Se qui sei nuovo ISCRIVITI alle News RSS feed. Thanks for visiting!
Oggi il Gruppo Ubisol conta su uno staff di 28 persone e su 10 squadre di tecnici specializzati nelle installazioni. Oltre all’impegno puramente imprenditoriale, infatti, è una precisa filosofia ambientalista che guida le scelte della Ubisol, che pubblica anche il magazine ED, diffuso gratuitamente e online.
L’aggiudicazione delle gare dei più grandi gruppi d’acquisto della regione, Il Gaf di Rimini e il Gasolare Emilia-Romagna, è l’ulteriore testimonianza della posizione di leadership che la Ubisol ha consolidato nel settore del fotovoltaico.è l’ulteriore testimonianza della posizione di leadership che la Ubisol ha consolidato nel settore del fotovoltaico.
Daniel Casarin: Ubisol nasce da quattro giovani professionisti, con un’età media di trent’anni, l’impresa ha raddoppiato il suo fatturato di anno in anno, arrivando a installare oltre 800 impianti fotovoltaici. A cosa è dovuto secondo voi questo enorme successo?
Marco Polazzi: Siamo nati nel 2006, con l’avvio del primo Conto energia, la prima vera misura statale per la diffusione del fotovoltaico. Adesso, nel 2012, gli impianti installati hanno superato il numero di 1.200. Effettivamente abbiamo avuto una crescita rapida. Il punto di forza è quello della specializzazione: abbiamo creato un team e un’organizzazione che si occupa di energie rinnovabili e di efficienza energetica. E abbiamo investito economicamente e umanamente su queste basi.
Daniel Casarin: Privati, aziende agricole e grandi impianti. Come si suddivide il vostro business sul territorio e dove state scoprendo più potenziale di crescita?
Marco Polazzi: Abbiamo sempre privilegiato gli impianti di piccole e medie dimensioni. I privati e le piccole e medie aziende sono il nostro mercato privilegiato. Non abbiamo mai pensato che la crescita del fotovoltaico dovesse essere interpretata come un’occasione puramente speculativa. Ci sentiamo parte integrante della green economy, che per noi vuol dire soprattutto democrazia energetica. Per questo il varo del Quinto conto energia e il crollo degli investimenti in grandi impianti non ci ha penalizzato come è successo per altre realtà del nostro settore.
Daniel Casarin: A Rio+20 un cordone composto da imprenditori e grandi aziende chiedeva la fine degli incentivi statali per l’installazione di impianti ad energia rinnovabile. Qual è la vostra posizione?
Marco Polazzi: Quando le lobby del petrolio e della vecchia industria si muovono sembrano dinosauri che lottano contro l’estinzione. Ormai i processi di cambiamento sono avviati e nulla potrà fermarli. Cercare di bloccare la diffusione delle fonti pulite di energia è inutile. Gli incentivi statali stanno accompagnando lo sviluppo delle rinnovabili e dovranno scomparire quando si arriverà alla grid parity, di questo siamo consapevoli. In questa fase occorre piuttosto calibrare nuove politiche per consentire a famiglie e piccole imprese di poter auto produrre energia pulita. Sburocratizzare dovrebbe essere la parola d’ordine nel nostro settore.
Daniel Casarin: L’Italia per le sue peculiarità paesaggistiche è uno dei paesi più saccheggiati dal punto di vista dell’installazione di grandi impianti, inizialmente dall’eolico ed ora dal fotovoltaico e dai grandi impianti a terra. Avete notato anche voi questa rapida corsa e brusca frenata?
Marco Polazzi: Si è trattato di una corsa puramente speculativa, anche se all’inizio i grandi investimenti hanno avuto almeno l’effetto positivo di consentire lo sviluppo del settore e della ricerca. Ma ormai è una storia che ci siamo lasciati alle spalle.
Daniel Casarin: Una delle peculiarità di Ubisol a mio parere più interessante è il vostro rapporto con il GAF (Gruppo d’acquisto fotovoltaico) di Rimini e il Gasolare Emilia-Romagna. A differenza di molte aziende, già da subito avete capito che la green economy passa anche attraverso questi nuovi mercati. Com’è nata la scoperta di questi nuovi mercati?
Marco Polazzi: Abbiamo privilegiato sempre il rapporto con le comunità e i cittadini. Pensiamo che il futuro dell’energia pulita passi da questi soggetti. I gruppi d’acquisto solidale chiedono qualità e buoni prezzi, ma anche aziende che abbiano processi interni sostenibili e con un occhio attento alle sicurezza dei lavoratori. Per questo è stato facile trovare punti d’intesa.
Daniel Casarin: Spesso sul nostro network pubblichiamo novità che riguardano tecnologie del solare ancora in forma di nuovi brevetti e recentissime scoperte. Quanto conta essere attenti alla ricerca di nuovi prodotti e fornitori?
Marco Polazzi: Conta molto. Il mercato vive un’evoluzione continua e bisogna seguirla e interpretarla. Solo così si assicurano ai clienti le soluzioni migliori. Basti pensare che noi in questi anni abbiamo trattato oltre quaranta marche di pannelli e una quindicina di diversi inverter.
Daniel Casarin: Immaginiamo quali possano essere gli sviluppi di un servizio come il vostro fra 5, 10 o 20 anni…
Marco Polazzi: Abbiamo un’idea precisa sin da quando siamo nati: chi si occupa di energie rinnovabili deve specializzarsi anche nell’efficienza energetica. Il solare fotovoltaico e termico, le pompe di calore e le diverse forme di climatizzazione, gli involucri delle strutture e la mobilità elettrica: ecco, sono queste le forme di servizio integrato che stiamo sviluppando e che già stiamo proponendo da qualche tempo con successo. La missione resta quella che ha determinato la nostra nascita: la diffusione della democrazia energetica. Perché chi produce energia pulita e non la spreca fa il bene delle sue tasche e quello dell’ambiente.
Nessun commento
Attualmente non ci sono commenti per UBISOL: Dal Fotovoltaico all’Efficienza Energetica. Un Percorso Aziendale e il Suo Valore Aggiunto Verso Green Economy. Perchè non ne aggiungi uno?