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In Italia questa corsa naturalmente non è (ancora) così percepita, i rivolgimenti e la corruzione della politica in atto ci fanno assomigliare a quei paesi “tanto lontani” come Kenya o Ciad, paesi appena usciti da guerre o in procinto di esse. Ma esistono realtà in crescita e movimenti che pulsano con nuova linfa vitale.
Progetti come MatRec ci fanno per esempio capire che esistono direzioni possibili nei processi produttivi. “Ecodesign” e “design sostenibile” sono parole che nell’immaginario collettivo destano tuttora l’idea di un prodotto “alternativo”, solo luoghi comuni per situazioni, concetti e processi che nel breve-medio periodo andranno a sostituire una produzione di un design scadente, nocivo, non naturale quindi anti-umano e anti-sociale.
Accelerare questi processi dovrebbe essere compito di tutti e ancor più dovrebbe esserlo per i media.GenitronSviluppo.com ha voluto realizzare così questa intervista per presentare ai suoi lettori la prima di una lunga serie di collaborazioni con MatRec e Marco Capellini per cercare di ampliare sempre più un settore, un mercato, un futuro.
- 1] Come nasce e quali funzioni svolge prima di tutto il MatRec?
MatRec nasce nel 2002 come esigenza di voler rendere pubbliche tutta una serie di informazioni legate ai materiali e ai prodotti riciclati. Grazie ai consorzi del riciclo Cial, Comieco e Corepla prende vita la banca dati con l’obiettivo di supportare designer e imprese a conoscere i diversi materiali e prodotti riciclati post-consumo. L’obiettivo era anche quello di supportare le Pubbliche Amministrazioni a conoscere i prodotti in materia prima seconda in funzione del DM 203 del 2003. Ad oggi MatRec è cresciuta tantissimo e tra poche settimane presenteremo il nuovo portale. Grazie alle relazioni internazionali avviate, siamo in grado di raccogliere sempre più informazioni sui materiali e prodotti riciclati e supportare le imprese a realizzare prodotti innovativi e di ecodesign.
- 2] C’è un sistema di valutazione per accettare un materiale come parte” del MatRec? LCA, Ecolabel, etc.? Basta che sia un materiale postconsumo?
La base è l’autocertificazione dell’impresa che attesta la composizione del suo materiale. Ma non ci fermiamo qui. Grazie alla rete di ricerca e di collaborazioni con Enti, Associazioni, Consorzi e Università a livello internazionale, riusciamo ad approfondire e verificare l’attendibilità o meno delle informazioni che ci vengono fornite.
- 3] Qual è la dinamica fra i 3 settori del MatRec: materiali, eco-prodotti ed ecodesign? Chi contatta chi?
E’ una catena. Con i materiali si fanno i prodotti secondo il principio dell’Ecodesign. I tre settori sono molto collegati tra loro. All’inizio è stato molto difficile ma ora con la rete che abbiamo attivato esiste uno scambio di informazioni quotidiano con aziende di tutto il mondo. Sono le stesse aziende che ci informano sui nuovi materiali e/o prodotti e ci coinvolgono nel loro sviluppo.
- 4] Quali sviluppi e quali direzioni di ricerca futuri prevedi nei materiali riciclati e/o sostenibili?
Basta dire che il petrolio è in continuo aumento come pure le materie prime. Non è un segreto che molte imprese ad oggi utilizzano materiale riciclato in sostituzione parziale o totale del vergine. Il nostro MatRec Lab è sempre più attivo a supportare le imprese in questa direzione e l’attenzione è sempre più elevata.
- 5] Cosa, secondo te, è possibile aspettarsi dall’industria e dal mercato di oggi?
Basta mettere il naso fuori dall’Italia per capire che paesi economicamente più poveri dell’Italia sono sempre più competitivi sulle tematiche ambientali. Le nostre imprese non sono adeguatamente supportate nello sviluppo e nell’innovazione. Il nostro è un paese di piccole e medie imprese che non possono fare miracoli con l’attuale pressione fiscale e costo del lavoro. Il nostro mercato ha bisogno di stabilità politica: e questa non è una novità! Le imprese hanno bisogno di essere supportate “seriamente” nella direzione della vera competitività che non è quella degli improvvisati o del tutto fare.
- 6] Quali possono essere a tuo parere i punti deboli e i punti di forza oggi dei settori ecodesign e design sostenibile?
I punti deboli: molti ne parlano senza conoscere adeguatamente il significato e i contenuti; cavalcano l’onda. I punti di forza: fortunatamente ci sono quelli che ne capiscono e tirano il carro.
- 7] Secondo te quanto e che cosa è possibile imparare dal nostro passato e cosa è sensato e possibile portarsi nel futuro che ci attende?
Il nostro paese è sempre stato molto reattivo nei momenti difficili soprattutto del punto di vista industriale. La cosa principale che bisogna imparare è la collaborazione ed una sana competitività mettendo fuori il naso dal nostro bel paese. Cosa bisogna portarsi nel futuro? Meno rifiuti è più senso civico.
[ Links utili e approfondimenti ]
Contatta lo Staff di MatRec:
Via Gaeta, 16 00185 Roma service@matrec.it Tel. 06 4440286
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Attualmente non ci sono commenti per Ecodesign: MatRec (Material Recycling) una Banca Dati pubblica per materiali, prodotti riciclati e postconsumo. Capire un progetto insieme ad uno dei suoi creatori, Marco Capellini. Perchè non ne aggiungi uno?