sTreet: Piantare Alberi e Riqualificare le Città

Scritto da Daniel Casarin in Ambiente, Green Business Italia, News, Start-up, Storie

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Pubblicato il giorno 22 luglio 2013 - Nessun commento



   


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Si chiama sTreet l’ambizioso progetto per la sostenibilità ambientale urbana che ha l’obiettivo di piantare alberi nelle città. Il progetto è frutto della passione e dell’impegno di due giovanissime ragazze, una realtà che si occupa a 360° di progettazione del verde e riqualificazione urbana.

Abbiamo discusso con Martina Lucchi e Maddalena Scalabrin del progetto sTreet per farci raccontare nello specifico la loro realtà.

Daniel Casarin: Piantare alberi nelle zone a maggior concentrazione di CO2, questa l’idea alla base di sTreet. Una Startup all’insegna della sostenibilità ambientale: come nasce questo progetto e come ha preso vita? Chi vi ha supportato in questa fase?

Martina: sTreet è nato in seguito alla tesi di laurea in architettura del paesaggio in cui abbiamo affrontato il tema della riqualifica di aree degradate di un quartiere di Firenze attraverso l’uso del verde. Da questo caso studio è nata la sfida di sviluppare il progetto nel mondo del lavoro. Piantare alberi in città è per noi importante perché essi sono elementi biologici dalle grandissime potenzialità ambientali e devono diventare una richiesta massiccia da parte dei cittadini per le città di oggi e del futuro. Lavorando a stretto contatto con il comune è nata la volontà di snellire il processo di progettazione del verde pubblico, così abbiamo creato un sistema che abbiamo chiamato “modulo arboreo”. Si tratta di uno schema d’impianto che si adatta alle varie casistiche di spazi in modo da risolvere più situazioni possibili, ma sempre seguendo delle importanti tappe di progettazione.

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Tra le persone che hanno creduto in noi da subito e che continuano a supportarci ci sono il Prof. Francesco Ferrini – del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, del Suolo e dell’Ambiente  Agroforestale- e Ciro Degl’Innocenti -Responsabile dell’Ufficio del Verde del Quartiere 4 di Firenze-. Con loro abbiamo lavorato spalla a spalla durante e dopo la tesi e ancora oggi rimangono importanti punti di riferimento per la nostra attività. Sono professionisti che amano il loro mestiere e che sono stati in grado di trasmetterci la loro grande passione per gli alberi in contesto urbano.

Daniel Casarin: Quali criticità state incontrando?

Martina: Diciamo che l’argomento interessa sempre molto ai privati ma anche alle amministrazioni e ai cittadini in generale. Spesso però le persone non capiscono che per ottenere un buon risultato da un impianto arboreo corretto -che esplichi al massimo le sue funzioni ambientali, sociali e ornamentali- bisogna predisporre un buon investimento inziale. Questo garantisce un sano sviluppo della pianta che potrà negli anni dare moltissimi benefici –anche monetizzabili- alla città. In paesi come gli Stati Uniti questo concetto è ormai radicato nelle persone, grazie anche a campagne come “Every tree counts”, una tra le tante iniziative di sensibilizzazione.

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Di questi tempi sono gli abitanti stessi che pretendono aree più verdi, spazi più sani -vedi guerrilla gardening e orti comunitari-, ma crediamo che siano le amministrazioni che dovrebbero prendere in mano la situazione e dimostrare che investire nella sostenibilità e nel verde sia l’unica via d’uscita. I cittadini sono pronti a questa svolta, basta coinvolgerli.

Daniel Casarin: Raccontaci nello specifico di cosa si occupa sTreet e quali sono i servizi che offre.

Maddalena: Essendo paesaggiste ci occupiamo di tutto ciò che è legato alla progettazione e riqualificazione degli spazi aperti a 360° con una particolare passione e preparazione per gli alberi. Il nostro studio offre ad architetti, aziende e amministrazioni comunali una consulenza su misura per realizzare un intervento di messa a dimora di alberi e di riqualificazione urbana in generale.

