Apocalisse per le Tecnologie Pulite?

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Green Economy, News, Zoom

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Pubblicato il giorno 20 luglio 2011 - Nessun commento



   


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Le voci che dichiarano che le tecnologie pulite sono sull’orlo di un’apocalisse stanno diventando sempre più forti. L’ultimo è un articolo di questo mese apparso sul Foreign Affairs, riguardante la crisi della Clean Energy, che sta catalizzando l’intera attenzione della blogosfera di tutto il mondo.

Ma non credo che le tecnologie pulite possano trovarsi a vivere un forte fase negativa, dato che hanno appena attraversato un’interessante fase di consolidamento, prima di subire una crisi, come in questo momento. Il settore delle tecnologie sostenibili è intrinsecamente ciclico, legato alla politica internazionale, nazionale e locale, ai prezzi del petrolio, all’economia e al sentimento sociale, sta oggi chiaramente fronteggiando un ciclo di decrescita. Chiedete a qualsiasi investitore in tecnologie pulite e vi dirà come ha sperimentato in prima persona il ciclo altalenante del settore. Ecco quali fattori contribuiscono alla tendenza a ribasso.

#1 – Il Modello di Investimento

Il modello tradizionale di investimento dei “capital venture” non ha funzionato come molti investitori si aspettavano e alcuni investitori hanno diminuito le proprie quote o hanno tagliato completamente gli investimenti sulle tecnologie pulite. Molti investitori non lo ammetteranno mai ma i dati aziendali parlano chiaro e questo è ciò che sta accadendo.

#2 – Il Sostegno della Politica

La caduta del potenziale di sostegno da parte dei governi, sia negli Stati Uniti sia in Europa, contribuirà alla tendenza al ribasso. Il budget stanziato dai ministeri e dai diversi dipartimenti è sempre più limitato e i mercati che hanno supportato l’industria solare, Germania, Spagna, Italia stanno ridefinendo le proprie politiche (di speculazione NdA). Aziende come l’Intersolar, legate all’energia solare sono alla disperata ricerca di vie d’accesso a nuovi mercati. Anche i cicli legati alla politica, della durata di pochi anni (di un governo magari), influiscono sulla natura altalenante del settore.

#3 – L’Ingente e Continua Richiesta di Fondi

Ma il grande problema, che l’articolo del Foreign Affairs evidenzia, è come investire sull’innovazione per le tecnologie energetiche, un settore che richiede tempi medio lunghi di ricerca e un ingente quantità di denaro per l’industrializzazione dei suoi prodotti, a fronte di un calo della spesa complessiva. Le innovazioni più importanti provengono dalla ricerca scientifica di base, la quale già raccoglie fondi ma, come ha fatto notare Bill Gates, la sua funzione per dare un maggiore stimolo agli investimenti sul settore non sarà probabilmente possibile per molti anni ancora.

La Crisi dell’Energia Pulita Partita dagli USA

Dopo anni di crescita impressionante il settore dell’energia pulita è all’inizio di una crisi. Nella maggior parte dei paesi occidentali, leader nel settore, le sovvenzioni pubbliche che hanno spinto al 25% i tassi di crescita annuali negli ultimi anni, sono diventati politicamente insostenibili. I programmi temporanei di stimolo dei governi, che nel 2010 coprivano fino a un quinto degli investimenti record in energia pulita in tutto il mondo, hanno semplicemente ritardato il lancio della cattiva notizia. L’anno scorso, dopo 20 anni di crescita, il numero di nuove installazioni di turbine eoliche è sceso della metà per la prima volta negli Stati Uniti. Il valore di mercato delle aziende leader nelle apparecchiature di produzione di energia pulita è crollata ed è pronta ad un ulteriore declino, come diminuisce il sostegno del governo statunitense all’industria.

La crisi in arrivo potrebbe offrire alcune delle più difficili sfide in politica estera agli Stati Uniti, dall’insicurezza in campo energetico al deficit commerciale, al riscaldamento globale (problemi ancora più difficili da risolvere). La rivoluzione nel campo dell’energia pulita, tanto agognata da Obama, avrebbe dovuto contribuire a risolvere questi problemi, mentre anche la creazione di posti di lavoro (i famosi green jobs) avrebbero influenzato sulla ripresa economica USA. Alcune nicchie legate all’energia pulita saranno ancora redditizie, come ad esempio le installazioni solari sui tetti residenziali e i biocarburanti a base di canna da zucchero brasiliana che già competono con il petrolio. Ma nel complesso il quadro è cupo. Un quadro vero non solo per gli Stati Uniti ma anche per il resto del mondo, perché il mercato per le tecnologie legate all’energia pulita è globale ad eccezzione della fortissima crescita ma ancora in fase embrionale e chiuso come il mercato delle tecnologie energetiche in Cina.

