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Milano Finanza
Eni ha avviato le operazioni nel mega giacimento a gas di Zohr, al largo dell’Egitto, il più grande del Mediterraneo. Annunciando la scoperta a fine agosto, l’amministratore delegato Claudio Descalzi aveva assicurato tempi rapidi per lo sviluppo e anche il governo egiziano aveva stabilito una sorta di corsia preferenziale per il via libera. Così è stato.
Il Saipem 10.000, adibito alle trivellazioni dei campi offshore, è arrivato sul posto a fine dicembre, dando il via ufficiale alla prima fase di sviluppo. In tutto, secondo fonti egiziane, Eni investirà fino a 12 miliardi di dollari (circa 11 miliardi di euro) e nell’arco dei prossimi 26 mesi trivellerà 20 pozzi. L’obiettivo è arrivare alla produzione entro fine 2017. Secondo il ministro egiziano del Petrolio, Tarek El Molla, questi sono i termini che il governo del Cairo ha negoziato con Eni. La portata di Zohr è epocale per il Paese e non solo per il gruppo italiano: il giacimento super giant ha un potenziale di risorse fino a 850 miliardi di metri cubi di gas in posto (5,5 miliardi di barili di olio equivalente) e un’estensione di circa 100 chilometri quadrati. Sarà perciò in grado di trasformare l’Egitto da importatore a esportatore di gas, soddisfacendo per decenni il fabbisogno del Paese.
Secondo quanto riportato dal Daily News Egypt, l’accordo tra Eni e l’utility statale egiziana Egpc (Egyptian General Petroleum Corporation), firmato da Descalzi e dal ceo Mohamed Al Masry, prevede che tutto il gas prodotto da Zohr sia rivenduto allo Stato egiziano a un prezzo compreso tra 4 e 5,88 dollari per milione di Btu (British Thermal Units, corrispondente a 27,7 metri cubi di gas). I termini contrattuali potranno essere rinegoziati nel 2019, due anni dopo il previsto avvio della produzione, e prevedono che solo il gas in eccedenza rispetto al fabbisogno domestico possa essere esportato. Su questo punto il ministro del Petrolio ha inviato una lettera formale all’Eni. Altre condizioni riguardano l’utilizzo dei profitti di Zohr, che per il 40% dovranno essere reinvestiti nel campo.
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