Abbiamo a disposizione una fitta rete di partner di primo livello, tra cui professori, vivaisti, paesaggisti e designer, in grado di fornire in tempi rapidi una perizia personalizzata per qualsiasi tipo di progetto basato sulla piantagione di alberi e arbusti. Realizziamo progetti su misura originali, a basso impatto ambientale, che apportano numerosi benefici sia all’azienda che li commissiona sia alla comunità di cittadini che abita in zona. Garantiamo un impianto corretto, capace di preservare la pianta e ridurre al minimo le spese di mantenimento, massimizzando in questo modo i soldi investiti.

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Puntiamo inoltre molto sulla diffusione dell’argomento “paesaggio”, ecco perché oltre a un blog aggiornato settimanalmente, collaboriamo a diversi progetti con la Società Italiana di Arboricoltura –di cui siamo educational sponsor- e sviluppiamo strumenti come la Webapp sTreet e l’Arboteca, entrambi disponibili sul nostro sito.

Daniel Casarin: sTreet punta ad uno sviluppo sostenibile delle città. Collaborate con le pubbliche amministrazioni, se si in che modo? E come viene percepita la vostra attività?

Maddalena: Sì, la p.a. è il nostro primo interlocutore perché vogliamo aiutare a progettare i nuovi spazi verdi urbani, attraverso progetti che siano sostenibili anche per le tasche della città. Stiamo collaborando con diversi comuni al momento, proponendo progetti di forestazione urbana che vadano a dare unità di paesaggio attraverso un verde semplice ed economicamente compatibile. Lo scopo è di aumentare il patrimonio arboreo delle città sfruttando le tante aree degradate o sottoutilizzate. Selezioniamo piante con i maggiori potenziali di assorbimento e che meglio si adattano all’ambiente artificiale e ai cambiamenti climatici, garantendo maggior conservazione della biodiversità. Non essendoci ora come ora grandi risorse nei comuni italiani proponiamo la creazione di partnership pubblico-privato per la realizzazione e gestione di queste aree verdi urbane in modo che la città guadagni spazi verdi e il privato abbia la possibilità di agire concretamente per l’ambiente in cui svolge la sua attività.

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Tutto questo, come se non bastasse, aumentando di gran lunga la qualità della vita dei cittadini che possono usufruire di un numero maggiore di aree verdi, respirare aria più sana, vivere in un microclima migliore.

Daniel Casarin: Quale potenziale di mercato state scoprendo e quali sono le realtà più interessate al vostro progetto?

Maddalena: Il potenziale è enorme. Basta pensare alla quantità di parchi brulli nelle periferie, di aree di risulta tra strade ed edifici o anche solo ai tanti parcheggi non alberati che esistono in città. L’introduzione di nuovi alberi aumenta il valore degli immobili, ci farebbe risparmiare energia di condizionamento e aumenterebbe la sensazione generale di benessere. Sono molte le aziende che, con la giusta cautela, si stanno incuriosendo al mondo del verde visto non solo più per il suo –innegabile- apporto estetico, ma anche per gli incredibili benefici –anche economici- che produce.

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Lavoriamo con realtà che sono sicuramente già sensibili all’argomento, ma il nostro intento è di avvicinarci a chi qualche anno fa non avrebbe mai pensato di “investire sugli alberi” e che oggi invece riconosce il loro valore.

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Daniel Casarin: Avete sviluppato un Software gratuito per aiutare anche i meno esperti nella definizione di un progetto di riqualificazione urbana. Spiegaci meglio il suo funzionamento.

Martina: Abbiamo chiamato la nostra webApp sTreet, unione delle parole inglesi strada (street) e albero (tree). L’applicazione da’ il proprio contributo come strumento per accorciare i tempi di progettazione o come guida per la definizione di un progetto legato al verde urbano. Il software sTreet può essere utilizzato da chiunque in qualsiasi momento e a costo zero. Vengono formulate delle domande con risposta multipla. Le scelte, basate su parametri come l’area di progetto, la distanza dagli edifici e così via, danno al programma le informazioni necessarie per restituire il modulo arboreo più appropriato. Il questionario è molto breve ed è stato pensato per quattro diverse tipologie di persone: privati, cittadini, esperti del verde e progettisti. Le “schede arboree” sono scaricabili come pdf e diffondono molte informazioni tecniche come la tipologia di impianto di irrigazione consigliato, le specie arbustive da consociare, il drenaggio, le dimensioni della buca d’impianto e molto altro! Un vero piccolo manuale portatile sui nuovi impianti di alberi in città!

