Intelligenza Emotiva, Intelligenza Spirituale ed Intelligenza Ecologica: Nasce l’Italiano For Mother Earth®. Strumenti per l’Umanità e Formazione Trasversale Integrata [ PT.2 ]

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Pubblicato il giorno 21 maggio 2009 - Nessun commento



   


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Intelligenza Emotiva, Intelligenza Spirituale ed Intelligenza Ecologica: Nasce l’Italiano For Mother Earth®. Strumenti per l’Umanità e Formazione Trasvesale Integrata [ PT.1 ]

Carmela Lo Presti: La specificità che FOR MOTHER EARTH® porta e che rappresenta una novità nell’ambito di progetti eco-compatibili ed eco-sostenibili è rappresentata dal CONIUGARE:

  • il Rispetto ambientale (coltivazioni biologiche e biodinamiche, architettura ed edilizia  ecologiche, salvaguardia del paesaggio..) che è comune a tutti gli Eco-Villaggi, pur nella loro specificità;
  • con lo Sviluppo dell’Intelligenza Emotiva, dell’Intelligenza Spirituale e delle Life Skills secondo il Metodo FOR MOTHER EARTH® – con particolare attenzione alla Consapevolezza di sé – nelle relazioni umane sia all’interno dell’EcoVillaggio-Cohousing, sia all’esterno con il territorio;
  • con la Promozione della Salute;
  • e con il radicamento nel territorio, attraverso eccellenti rapporti – costanti e collaborativi – sia con i privati che con le Istituzioni Pubbliche – Scuole, Comuni, Regione, Provincia, ecc. – e private.

L’obiettivo primario è quello di realizzare un Modello di comunità, capace di vivere con Intelligenza Emotiva e Spirituale integrate. Queste Intelligenze, nella visione di FOR MOTHER EARTH®, infatti, permettono:

  • [ 1 ] – Di  focalizzarsi su Valori quali:
  • La Consapevolezza di sé
  • Il Rispetto di sé e degli altri
  • Il Rispetto dell’ambiente
  • L’Empatia e la Compassione
  • La Solidarietà e la Cooperazione
  • L’Abbondanza e il Benessere individuale e collettivo
  • La Celebrazione della Vita con gioia
  • La “Bellezza” e l’Armonia nel vivere: nel pensare, nel parlare, nell’agire;
  • [ 2 ] – Sviluppare le relative Capacità perché questi Valori diventino realtà manifesta.


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Carmela Lo Presti: Lo sviluppo di queste capacità, sorrette dai corrispettivi VALORI, ha come effetto un’eccellente qualità della vita individuale e di gruppo e un generale benessere psicofisico, sociale  e spirituale. “Le scuole migliori, come le buone famiglie, sono luoghi felici. In questi luoghi, gli adulti considerano la felicità come uno dei fini dell’educazione. Sanno che la felicità è sia un fine che un mezzo. I bambini felici accoglieranno le opportunità educative con gioia e curiosità, e contribuiranno alla felicità degli altri. Se gli studenti sono felici, sono felici anche gli insegnanti. Ci dimentichiamo troppo spesso di questo. In ultima analisi, persone fondamentalmente felici che hanno una coscienza sociale contribuiscono a creare un mondo migliore.” N. Noddings – EDUCAZIONE E FELICITÀ. UN RAPPORTO POSSIBILE, ANZI NECESSARIO – Erikson

E poi è proprio grazie a relazioni emotivamente e spiritualmente intelligenti che sono possibili rapporti collaborativi con il territorio esterno, per promuovere una crescita e un benessere diffusi, ed una reale integrazione, in rete con il mondo, per contribuire a migliorare la qualità della vita sul nostro Pianeta. Invece, guardandoci attorno osserviamo che talvolta anche coloro che scelgono di vivere in una comunità fondata sul rispetto ambientale, all’interno del proprio stesso gruppo

  • hanno grosse difficoltà a stabilire e mantenere nel tempo tra loro rapporti ecologici e sani:
  • mancano di una ben sviluppata intelligenza emotiva integrata con quella spirituale,
  • mancano della consapevolezza di sé nel mondo, necessaria: per garantire una vera salvaguardia ambientale, non moda o voglia passeggera ; per avviare un processo di “bonifica interiore”, di “ecologia interiore”, che consenta di creare e mantenere un AMBIENTE UMANO ECO-COMPATIBILE con l’ambiente naturale.

