Brianza Web Plan: Innovazione Sostenibile e Territoriale – Obiettivi, strategie e possibilita’

Scritto da Ing. Mirko Paglia in Ambiente, Bioarchitettura, Energia, Energie rinnovabili

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Pubblicato il giorno 01 settembre 2010 - Nessun commento



   


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L’Ing. Giorgio Meroni e l’Ing. Mirko Paglia hanno partecipato al concorso di idee indetto dagli Ordini degli Ingegneri delle Province di Como, Lecco e Monza e Brianza. Il bando indetto dalle associazioni aveva lo scopo di far emergere le peculiarità geografiche e socioeconomiche del territorio Brianteo, attraverso uno o più progetti volti allo sviluppo dello stesso. “Il bando si propone di coinvolgere l’Ingegnere affinché assuma, così come nel passato, un ruoloda protagonista nell’evoluzione di un’area geografica di rilevante interesse paesistico edeconomico. “ (tratto dal testo del bando).

I due colleghi hanno già rilasciato, senza rilasciare i propri nominativi per motivi di bando, un sommario del loro Brianza Web Plan. Prima di continuare è giusto conoscere le origini generatrici di tale complesso di strategie atte all’innovazione sostenibile e territoriale facendo qualche domanda ai diretti interessati.

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Il tema è complesso, spazia in molti settori dell’ingegneria e dell’architettura, come avete affrontato tale ampiezza di contenuti?

Ing. Mirko Paglia: Focalizzare tale tema non è stato facile. La territorialità della “Bella Brianza” è fortemente caleidoscopica, con frequenti interventi dall’uomo.Di comune accordo si è individuata “la sfida della sostenibilità”. Concettualmente con il termine sostenibilità, spesso inflazionato senza conoscerne il significato, intendiamo un vero e proprio gesto d’altruismo verso le generazioni future: la consapevolezza di non essere i padroni del mondo. Un altro aspetto considerato è stato la possibilità di visionare il territorio con le nuove tecnologie del WEB 2.0, unite alle oramai collaudate tecniche di GPS.

Ing. Giorgio Meroni: All’inizio si pensava ad un vero e proprio progetto, su un’area, che fosse da “esempio”, contenente linee guida per lo sviluppo sostenibile. Una sorta di “distretto della sostenibilità” (progetto che comunque si intende portare avanti in altra sede), scuola di formazione per tutti i settori dell’agricoltura, industria, edilizia e del terziario. Si era anche individuato la zona del parco di Inverigo come appetibile a tale sviluppo.

Inizialmente era un vero e proprio progetto di concezione “classica”? Ma quello presentato, anche nella precedente pubblicazione, era un qualche cosa di più ampia veduta! Come è avvenuto il cambiamento?

Ing. Giorgio Meroni: La sfida sembrava interessante inizialmente. Pensare a delle scuole, aree di ricerca ecc… ma si è compreso la mancanza di un regolamento. La “legge” non dava direttive in grado di portare avanti in maniera coordinata i punti fondamentali dello sviluppo della green-building. Accorgersi della mancanza di riferimenti è stata la prima scintilla. Bisognava coinvolgere tutti al cambiamento per puntare ad uno sviluppo socio-economico sostenibile. Più che un progetto occorreva un piano. Quindi, con il rischio di andare “fuori tema”, è stata presa la decisione di navigare in una zona più riservata alla pianificazione territoriale.

Ing. Mirko Paglia: Naturalmente esistono già pianificazioni territoriali: dalla regione Lombardia, alla provincia agli enti locali. La specificità brianzola, rendeva però necessaria “cucire un abito su misura”. Il primo vero passo è stato aprire la mente a 360°, adottando la metodologia della progettazione integrata.

In cosa consiste la progettazione integrata?

Ing. Giorgio Meroni: Per progettazione integrata o partecipata, si intende un coordinamento interdisciplinare delle varie ingegnerie, dalla meccanica alla civile all’idraulica ecc.. Tutti daranno il loro contributo “partecipato” e “coordinato”.

