHETTO SALVA H2O”.
- Perché inserire un “SACCHETTO SALVA H2O” e non un mattone, una bottiglia o un qualsiasi altro oggetto capace di ridurre l’afflusso d’acqua ? Alcuni oggetti tendono a sgretolarsi col passare del tempo (es: mattone), finendo per intasare il tubo di scarico e sporcare il WC. Altri (es:bottiglia) non hanno la flessibilità necessaria per essere inseriti in cassette che spesso si trovano incassate in spazi ristretti. Altri ancora presentano forme che possono intralciare il meccanismo dello sciacquone e comprometterne il corretto funzionamento. Inoltre il “SACCHETTO SALVA H2O” può diventare non solo l’oggetto di una efficace campagna di sensibilizzazioni al risparmio idrico, ma la sua superficie può essere sfruttata a diversi scopi. Può essere uno strumento per veicolare un messaggio pubblicitario, una serie di consigli per un corretto utilizzo delle risorse idriche ecc.
CHI E’ ALESSANDRO GUCCINI
Questa professione non si può inventare, ne’, tantomeno, vi sono scuole che la insegnano. È data da un mix di variabili, che non ti fanno vedere altra strada, professione o stile di vita. Mi chiamo Alessandro Guccini e sono nato il 17 febbraio del 1973 da una famiglia di creativi, da varie generazioni. Ho sempre avuto invenzioni, inventori, brevetti attorno a me. Non tutte le invenzioni che mi hanno circondato sono state brevettate, ma quanti esperimenti!
Quanti prototipi! Uno dei primi segnali che mi annunciavano questa strada l’ho avuto all’esame di quinta elementare. Mentre tutti i miei compagni di classe scelsero i classici personaggi storici come argomento a piacere, io scelsi Antonio Meucci (l’inventore del telefono). Continuando la scuola costruivo, inventavo, ma soprattutto modificavo oggetti. Varie situazioni, fanno si che io mi diplomi in chimica e nel frattempo do inizio allo studio del mio primo brevetto, la “sveglia mobile”. Un brevetto che mi apre le porte, in varie trasmissioni televisive, su vari giornali ed in radio. Un inizio brillante, che purtroppo non sono riuscito a sfruttare, un po’ per inesperienza un po’ perché all’epoca gestivo un bar. Così la sveglia ed altre invenzioni di quel periodo vanno a sfumare.
Dopo la vendita del bar non ho molti soldi da investire sui brevetti, le idee devono aspettare, quindi inizio un lavoro che lascio dopo un anno per andare a NYC. Qui le opportunità non mancano, un esperienza indimenticabile, soprattutto a carattere creativo. Dopo sei mesi di vari lavori ritorno a casa con un altro spirito e un entusiasmo nuovo. NYC è sempre lì ed ogni anno vi torno per un breve periodo, per partecipare alla maratona o solo per turismo. Il fato/fortuna/bravura, fanno si che io riesca a vincere la cifra di ventiseimila euro in una trasmissione televisiva e prontamente investiti nel mio sogno. Ora sono qui a presentare i primi due prodotti nati da questo connubio creatività/investimento: nasce StudioInvenzioni.com
[ Links utili e approfondimenti ]
8 ottobre 2009 alle 14:06
basta regolare il galleggiante in modo che blocchi il carico dell’acqua uno-due-x litri prima, si risparmia l’acquisto dell’ennesimo oggetto di plastica che disperde co2 per la sua produzione e distribuzione
saluti
Luca
14 ottobre 2009 alle 08:11
Buon giorno, sono Alessandro Guccini, l’inventore del Sacchetto salva H2O.
È un po’ antipatico che io risponda ai commenti di questo articolo, ma ho alcune precisazioni da fare. Al momento non ho ancora letto un commento negativo/costruttivo, le cose che sono state fatte notare le si sapevano prima di cominciare l’opera, ad alcune hanno già risposta nel video e nell’articolo precedente, ma le puntualizzo:
1) perché non un mattone o una bottiglia? Il sacchetto è flessibile, di un materiale resistente( non sgretola come il mattone), molto economico ed entra in tutte le cassette( in tutte non come la bottiglia). Ha un gancio che lo tiene posizionato dove lo si istalla, senza mai andare ad intralciare i meccanismi.
2) regolare il galleggiante fa risparmiare, a cosa serve il sacchetto? Il galleggiante porta la nostra cassetta sovradimensionata , che contiene dai12/15 litri a una portata di 10 litri, mai sotto. Quindi con il sacchetto aggiunto si arriva a 9 litri. Ricordo che la portata delle nuove cassette nel tasto grande è di 8 litri.
3) La plastica che spreco. La quantità di plastica usata per produrre il sacchetto è inferiore a quella utilizzata per la produzione di una bottiglietta da ½ litro d’acqua minerale. La quantità di CO2 emessa per produrla si ammortizza in 27 giorni di utilizzo del prodotto. Ricordo che il prodotto è garantito 1000 giorni (tre anni) ma ha una durata sicuramente molto superiore (dieci anni). E verrà riciclato assieme alla cassetta quando questa verrà smaltita. Il peso del sacchetto vuoto è irrisorio e se calcoliamo che la CO2 sul trasporto del prodotto è direttamente proporzionale al peso, il conto è presto fatto.
4) Essendo personalizzabile il sacchetto è un buon veicolo per divulgare l’idea del risparmi idrico.
Spero di essere stato esaustivo. Sono sempre pronto a ricevere consigli(costruttivi), commenti, ecc.
Per questo lascio la mia mail: info@studionvenzioni.com
23 aprile 2010 alle 08:00
Volevo sapere se è già in commercio e dove si può acquistare? grazie nicola
20 marzo 2011 alle 22:25
Complimenty per le altre tue invenzioni mi riferisco al vespasiano celeste con valore aggiunto del made in italy,ma come fai? possibile che e solo merito dei tuoi geni? Credo che mi resterà la curiosità considerato quello che sei riuscito a creare con una vespetta ,figurarsi se ti mettevano a disposizione una zappa………….interi campi coltivati,credo di non sbagliare se ti consiglio (anche se non richiesto ma per amor di patria )di indirizzare le tue energie ( che ci sono sicuramente ) verso campi piu concreti come l’agricoltura appunto.La tua idea per il risparmio dell’acqua e valido non per quello che dici tu ma bensì perchè aumentando il livello dell’acqua ma non la sua quantità e come se si aumentasse il livello , e quindi l’altezza da cui cade l’acqua. E’ lodevole davvero il tuo impegno ma puoi fare di meglio tanti auguri .
Dino
18 aprile 2011 alle 15:02
Grazie ho finito ora di fare l’orto. Volevo farti notare che il sacchetto serve per ridurre il volume della cassetta, non per aumentare il livello dell’acqua. Ad ogni scarico, risparmi un litro. Ps. tu cosa fai per amor di patria? Auguri anche a te!
2 luglio 2011 alle 20:37
Dove si acquista il sacchetto?
Se ne possono inserire più di uno, o crearne di più capienti?
18 agosto 2011 alle 10:11
Ciao,
penso che piccoli gesti (come chiudere l’acqua mentre ci si lava i denti) e semplici idee come quella di Alessandro possano generare, se moltiplicate per milioni di persone, grandissimi risultati in fatto di risparmio di acqua e di energia.
Bravo Alessandro e in bocca al lupo per le tue prossime idee.
P.s.
Consiglio al mio omonimo di lasciare i campi e frequentare un corso di italiano