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Brescia Oggi
Sembrano semplici baite di montagna, ma dietro le pareti esterne si celano vere e proprie centrali idroelettriche. Perfettamente inserite nel contesto paesaggistico, oltre che in sintonia con i dettami e le più recenti normative ambientali: una linea guida semplice ed efficace quella concretizzata da Iniziative Bresciane (In.Bre), società costituita nel 1988 e attiva nel settore delle energie rinnovabili dal 1996.
Il lungo intervallo di tempo precede il salto di qualità datato 15 luglio 2014, ovvero l’ammissione alle negoziazioni su AIM Italia, il mercato alternativo del capitale di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese. E tale è la dimensione della (totalmente) privata In.Bre., che punta ai piccoli passi per raggiungere una posizione di leadership provinciale e, perché no, regionale. Pur con la consapevolezza della presenza di autentici colossi, quali Enel ed Edison: il focus della S.p.A. Camuna (la sede è a Breno) si concentra su impianti di dimensioni piccole e medie, il cui dato di discrimine è costituito dal valore della potenza installata, superiore o meno ai 3 MW (Mega Watt).
Il discorso tecnico prevede differenti strade a livello costruttivo. Si parte dagli impianti su acquedotto, come quello realizzato in project financing a Ponte di Legno (località Pra de l’ort), in grado di rispondere alle esigenze di approvvigionamento idrico del paese e anche della zona circostante, con una produzione annua di 3 milioni di kWh, dopo annidi difficoltà soprattutto nelle stagioni a precipitazioni ridotte. La seconda tipologia, ad acqua fluente, è simile alla prima ma senza la presenza dell’acquedotto, ed è ben rappresentata dalla struttura di Monno, in grado di raggiungere i 9 milioni di kWh. Infine gli impianti su canale, tipici di Val Seriana e Val Brembana, con opera di presa sulla traversa dei fiumi e canale d’adduzione senza condotta forzata.
In tutte le tipologie è previsto, per legge, un DMV (Deflusso Minimo Vitale, l’acqua rigettata nel bacino da cui è pescata) pari al 10%. L’azionariato si presenta stabile dal 1998, dividendosi tra la Finanziaria di Valle Camonica (57,8%), l’ISA, Istituto Atesino di Sviluppo (14,4%) e il mercato (27,8%). A fianco della governance, composta dal presidente Battista Albertani, dal vice Riccardo Parolini e dai consiglieri Giovanni Nulli, Giorgio Franceschi, Sergio Gaggia, Carlo Gorio e Maurizio Zannier, la parte del top management risponde al nome di Alberto Rizzi. Proprio il direttore generale sottolinea la sfida ecologica di In. Bre., nonostante alcune persistenti diffidenze sull’idroelettrico.
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