E altrettante difficoltà si manifestano nella relazione con il mondo esterno, giungendo spesso a creare,


  • nel migliore dei casi, un’ “isola felice” aperta ad altri navigatori in fuga dal mondo;
  • nel peggiore, un gruppo chiuso, che spesso approda al settarismo.

Voglio precisare che, allo stato attuale delle cose, queste mie posizioni sono soltanto dei concetti teorici, filosofici se vogliamo, dal momento che questa parte del Macro Progetto FOR MOTHER EARTH® dipende dalla costituzione della Fondazione che non è ancora avvenuta. Ma sono queste le basi su cui intendo costruire la Fondazione.

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  • Araceli de la Parra: Come puo l’intelligenza emotiva agevolare l’individuo a gestire la propria rabbia e frustrazione durante il suo percorso di transizione dall’ignoranza alla consapevolezza sulla sostenibilità?

Carmela Lo Presti: In ambito psicologico le emozioni vengono definite come reazioni a stimoli esterni. Ora mentre le reazioni ad eventi che mettono in pericolo la nostra vita, sono, per fortuna, non controllabili, dandoci così l’opportunità di sopravvivere, nell’ambito delle relazioni umane, quando siamo di fronte ad eventi non legati alla sopravvivenza, non siamo costretti a re-agire automaticamente, ma abbiamo la possibilità di scegliere cosa provare e cosa agire. La nostra vita allora viene guidata dalla libertà di CHI SCEGLIAMO DI ESSERE IN OGNI SITUAZIONE e non dipende più dagli altri, come avviene invece quando entriamo nella dinamica “botta e risposta” con l’altro, considerato colpevole del nostro stato e del nostro comportamento. La questione della rabbia e della frustrazione, come quella delle emozioni in genere, sia“distruttive” che costruttive, è legata:

  • Alla nostra comunicazione (non solo verbale), sia intrapersonale che interpersonale (Cosa mi racconto su di me e sugli altri? E dunque, cosa mi aspetto da me stesso e dagli altri? Quanto spazio c’è in me per la flessibilità, verso me stesso e verso gli altri? … Ti ricordo che per flessibilità si intende la capacità di superare l’intransigenza e la rigidità comportamentale personale per raggiungere un dato obiettivo, nel rispetto dei propri valori, trovando le giuste strategie);
  • Alla nostra identità (Chi scelgo di essere ed esprimere in quella data circostanza? Chi scelgo di essere nel mondo? Qual è il senso della mia vita? Qual è la mia mission? …);
  • Ai nostri obiettivi (Cosa voglio? Mi è chiaro? Quali passi ho da fare per trasformare il mio desiderio in un progetto che diventi realtà? Come farò a sapere che ho raggiunto il mio obiettivo, senza ombra di dubbio? Entro quanto tempo voglio raggiungerlo? Ci credo veramente in questo obiettivo? Cosa succede se non lo raggiungo? E se lo raggiungo? …);
  • Al ruolo che assegniamo agli altri (Chi sono gli altri per me? E se gli altri fossero un mio specchio, nel bene e nel male? E se attraverso quelli che incontro io potessi vedere tutto quello che condanno senza prova d’appello? Divido il mondo in buoni e cattivi? Stanno proprio così le cose?…);
  • All’idea del “chi genera cosa” (Chi sta creando la rabbia e la frustrazione? È colpa degli altri/delle situazioni o è responsabilità mia? … Ti ricordo che tutto quello che si muove a livello emotivo dentro di noi è esclusivamente responsabilità personale e nasce dal significato  – uno tra i tanti possibili – che stiamo dando a quel dato evento);
  • Alla nostra focalizzazione (Dov’è il mio focus? Sul “mezzo pieno” o sul “mezzo vuoto”? Sui danni ambientali o su quanto di buono comunque si sta facendo? Sull’ignoranza o su quanto è comunque cresciuta la consapevolezza di sé e la consapevolezza ecologica? …). Di fatto nel mondo troviamo ombra e luce: non si tratta di far finta che non ci siano ombre, ma di riconoscere la luce ed ampliarla, estenderla, intensificarla – per restare nella metafora – in modo da costruire quello in cui crediamo, piuttosto che condannare e giudicare quello che non ci piace. Si tratta di muoversi nella direzione “per”, piuttosto che nella direzione “contro”: per la pace, non contro la guerra, per un mondo sostenibile, non contro un mondo di sprechi.