Se non ho compreso male cercate di arare il campo prima di seminarlo? O meglio, programmate tutto dal terreno alle tempistiche di coltivazione alla raccolta, predisponendo chi fa cosa?

Ing. Mirko Paglia: Si è proprio così, è un buon esempio calzante. Il bando si proponeva infatti di coinvolgere l’”Ingegnere affinché assuma, così come nel passato, un ruolo da protagonista nell’evoluzione di un’area geografica di rilevante interesse paesistico ed economico.” ed è stato proprio questo input a coinvolgere la nostra attenzione sempre su di un livello “pianificatore”.

Pensare ad una cosa del genere dimostra avere competenze piuttosto elevate e grande esperienza!? Data la vostra giovane età come è possibile che abbiate acquisito il giusto bagaglio per portare a termine questa programmazione?

Ing. Mirko Paglia: Confessiamo la nostra giovane età e la nostra poca esperienza ma non la nostra voglia di fare e di non avere nessuna pretesa nell’individuare da subito le linee guida da seguire. Questo sistema strutturato con l’Ing. Giorgio Meroni vuole essere il principio. Nel nostro lavoro è importante non essere depositari di alcuna sacra verità.

Già nel precedente articolo sono stati individuate delle azioni, potreste spiegare meglio di cosa si tratta?

Ing. Giorgio Meroni: Partiamo con ordine:

  • Misurare con mezzi di nuova generazione e alla portata di tutti, quali il GPS - E’ fondamentale conoscere al meglio il luogo in cui si andrà a porre lo sviluppo umano. Rilevare un territorio vasto è sempre difficile, specialmente in funzione della precisione da raggiungere. Con l’ausilio dei Global Positioning System (GPS) otteniamo precisione in tempi ristretti ed economicamente vantaggiosi. Invito per approfondimenti, sulla facilità d’uso, nel mio sito.
  • Valutare, con supporti di tecnologie WEB 2.0, le misurazioni effettuate, traendo conclusioni atte ad identificare obiettivi di sviluppo - Una volta presi i dati occorre un buon supporto che ne visualizzi i contenuti in modo facile e fruibile. La scelta di una tecnologia WEB 2.0 e quindi dell’utilizzo del cosiddetto WebGIS, concretizza, con semplicità, l’azione valutativa.
  • Gestire l’interoperabilità, con l’ausilio di internet e avendo assoluto controllo per una migliore amministrazione del territorio - Sempre con l’utilizzo del WebGis, possiamo ottenere l’azione del gestire. Le scelte di sviluppo territoriale, vengono fatte proprio in questo ambito. La Pubblica Amministrazione detiene tale strumento gestionale per concretizzare l’espansione territoriale di competenza.
  • Controllare, con mezzi informatici, le attività di manutenzione da effettuare in maniera tempestiva e mirata nonché controllare gli sviluppi delle gestioni; E’ sempre con il GPS che verranno effettuate facilmente le rilevazioni di controllo, rese nel tempo sempre più veloci con i nuovi cellulari-fotocamere GPS.
  • Verificare, attraverso nuove misurazioni, se gli obiettivi sono stati raggiunti – Il confronto è l’altra arma per una buona pianificazione. Imparare dai propri errori o sapere che si sono fatte scelte corrette nella gestione del territorio è essenziale. Con implementazioni del WebGis tutto questo sarà, non solo semplice facile ed intuitivo, ma anche alla portata di tutti.
  • Rigenerare il piano di sviluppo sostenibile nel caso in cui vi siano imprevisti riscontrati dalle verifiche. Questa azione è attuabile in tempi ristretti senza aspettare inutili tempistiche burocratiche. L’atto responsabile dell’amministrazione sarà proprio quello di rigenerare la gestione non seguente le aspettative del piano.

Per quanto riguarda il ruolo da protagonista degli ingegneri?