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Tecnologie Pulite: Come e Quando un Possibile Rilancio?

La gente attiva sul fronte si starà probabilmente chiedendo: “Se questo ciclo è in discesa, quando inizierà a risalire?” La buona notizia (almeno per le aziende legate alle tecnologie pulite) è che non c’è alcun movimento volto ad evitare un futuro a basse emissioni; allo stesso modo la dipendenza dai combustibili fossili sta creando problemi immediati per la sicurezza nazionale e il cambiamento climatico per l’intero pianeta…

Sarà l’opinione pubblica a invertire la tendenza? Penso che maggiore sarà la documentazione relativa a condizioni meteorologiche estreme, più la gente pretenderà dal proprio Stato che questo cambiamento avvenga.

Il Potere degli Investitori
Per far sì che un numero più alto di investitori ritorni in questo ambito (o ci entri per la prima volta), è necessario che gli stessi raccolgano prove più evidenti che certi tipi di investimenti sulle tecnologie sostenibili possano prospettare guadagni concreti. Quindi certezze di ritorno d’investimento. Si tratta o di considerare rendimenti a piccolo e a basso rischio nell’energia solare oppure è necessario considerare più importanti gli investimenti ad alto rischio legati all’innovazione nelle energie sostenibili. E questo è un vero problema: tutti restano in attesa di un Google per le tecnologie pulite. Si potrebbero profilare all’orizzonte alcune aziende campione d’incassi nelle energie pulite, ci sono stati investimenti sufficienti a tal punto che qualcosa probabilmente accadrà, se questo avviene è possibile solo attraverso alcuni dei nuovi fondi come la Silver Lake Kraftwerk o la prossima generazione come VantagePoint Venture Partners e Vinod Khosla.

Il Potere della Politica
Altre soluzioni da intraprendere per velocizzare l’innovazione energetica, ad esempio aumentando i finanziamenti governativi per la ricerca e lo sviluppo sono solo relativamente facili da intraprendere. Allora come possiamo accelerare il ritmo dell’innovazione? Victor e Yanosek, fondatori della società di consulenza e di investimento Tana Energy Capital, sostengono che le politiche di un paese dovrebbero essere strutturate in modo che le nuove tecnologie abbiano la possibilità di svilupparsi facilmente al suo interno come settore trainante, invece di “sostenere” l’economia come ora (trasformando i sussidi governativi in una forma di assistenza sociale). Gli autori rientrano nel gruppo di quelli che concordano sul fatto che gli Stati Uniti devono aumentare gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo, sostenendo che l’Advanced Research Projects Agency – Energy (ARPA-E) offre un buon modello, perché l’agenzia punta su più aziende e su varie tecnologie.

Creare Strumenti Governativi Efficaci
Ma uno dei problemi principali per il raggiungimento delle innovazioni di mercato è che non i grandi venture capital siano riluttanti, ma lo sono soprattutto le banche, riluttanti ad investire in tecnologie (relativamente) nuove e non provate, come ad esempio un nuovo metodo di produzione di biocarburanti. Un interesante proposta del Foreign Affairs è quella di creare un Clean Energy Deployment Administration con 10 miliardi di dollari di capitale iniziale. Una banca statale dell’energia pulita, separata da qualsiasi altro dipartimento e ministero. “Uno strumento del governo per fornire un supporto più agile per i test e per la distribuzione delle nuove tecnologie sostenibili sul territorio. Quest’organo servirebbe effettivamente per non obbligare il privato che non intende investire per conto proprio e per riportare nuova fiducia all’organismo statale”.

In definitiva se l’economia si riprenderà, il sostegno da parte dei governi potrebbe tornare. Non si deve dimenticare che c’è la Cina, il più grande investitore al mondo in energia pulita, che vedrà la creazione di un proprio mercato di massa delle tecnologie verdi, indipendentemente da quello degli Stati Uniti e dell’Europa. Allo stesso modo dei paesi in via di sviluppo, che hanno saltato il passo dell’installazione di linee telefoniche via cavo e utilizzano direttamente i telefoni cellulari, in Cina si installeranno nuove generazioni di tecnologie energetiche (tra cui le Smart Grid) per soddisfare la crescente domanda di energia.

Resta il fatto che ancora l’intero sistema non riconosca il necessario utilizzo di un’etica necessaria al rilancio del settore, soprattutto come via di uscita ad un’economica ormai allo stato terminale. E’ chiaro dunque che il settore delle tecnologie pulite stia fluttuando in uno spazio consolidato ma depresso; sono fiducioso che la tendenza si invertirà prima o poi. Ma quando?

Fonte Foreign Affairs

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