Quando ci poniamo di fronte ad un cambiamento di stile di vita, dal consumismo alla sostenibilità, ad esempio (ma non solo in questo caso) se non ti fai almeno quelle domande e non ti dai delle risposte chiare, se non ti assumi la responsabilità di quello che stai creando intorno a te pensando, parlando e agendo così come stai facendo, ti ritroverai presto nel ruolo di “vittima” arrabbiata e frustrata, impotente dinanzi al potere altrui. Se fossimo ad uno dei miei Corsi ti avrei fatto fare immediatamente esperienza di cosa significhi quanto ti ho appena detto in merito alla rabbia e alla frustrazione e sapresti per esperienza diretta come uscire da questo circolo vizioso delle emozioni distruttive per entrare nel circolo virtuoso delle emozioni costruttive, avendo con te degli strumenti efficaci, da utilizzare all’occorrenza.

Nel percorso dall’ignoranza  alla consapevolezza della sostenibilità, l’essere umano deve raggiungere una tappa intermedia obbligata: quella della consapevolezza di sé – la prima fondamentale tappa nello sviluppo dell’intelligenza emotiva – che porta, come tappa successiva,  alla gestione delle proprie emozioni e alla propria ri-definizione: ‘Chi scelgo di essere, in funzione del mondo sostenibile che voglio costruire?’. Solo dopo aver risposto a questa domanda che riguarda la nostra identità nel mondo e la nostra mission, possiamo declinare in modo congruente  i nostri valori, i nostri pensieri, le nostre capacità e stati emotivi, i nostri comportamenti nel nostro ambiente.

Nel Progetto FOR MOTHER EARTH®, obiettivo dello Sviluppo dell’Intelligenza Emotiva negli esseri umani non è soltanto il promuovere cambiamenti positivi nella società, ma è anche il promuovere l’evoluzione a tutto tondo dell’essere umano, compresa la sua evoluzione spirituale, che in Goleman, spesso rimane sottointesa, nonostante la sua adesione al buddismo. “Individui evoluti non possono che dare vita ad una società evoluta e creare un mondo al quale le persone vogliono appartenere: e questo è proprio quello che FOR MOTHER EARTH® vuole.”.

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  • Araceli de la Parra: In cosa consistono le vostre attivita e come sono accolte in Italia? E’ auspicabile l’inserimento di un programma di educazione su intelligenza emotiva nelle strutture pubbliche? Avete un piano per entrare nel settore pubblico?

Carmela Lo Presti: Dal momento che i primi professionisti esperti nel Metodo usciranno dalla Scuola di Specializzazione di base solo nel 2011, in questo momento posso solo parlare della mia attività, che si svolge prevalentemente in Umbria, con interventi anche fuori regione. Infatti l’acquisizione del Metodo, al livello di base, prevede 3 anni, non può essere improvvisata o avvenire con qualche fine settimana in full-time: è indispensabile che l’esperto o l’allenatore FOR MOTHER EARTH® abbia imparato a vivere quello che promuoverà  e insegnerà, dal momento che fulcro centrale del Metodo è lo sviluppo delle Intelligenze emotiva e spirituale. Goleman su questo è chiarissimo.