Ing. Mirko Paglia: Per compiere tali azioni si includeranno le discipline d’ingegneria quali:

  1. Edile-architetturacompetenze nei settori dell’edilizia, idraulica, valutazione impatto ambientale, urbanistica, viabilità, impiantistica, fonti energetiche, materiali, informatica, restauro e recupero;
  2. Energeticacompetenze nei settori dell’impiantistica-industriale, conversione e produzione di energia;
  3. Geotecnicacompetenze nei settori della geologia, ambientale e strutturale;
  4. Meccanica-Strutturalecompetenze nei settori delle strutture, infrastrutture, idraulica, macchine, componenti, produzione industriale e materiali;
  5. Ambientale e Territoriocompetenze nei settori delle infrastrutture, valutazione impatto ambientale, urbanistica e misure per il controllo dello stato ambientale.
Nasce così BRIANZA WEB-PLAN con la finalità di rappresentare il coordinamento per lo sviluppo territoriale, attraverso le nuove tecnologie del WEB 2.0, facilmente comprensibili e fruibili con l’ausilio di internet, sia dal privato cittadino sia dalla pubblica amministrazione.

Riguardo alle FASI? Nel precedente articolo avete introdotto questa modalità di approccio. Ci potreste spiegare cosa sono ed in cosa consistono?

Ing. Mirko Paglia: La pianificazione è stata articolata in 8 fasi:

FASE 1 – Il primo passo è misurare per conoscere. Questo processo logico porta alla consapevolezza delle problematiche. L’utilizzo di strumenti, basati su tecnologia GPS permette, a tecnici competenti, di redigere dati utili su supporti WEB 2.0. L’utilità di avere mappe di nuova generazione permette di avere un punto di vista diverso, ottimizzando scelte ed obiettivi. Qui suggerisco di consultare alcuni esempi visitabili nel sito web dell’Ing. Giorgio Meroni.

FASE 2 – Dagli obiettivi si generano le strategie (costrutto concettuale) che, tenendo presente le esigenze dell’uomo, ponendosi i limiti di sostenibilità, attraverso valutazioni ed ascoltando i pareri interdisciplinari, delineano gli scenari possibili futuri. Il riferimento che non deve mai mancare resta sempre la sostenibilità per creare armonia tra ambiente urbano e natura.

FASE 3 – Una volta stabilito lo scenario razionalmente più convincente, si determina la programmazione del quadro normativo, attraverso le linee guida e leggi su vari livelli (interprovinciale, provinciale, intercomunale e comunale). La proposta di intervento si delinea su cinque categorie a loro volta fasi operative di intervento:

  • viabilità sostenibile;
  • fonti rinnovabili e PAES;
  • edifici ZEB;
  • green-economy;
  • sfruttamento del territorio.

FASE 4Viabilità sostenibile. E’ un settore che coniuga al meglio tutti i punti descritti in precedenza. Infatti abbiamo la possibilità di intervenire con tecnologie a bassissimo impatto ambientale, di notevole durata e quindi con ampio piano di ammortamento. Tra le tante si propone ad esempio il people mover (tipologia di tram elettrico) che possiede i vantaggi di:

  • Agire sul problema della mobilità;
  • Spostare il gommato privato al trasporto collettivo;
  • Implementare, senza consumo massivo di nuovo territorio aree marginali quali fluviali, declivi collinari-montuosi;
  • Adattarsi a brevi tratti;
  • essere installato su percorsi turistici (San Pietro al Monte, Cornizzolo, Montevecchia);
  • Abbattere le barriere architettoniche;
  • Essere alimentato con fonti rinnovabili: microidroelettrico, Solare Fotovoltaico;
  • Essere prodotto con aziende brianzole;

La creazione stessa di percorsi pedonali, ciclabili e di lago puntano anche all’aumento del turismo sostenibile, come già avviene in parte sul lago di Oggiono.

