Trasporto del Futuro: Quanto è sostenibile un automobile ecologica? Ibrida a biocarburanti o a idrogeno qual è la scelta giusta?

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente

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Pubblicato il giorno 05 febbraio 2008 - Nessun commento



   


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Motori ibridi, biodiesel e biocarburanti, idrogeno e auto elettriche. Possono davvero essere mezzi rivoluzionari di cambiamento e soprattutto sono davvero sostenibili?

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I Biocarburanti sono stati la prima speranza per tutti fino a quando il prezzo dei cereali è aumentato facendo dedicare maggior terreno a queste coltivazioni e colture a scapito della diversità. Monocoltura è sinonimo di terreno povero. Ed ora secondo il Telegraph UK già moltissimi habitat naturali vengono distrutti in tutto il mondo per far posto a colture per biocarburanti.

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Forse hai già sentito parlare del CNW (agenzia di marketing) secondo cui l’Hummer H3 ha meno impatto sull’ambiente rispetto ad una Toyota Prius. Questo è stato dimostrato dall’ Union of Concerned Scientists e dal RockyMountain’s Argonne National Lab. Tali studi sono basati sul ciclo divita di un veicolo e includono tutti i passaggi necessari per fornirgli carburante, per la fabbricazione, le operazioni di manutenzione del veicolo e quelle di smantellamento e riciclo.

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La fabbricazione e lo smaltimento dei veicoli producono circa il 10% delle emissioni di gas serra, rispetto al 90% durante l’uso del veicolo stesso (Greencars.org). Tuttavia ci sono molti altri effetti negativi della fabbricazione di un’auto.

L’Environmental Defense ha rilevato che nel 1996 solo negli Stati Uniti si sono prodotti 600 milioni di tonnellate di rifiuti di materiale minerale per la produzione automobilistica. Per non parlare così di sostanze chimiche tossiche e quindi distruzione di habitat naturali. Sempre le stesse fonti spiegano che ogni anno vengono rilasciati nell’aria durante i processi di verniciatura e rivestimento delle automobili, 40 milioni di tonnellate di gas e 24 milioni di tonnellate di rifiuti tossici pericolosi.

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Secondo un rapporto del MIT intitolato On the Road in 2020 dove viene analizzato un ciclo di vita delle nuove tecnologie automobilistiche si utilizzerà un veicolo a gas naturale compresso (come combustibile), un motore a combustione interna (ICE) e una tecnologia ibrida che rilascia una minima quantità di gas serra durante il suo ciclo vitale e oltre, calcolato circa la metà di un normale veicolo a benzina.

Secondo invece un altro studio realizzato (Laboratory for Energy and the Environment), l’auto del futuro con il minor impatto sull’ambiente avrà un motore elettrico e dovrà essere ricaricata con energia idroelettrica. Tuttavia in base agli studi del MIT queste tecnologie non influenzeranno sui nostri livelli di consumo fino a quando non saranno di uso molto diffuso e questo potrà richiedere dai 20 ai 50 anni.

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Ma anche se saremo in grado di guidare auto elettriche ricaricate con fonti rinnovabili, l’impatto sull’ambiente non terminerà qui. Infatti il trasporto su ruota continua a gravare su numerose risorse naturali a partire dalle strade che rubano frammenti di habitat naturale agli animali mentre possono rilasciare tossine e sostanze pericolose nelle acque sotterranee. Ma anche la manutenzione delle strade inquina l’ambiente per non parlare dell’inquinamento acustico e così via.

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Forse la scelta migliore è quella di creare comunità dove il trasporto in auto è più sicuro per l’ambiente e facile da gestire per l’uomo. Ma sicuramente considerare la comodità (la velocità) e l’utilità di percorrere a piedi 400-500 m resta una scelta fondamentale, oppure considerare lo carsharing o il carpooling (leggi qui “Come Risparmiare alla Guida”) che possono essere opzioni davvero alternative alla nostra automobile ma soprattutto utili e che potranno rivelarsi necessarie un giorno.

In conclusione possiamo dire che sicuramente quando riusciremo ad essere in grado di votare politici che non si pieghino a lobby di potere e di denaro e a pensare con maggior apertura mentale possibile per non dimenticare la facoltà di scelta, solo allora potremmo davvero costruire una sana e vivace comunità dove la scelta migliore coincide con quella più auspicabile.

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