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Ora la palla passa al ministero dell’Ambiente ma lo spettro del nuovo impianto sembra allontanarsi. Prima ci avevano pensato i comuni di Gombito, Bertonico, Ripalta Arpina, e Montodine a dire il loro “no” al progetto di derivazione idroelettrica in quella zona. Una posizione a cui si era aggiunta quella, sempre sfavorevole, delle Province di Cremona e di Lodi assieme al consorzio “Navigare l’Adda” e al Parco Adda Sud. Anche Aipo e Autorità di Bacino si erano dichiarati poco soddisfatti dal progetto presentato da Edison. Dopo la sequela di pareri negativi, ecco che la Regione Lombardia accoglie la voce dei territori dell’Adda e imporne il suo alt alla realizzazione del cosiddetto “taglio di meandro” per sfruttare il salto idraulico del fiume in quel tratto e alla conseguente realizzazione della centrale idroelettrica.
“Il Progetto è Risultato Essere non Sostenibile dal Punto di vista Ambientale”
Scritto nel verbale della delibera di giunta regionale del 5 dicembre. Un giudizio che lascia poco spazio alle interpretazioni e che sposta in avanti l’asticella verso una prossima conclusione dell’iter amministrativo nel verso auspicato dagli enti locali. La prima ad essere soddisfatta della notizia è il sindaco di Bertonico, Verusca Bonvini. «La Regione ha confermato le perplessità nostre e di tutti gli altri enti territoriali – spiega -. Il nostro timore sul rischio idraulico derivante dalla centrale è stato confermato negli scorsi mesi dall’alluvione, con l’Adda che ha destato preoccupazione: tutta la zona dove dovrebbe sorgere la centrale è finita sott’acqua per tre o quattro giorni».
La nuova centrale idroelettrica – che prevede il taglio del meandro di fiume dove sorge Gombito ma anche la realizzazione di un invaso di 600mila metri cubi, di una traversa di cemento, un canale di adduzione, una conca di navigazione e una scala di risalita per pesci – presenterebbe vari rischi: un “prosciugamento” del tratto di Adda sotteso al taglio (che diventerebbe impossibile da navigare e renderebbe inutilizzabili i pontili esistenti) ma anche un danno paesaggistico e la possibilità di esondazioni in zona Vinzasca in caso di piena, per la vicinanza a un lago di cava. Ora, toccherà al ministero dell’Ambiente decidere se il progetto di Edison dovrà essere sottoposto o meno alla Valutazione di impatto ambientale. Da Roma, la decisione potrebbe arrivare già in primavera e – sebbene con tutte gli scongiuri del caso – il sindaco Bonvini sembra ottimista.
«Prima ero piuttosto preoccupata, ora dopo il parere della Regione sono più sollevata – dice -. E difficile che il ministero non tenga conto della voce della Regione per dare il suo via libera o meno alla centrale. Ma restiamo in guardia per evitare sorprese».
Quindi, se anche il ministero dirà di no, l’opera non sarà realizzata.
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