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Daniel Casarin: Quale riscontro state ottenendo?

Maddalena: L’applicazione è ancora nella sua versione base ed è gratuita. Siamo in fase di monitoraggio per capire come impostare la webapp “premium” e eventualmente l’applicazione per smartphone. Devo dire che l’interesse verso l’argomento –come per tutto il settore di green economy- è in aumento e così anche quello del fai-da-te. L’applicazione fornisce le linee guida per piantare il proprio albero o per pretenderne di più dal proprio comune.

Crediamo che la consapevolezza di cosa ci stia dietro l’apparente banale gesto di piantare un albero possa crescere il rispetto di tutti verso questi straordinari esseri viventi. Abbiamo un form scaricabile per segnalazioni di aree predisposte all’inserimento di nuovi alberi e con quelle ci rivolgiamo ai comuni di competenza per sollevare la questione “più alberi in città” proponendo un nostro progetto per lo spazio in questione. Fare da tramite tra cittadino e p.a. o azienda finanziatrice e p.a. non è sempre facile, ma crediamo possa rendere più agevole e reale l’effettiva riqualificazione urbana. Un albero alla volta!

Daniel Casarin: Puoi descriverci qualche progetto realizzato da condividere con i nostri lettori?

Martina: Come detto lavoriamo anche per privati e proprio in questi mesi abbiamo un cantiere aperto nel mantovano. Si tratta di una vecchia fabbrica riqualificata per ospitare un centro espositivo e culturale. STreet si è occupato della progettazione del cortile esterno. Poiché diventerà un luogo pubblico, abbiamo ricreato delle aree tematiche attraverso la diversa tipologia di vegetazione per stimolare i sensi –con piante aromatiche, tomentose, colorate- e abbiamo poi scelto le graminacee -rustiche, resistenti e molto ornamentali- per aree circoscritte del cortile per una questione prettamente ornamentale. Il progetto prevede un’area “laboratorio”, in cui i bambini potranno mettere le mani nella terra e lavorare loro stessi con piante orticole e aromatiche. Infine ci saranno delle viti di Lambrusco a spalliera sui muri per poterne mangiare i frutti a fine estate e caratterizzare maggiormente lo spazio di confine. In parallelo stiamo collaborando con uno studio di architettura di Cesena nella riqualifica di un quartiere della città romagnola e impostando un dialogo con il Comune di Torino per un progetto dal grande potenziale ambientale e sociale.

Daniel Casarin: Come immaginate la vostra attività fra cinque o dieci anni?

Maddalena: Questa è difficile! Volendo essere ottimiste –come cerchiamo di essere ogni giorno- fra qualche anno l’Italia avrà spostato le sue priorità dal cemento e dal consumo del suolo al paesaggio e all’attenzione verso i temi ambientali. Ecco che noi coglieremo questa nuova coscienza come un’opportunità per lavorare con meno ostacoli e più soddisfazioni. Avremo riqualificato molte aree degradate, collaborando sia con altri studi che con i cittadini stessi, che avranno preso consapevolezza e coraggio e si impegneranno in prima persona nel verificare che ci sia una corretta gestione dello spazio pubblico -e che sia il più verde possibile!-.

Martina Lucchi e Maddalena Scalabrin, fondatrici di sTreet.



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Informazioni sull'autore: Daniel Casarin

Una formazione trasversale lo avvicina al system e design thinking. Ideatore e fondatore di GenitronSviluppo.com, è a capo di Adv Media Lab, incubatore di soluzioni e servizi avanzati di digital strategy e performance marketing; ed Etnograph, team multi-disciplinare di progettisti, ricercatori e consulenti che opera in tutta Europa nel campo dell’innovazione aziendale. Operando costantemente in attività di business design, social design e digital strategy, Daniel supporta brand e organizzazioni in processi di innovazione design-driven.

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