EnergyGrid: il Mondo delle Smart”cose” si Concretizza

Scritto da Ing. Mirko Paglia in Energia, Energie rinnovabili, News, Smart City

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Pubblicato il giorno 31 dicembre 2012 - Nessun commento



   


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Troviamo nei momenti di difficoltà le risposte giuste al miglioramento. Così è sempre accaduto in passato e così accadrà per il futuro. L’uragano Sandy ha svegliato questa rivalsa.

Nonostante gli USA siano avanzati tecnologicamente, le città, a seguito di gravi emergenze, cadono in blackout. Il 30 ottobre 2012, nel Maryland, circa 200.000 persone sono rimaste senza elettricità in seguito all’uragano Sandy. Tre giorni dopo, solamente 700 abitazioni si trovavano ancora senza corrente (Fonte: The Baltimore Sun). Jeannette Mills, responsabile della supervisione dei sistemi dei processi e di pianificazione interfacce interne ed esterne di assistenza clienti della BGE (Baltimore Gas and Electricity), ha dichiarato che un ripristino del servizio così rapido è stato possibile, in gran parte, grazie ad una rete intelligente basata sui concetti base delle smart grid.

Il sistema ha aggiunto su due livelli informatici utilizzando i contatori intelligenti e sensori: è stato in grado di switchare dall’analogico al digitale ed ha permesso di individuare con esattezza gli edifici a cui era già tornata l’alimentazione e quelli in cui era necessario intervenire ridistribuendo, senza sovratensione, l’energia elettrica ottenendo risparmi nei turni di servizio e denaro. La pronta reazione di questo modello funzionante sta portando grossi programmi d’investimento: anche l’amministrazione Obama (Fonte: Time), per poter migliorare la distribuzione dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili discontinue, sta spostando la sua attenzione su questi sistemi. La gente purtroppo vede solo i blackout e non l’ottimizzazione della risposta, ma nel prossimo futuro le cose verranno coordinate con maggiore rapidità e saranno più “visibili”.

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Componenti, comunicazione, informazioni e funzioni in una Smart Grid

Il Caso Europeo

In Europa le cose stanno procedendo bene per la diffusione di questa tecnologia. Le isole Fær Øer hanno da poco realizzato la prima vera smart grid grazie alla società State of Green che sfrutta in maniera intelligente l’eolico offshore (grazie anche al vento che soffia con una velocità media di 10 metri al secondo) servendo tutto il territorio posto su circa 2000 chilometri quadrati. Oggi, l’arcipelago posto tra l’Islanda la Norvegia e la Gran Bretagna, produce un surplus di energia che può indirizzare verso qualsiasi utenza ne faccia maggiore richiesta.  Il tutto eseguito da un sistema di distribuzione computerizzato.

Le Isole Faroe è il primo luogo al mondo in cui viene utilizzata una centrale elettrica virtuale per fornire una veloce risposta alla domanda. Si è in grado di ristabilire l’equilibrio del sistema disaccoppiando le grandi unità industriali, in modo automatico, e in meno di un in secondo. Il  sistema di alimentazione principale, essendo veloce in questi cambi, garantisce stabilità di fornitura evitando quindi i blackout sistemici.

Danimarca la 1a della Classe

All’inizio di quest’anno (2012), il parlamento danese ha deliberato di aumentare la quota di energie rinnovabili coprendo il 35% della produzione rispetto agli obbiettivi del 2020 ed il  100% entro il 2050. Ha anche recentemente annunciato il raggiungimento dell’obbiettivo  2020 di 200 MW di capacità fotovoltaica già quest’anno. Facciamo due conti: l’espansione fotovoltaica è attualmente di circa 36 MW ogni mese. Si è stimato che entro il 2020 si arriverà a 1.000 MW e 3.400 MW per il 2030. Tale impegno è esemplare per le altre nazioni che dipendono fortemente dai combustibili fossili, ma questi traguardi sono raggiungibile grazie alla politica di espansioni delle reti intelligenti (smart grid) e dell’autoconsumo. (Fonte The Watchers)

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Informazioni sull'autore: Ing. Mirko Paglia

Ama definirsi #ECOIngegnere. Laureato presso il Politecnico di Milano in ingegneria Edile – Architettura, Mirko Paglia ha fatto le sue prime esperienze nell'edilizia nella piccola impresa del padre come apprendista muratore. Con tale pratica è riuscito a concretizzare, con ottimi risultati, la mentalità ingegneristica acquisita durante gli anni di studio. Sensibile ambientalista e profondo conoscitore della solidarietà cristiana, si è formato negli ambienti dedicati all''efficienza e risparmio energetico. Il suo impegno è improntato a formare imprese e comunità verso un vivere compatibile con l'ambiente. Vede la sostenibilità come l'“atto d'altruismo verso le generazioni future”.

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