“La competenza emotiva non può essere migliorata nell’arco di una notte, dal momento che il cervello emotivo impiega settimane o mesi – e non ore o giorni – a cambiare le proprie abitudini. Il vecchio modello di sviluppo dà tacitamente per scontato che il cambiamento abbia luogo in modo immediato e teatrale: si mandano i dipendenti a un seminario di un paio di giorni e voilà, te li trovi trasformati. Come conseguenza di questo assunto erroneo, gli individui sono sottoposti a brevi training che producono scarsi effetti duraturi – e poi probabilmente, se i miglioramenti attesi non si materializzeranno, finiranno per dare la colpa a se stessi (o a essere incolpati dai supervisori) attribuendosi una certa mancanza di volontà o determinazione. Un seminario o un corso rappresentano un punto di partenza, ma non sono sufficienti di per se stessi. Le persone apprendono una nuova capacità più efficacemente se hanno ripetute opportunità di esercitarla nell’arco di un lungo periodo di tempo, invece di dover concentrare la stessa quantità di esercizio in un’unica seduta intensiva … Un altro errore è quello di passare troppo tempo limitandosi a parlare della competenza, senza dedicarne abbastanza a esercitarla realmente in una situazione controllata… Raggiungere il punto in cui una nuova abitudine sostituisce quella vecchia richiede moltissimo esercizio… Studi clinici sulla modificazione del comportamento hanno riscontrato che quanto più a lungo le persone lavorano al cambiamento, tanto più durevole esso sarà… Un programma efficace incoraggerà l’individuo a esercitarsi anche nel tempo libero… Soprattutto quando si tratta di competenza emotiva, tutta la vita può essere teatro del cambiamento; in questo caso, la vita stessa è l’aula scolastica.” (Daniel Goleman – LAVORARE CON INTELLIGENZA EMOTIVA – BUR.)

Tornando alla tua domanda, le attività FOR MOTHER EARTH® riguardano:

  • Gli fanno conoscere da dentro, attraverso il “cuore”, le altre forme della Natura.
  • La formazione di varie categorie professionali: Insegnati di Scuola, Educatori di Nidi, Operatori di cooperative sociali, Mediatori culturali, Titolari di piccole aziende a conduzione familiare, Liberi Professionisti, Genitori…
  • L’allenamento emotivo in classe, con particolare riferimento al tema più ampio della consapevolezza di sé, finalizzato alle relazioni e all’apprendimento, per gli allievi, a partire dalla scuola dell’infanzia fino a quelli della Scuola Secondaria di secondo grado.
  • La specializzazione nel Metodo

Le tematiche proposte variano a secondo delle categorie e delle fasce di età:

  1. Nella Scuole, per i bambini si va da  laboratori di alfabetizzazione emotiva a percorsi strutturati  di sviluppo dell’intelligenza emotiva attraverso la globalità dei linguaggi; per gli adolescenti preferisco proporre soltanto laboratori di consapevolezza emotiva (i percorsi strutturati richiedono all’intera classe di mettersi in discussione per diversi incontri, cosa che raramente ho trovato). Da diversi anni però, per mancanza di tempo, ho dovuto sospendere questa attività nelle classi, per focalizzarmi di più sulla formazione degli Insegnanti, degli Educatori, dei Genitori e dei Professionisti, anche con finanziamenti della Comunità Europea, attraverso la Formazione promossa dalla Provincia di Perugia e dalla regione Umbra. La bella novità è che da quest’anno, i laboratori di alfabetizzatone emotiva For Mother Earh®  sono nuovamente entrati nella scuola dell’infanzia e primaria attraverso l’attività di tirocinio delle Specializzande nel Metodo.
  2. Ai piccolissimi dei Nidi, arrivo attraverso la formazione degli Educatori:
  • Nel Comune di Marsciano (PG) seguo dall’anno scolastico 1993/ 1994 i Nidi del territorio, sia per quanto riguarda la formazione/aggiornamento, sia per la supervisione didattica della loro attività educativa. Dal 2002 ad oggi, ininterrottamente l’attività formativa ha riguardato lo sviluppo dell’intelligenza emotiva degli educatori in funzione dell’allenamento emotivo dei bambini. In particolar modo quest’anno la formazione riguarda “Il Teatro-Gioco© attraverso la globalità dei linguaggi, per lo sviluppo delle intelligenze percettive, emotiva e multiple nei bambini del Nido”. Quanto appreso verrà messo in atto nei diversi Nidi dal prossimo anno 2009/1010.
  • Nel Comune di Amelia (TR), seguo la formazione del Nido comunale dal 2005, sempre sui temi dello sviluppo dell’intelligenza emotiva negli educatori in funzione dello sviluppo nei piccolissimi. Quest’anno concludiamo un percorso iniziato lo scorso anno su “Educatori ottimisti per educare all’ottimismo”. Nel 2007/2008 ho anche curato la formazione delle Educatrici dei Nidi di Narni, un altro Comune della Provincia di Terni.