FASE 5Fonti rinnovabili e PAES. L’argomento va diviso in due parti: il risparmio e l’efficienza energetica. Il primo prevede un atto ragionato, abitudinario, e comporta il corretto utilizzo dell’energia. Il secondo consiste nell’utilizzo di mezzi ad alta efficienza energetica per il settore industriale ed elettrodomestici per il privato. Ad esempio la cogenerazione è un ottimo modello a cui riferirsi: sfrutta rendimenti alti delle macchine e produce oltre all’energia elettrica anche quella termica.L’opportunità di sfruttare le aree a parcheggio con pensiline fotovoltaiche rientra in questa fase.Tutto questo potrà essere possibile attraverso un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile che prevede anche la divulgazione.

FASE 6 – ZEB. Sia gli edifici di nuova costruzione che quelli esistenti, possono raggiungere classi energetiche elevate, intervenendo su due livelli: l’impiantistica, con l’utilizzo integrato di tutti i contributi energetici locali (solare termico e pompe di calore) e l’involucro attraverso isolamenti di alto spessore ed infissi adeguati (isolanti con basso contenuto di energia grigia) e corretta progettazione bioclimatica.

FASE 7Green-Economy. E’ un nuovo modello di sviluppo economico contrapposto al consumismo esasperato ad ogni costo (chiamiamolo “sprechismo”). L’economia verde si concretizza realizzando un equilibrio, carpito dalla natura, tra il consumo ed i concetti di riutilizzo e riciclo. In sintesi è un uso responsabile dell’ambiente, senza discariche proprio perché tutto si riusa e tutto si ricicla.Il primo tassello base, è il dispacciamento dell’energia elettrica. Il prototipo a cui far riferimento è la GD o SG (Generazione Distribuita o Smart Grid), veri e propri cervelli di coordinamento nella distribuzione energetica. Seguono tutti i settori che fanno da supporto all’efficienza energetica, quali la filiera delle biciclette motociclette e auto elettriche, quella del fotovoltaico prodotto con fonti rinnovabili (per abbassare l’EROEI), produzione di microidroelettrico, servizi di teleriscaldamento e gestione razionale dell’energia, ecc…

FASE 8 - Sfruttamento del territorio. Il PGT è lo strumento urbanistico attraverso il quale si profila, a livello comunale, l’assetto dell’intero territorio. L’integrazione proposta, con la fase 8, permette una più consapevole azione attraverso l’utilizzo più incisivo di VAS e PAE, ottenendo notevoli risparmi in termini di consumo consapevole dell’ambiente.Progetti di agricoltura idroponica. Tale tecnica consolidata utilizza un substrato inerte in sostituzione della terra, irrigata con acqua e composti inorganici selettivi. Queste permette di ridurre gli spazi adibiti all’agricoltura e industrializzare il processo di crescita comunque tutto naturale, senza l’ausilio di pesticidi. Il turismo sostenibile è una risorsa per la valorizzazione del territorio brianzolo grazie all’utilizzo attento e programmato delle strutture ricettive e sul corretto dislocamento dei punti d’interesse.

Ing. Giorgio Meroni: Ogni fase è propositiva in collaborazione e coordinazione tra tutte le discipline ingegneristiche. Lo scopo è stato proprio quello di coinvolgere “le ingegnerie” affinché diano il loro contributo. Questo è solo l’inizio di una possibile pianificazione coordinata in grado di controllare il territorio ottenendo subito le risposte dalle azioni praticate.

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Informazioni sull'autore: Ing. Mirko Paglia

Ama definirsi #ECOIngegnere. Laureato presso il Politecnico di Milano in ingegneria Edile – Architettura, Mirko Paglia ha fatto le sue prime esperienze nell'edilizia nella piccola impresa del padre come apprendista muratore. Con tale pratica è riuscito a concretizzare, con ottimi risultati, la mentalità ingegneristica acquisita durante gli anni di studio. Sensibile ambientalista e profondo conoscitore della solidarietà cristiana, si è formato negli ambienti dedicati all''efficienza e risparmio energetico. Il suo impegno è improntato a formare imprese e comunità verso un vivere compatibile con l'ambiente. Vede la sostenibilità come l'“atto d'altruismo verso le generazioni future”.

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