Fotovoltaico a Coni Rotanti e Super Efficiente? Presto Realtà

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Nonostante molte promesse del fotovoltaico sembrano essere andate nel dimenticatoio, quelle di Spin Cell della V3Solar, coni solari rotanti, sembrano aver catturato maggiormente l’attenzione degli esperti.

Molte promesse di rivoluzione, per non dire di miracolo, sono state poi disattese e non sembrano trovare spazio nell’attuazione pratica, spesso perché molti prototipi di laboratorio non sono poi stati replicati su scala industriale. Spin Cell però sembra superare alcune problematiche tipiche di questa tecnologia. Uno dei più pesanti limiti del fotovoltaico è infatti l’efficienza: purtroppo, nonostante molti progressi, la resa di energia emessa non è ancora paragonabile a quella assicurata dalle sorgenti convenzionali, come quelle fossili. Questo anche perché il fotovoltaico, come molte rinnovabili, è strettamente dipendente dalla fonte primaria (in questo caso il sole).

La ricerca si è spesso focalizzata sui materiali per garantire sensibili incrementi di guadagno energetico, ma la necessità di dover concentrare l’energia solare come su una lente per aumentare l’efficienza ha lo svantaggio di surriscaldare le componenti, che quindi devono essere costruite con materiali opportuni resistenti al calore, spesso costosi. A questo si aggiunge l’importanza di sviluppare metodiche di immagazzinamento energetico, allo scopo di superare, o quanto meno limitare, i fenomeni di abbassamento di resa dovuti a condizioni climatiche avverse.

V3 Solar ha Compiuto il Grande Passo

“Spin Cell concentra la luce solare sul vecchio (e a buon mercato) fotovoltaico in silicio, ma mantiene fresco il materiale con la rotazione […] – spiega infatti l’addetto ai lavori David Roberts, solitamente scettico- È solo così dannatamente intelligente”.

La possibilità di poter raffreddare il materiale con il movimento rotatorio consente quindi l’utilizzo di comuni materiali, a costi decisamente inferiori. Non solo: ruotando i coni, i raggi solari arrivano su tutta la superficie, incrementando la resa, che potrebbe essere anche venti volte superiore alle tecnologie attualmente disponibili.

“Per me, le implicazioni più interessanti della tecnologia […] si avranno sulla distribuzione di energia –ha concluso Roberts- Le cellule Spin sono solo un metro di diametro e esteticamente molto accattivanti. Potrebbero tappezzare le città”.