Effettivamente c’è interesse a vari livelli e in diverse aree del territorio italiano per le attività che da diversi anni presento sul sito. Dal 2005, molte delle proposte andate in porto felicemente sono venute proprio grazie alla visibilità che mi dà il sito, senza dover più investire molto lavoro nella promozione della mia attività. E avere più tempo libero per la sistematizzazione dei risultati, per scrivere i Manuali dei miei Corsi, per crescere professionalmente è  per me fondamentale. Più volte ho dovuto anche rispondere negativamente ad offerte di lavoro fuori regione, come ad esempio in Scuole di  Milano, del Piemonte e del Veneto, perché le distanze imponevano, per una questione di ottimizzazione delle risorse (docente, tempo e danaro), di svolgere l’attività in full-time, mentre la Scuola , pur non avendo fondi sufficienti per coprire continui spostamenti e pernottamenti, non era disponibile a modificare i suoi orari interni. Se ci fossero stati professionisti specializzati nel Metodo, residenti vicino alle zone interessate, le attività richieste avrebbero potuto svolgersi senza difficoltà.

Oppure c’è stata e c’è tutt’ora la richiesta di tanti singoli, genitori o professionisti, interessati alla formazione o alla specializzazione, delle zone più disparate e lontane tra loro, che però o non hanno il tempo o non hanno la capacità di organizzare nella loro città un gruppo in modo che il Corso da loro richiesto possa svolgersi (io sicuramente non posso occuparmi anche dell’organizzazione dei Corsi fuori dall’Umbria). Talvolta invece questo accade, come è accaduto lo scorso anno a Matera, dove il prossimo luglio concludo un percorso di 5 Moduli per un gruppo di Genitori.

Rispetto alla tua domanda “E auspicabile l’inserimento di un programma di educazione su intelligenza emotiva nelle strutture pubbliche?” Intanto ti dico che da quando sono uscita dalla Scuola come Insegnante di Lettere, per rientrarvi come Consulente e Allenatrice, per scelta “politica” ho sempre privilegiato le esperienze nella Scuola Pubblica: è lì che ho sperimentato e messo a punto per anni il Metodo, con tutte le fasce di età di bambini e adolescenti. Il punto è che non si tratta di istituire una “cattedra” di Intelligenza Emotiva o considerare l’Intelligenza Emotiva come una delle tante discipline curriculari di un percorso educativo e formativo. Così come ti dicevo prima, l’Intelligenza Emotiva è una Life skills, un’abilità di vita, che attraversa tutta la vita, che si acquisisce vivendo, che ha la potenzialità di continuare a svilupparsi per tutta la vita, se stimolata, nutrita, educata: non c’è da mandare a memoria nulla, non si può essere interrogati sull’Intelligenza Emotiva, o studiarla da pagina x a pagina y… e poi avere un voto.

Si tratta di formare una nuova classe di insegnanti e di educatori emotivamente intelligenti, attraverso un Metodo (teoria, strategie e strumenti), da acquisire sperimentandolo sulla propria pelle, mettendosi in gioco e in cambiamento, ridefinendosi prima di tutto come esseri umani e poi come professionisti, perché solo così si può educare Intelligenza Emotiva degli altri,  bambini, adolescenti o adulti che siano.

Immagina per un momento questa situazione, la più probabile:

  • l’Allenatore Emotivo arriva nella scuola che ha inserito l’Intelligenza Emotiva nel curricolo dell’allievo;
  • svolge il suo programma nelle ore assegnatigli;
  • sicuramente svolgerà bene il suo lavoro perché è persona preparata e coltiva la sua intelligenza emotiva;
  • uscito dalla classe, i bambini continuano a lavorare con un altro insegnante: quello/quella di storia o di  matematica o di italiano o di una qualsiasi altra disciplina;
  • e questo  insegnante, invece, come una grandissima fetta di esseri umani, è emotivamente analfabeta (non tutti gli insegnanti sono analfabeti emotivamente);
  • i bambini poi tornano a casa e a casa trovano genitori emotivamente analfabeti (non tutti i genitori sono analfabeti emotivamente).

Domanda: cosa sarà rimasto ai bambini della “lezione” dell’esperto emotivamente intelligente, che va a sviluppare la loro intelligenza emotiva qualche ora la settimana ? Ti cito nuovamente Goleman: “Un seminario o un corso rappresentano un punto di partenza, ma non sono sufficienti di per se stessi. Le persone apprendono una nuova capacità più efficacemente se hanno ripetute opportunità di esercitarla nell’arco di un lungo periodo di tempo, invece di dover concentrare la stessa quantità di esercizio in un’unica seduta intensiva … Un altro errore è quello di passare troppo tempo limitandosi a parlare della competenza, senza dedicarne abbastanza a esercitarla realmente in una situazione controllata… Soprattutto quando si tratta di competenza emotiva, tutta la vita può essere teatro del cambiamento; in questo caso, la vita stessa è l’aula scolastica.” (Daniel Goleman – LAVORARE CON INTELLIGENZA EMOTIVA – BUR.)”

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Carmela Lo Presti: Sì, tanti:

  • Trasformare la mia attività di scrittrice, da piacevole attività per quando ho tempo ad aspetto integrante della mia piacevole attività professionale, in modo da rendere  disponibili anche per il grande pubblico: i numerosi Quaderni per la Formazione FOR MOTHER EARTH® , attualmente utilizzabili solo da coloro che seguono i miei Corsi e che contengono numerose strategie PNL originali e integrate con una visione della vita, di sé e dell’altro emotivamente e spiritualmente intelligente; i tanti altri strumenti e strategie per l’alfabettizzazione emotiva e lo sviluppo dell’intelligenza emotiva dei bambini, non ancora pubblicati.
  • Lavorare in una Scuola – preferibilmente pubblica, ma in mancanza anche privata – per almeno 10 anni in modo da potere sperimentare, documentare e monitorare  gli effetti della continuità del Metodo FOR MOTHER EARTH® dal Nido alla Scuola primaria, senza interruzione, sia riqualificando il personale, sia supervisionando e supportando l’attività educativa degli insegnanti riqualificati, in modo che il Metodo venga applicato in modo corretto, così da avere dati significati e validi da far conoscere ai genitori e  agli “addetti ai lavori”. Questa esperienza è iniziata lo scorso anno presso l’VIII Circolo didattico di Perugia che ha deliberato la formazione di un nucleo motivato di 18 Insegnanti. Dopo una prima formazione di base che consentirà a questi insegnanti di mettere in atto nelle proprie classi percorsi educativi di alfabetizzazione emotiva integrati con i programmi curriculari, dovrà seguire una seconda fase formativa per far sì che questi docenti possano a loro volta trasferire la formazione di base ciascuno a circa 4 Colleghi, in modo che entro quattro anni, tutti gli Insegnanti del Circolo (una novantina in tutto) possano avere una formazione di base per fare scuola con un livello di intelligenza emotivapiù sviluppato, ed educare l’intelligenza emotiva dei bambini, almeno al livello di alfabetizzazione. Purtroppo per gli impegni richiesti alle Scuole dalle nuove disposizioni ministeriali, per i tagli economici fatti, dopo il primo Modulo concluso lo scorso anno, ci siamo dovuti fermare. Speriamo di riprendere il percorso il prossimo Ottobre: adesso si tratta di reperire i fondi.
  • Mettere in azione il Team FOR MOTHER EARTH®, non appena ci saranno I primi Allenatori FME®.
  • Raccogliere il capitale necessario per dare vita alla Fondazione.
  • Avviare una seconda edizione del Corso triennale di specializzazione di base nel Metodo

Questi sono i Progetti più prossimi. L’ordine nella loro realizzazione non è necessariamente quella che ti ho indicato: ancora una volta saranno “i messaggi” provenienti dal mio mondo interiore e da quello esterno a orientarmi, che mi indicheranno cosa è arrivato a maturazione per essere manifesto. La lettura serena di ciò che è percepibile dentro e fuori di me, nell’ottica di essere UNO con l’esistente, di far parte di una rete intelligente e saggia in evoluzione mi ha consentito di fare un passo dopo l’altro fin qua, dentro e non fuori o contro questo mondo nel quale vivo. Sono profondamente certa che questa mia intelligenza “spiritualemotiva”, che coltivo, nutro e sviluppo costantemente, mi consentirà di realizzare pienamente quel Sogno che considero non solo mio, ma collettivo e a goderne appieno, a lungo, insieme a tanti altri. Risentiamoci tra qualche anno per un aggiornamento… Grazie per l’opportunità che mi hai dato.

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