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Limelight è un componente di Grow un sistema ed una soluzione che unisce fotovoltaico, eolico e un tocco di design davvero eccezionale.
Grow trae ispirazione dall’edera che cresce sulle pareti degli edifici creando un interessante sistema in grado di sfruttare sia l’energia del sole sia la fluttuazione delle piccole “foglie” solari. Il progetto nasce da un idea di Teresa Cochran ora esistente in 2 versioni: Grow 1 presso il MoMa e Grow 2 applicato ad una superficie di una casa per generare energia elettrica.
Le Limelight sono costituite da celle solari flessibili come foglie in grado di fluttuare agganciate alla parete dell’edificio. La designer si augura che Grow e le sue Limelight vengano vendute attraverso il negozio del MoMa e non attraverso i convenzionali canali adatti ai gadget solari tradizionali, creando così in Grow quell’estetica di alto design non conseguibile altrimenti. Le Limelight inoltre sono realizzate in polietilene riciclabile al 100% e saranno disponibili in numerose versioni e colori.
Ora approfondiamo direttamente attraverso l’intervista rilasciata a Ecolect da Teresa Cochran, amministratore delegato, co-fondatore e partner di SMIT.
- Ecolect: Che cosa significa SMIT e come avete iniziato?
Teresa Cochran: SMIT sta per Sustainably Minded Interactive Technology e rappresenta un team che si dedica interamente al design sostenibile. SMIT è nato quando io ero presso l’Interactive Telecommunications Program e grazie ad un master in tecnologie interattive ho spostato sempre più il mio interesse nel 2004 verso la tecnologia sostenibile. Contemporaneamente un gruppo di miei compagni di master diedero vita a SMIT e così mi affiancai immediatamente studiando progetti ed esplorando alternative sostenibili. SMIT si trasformò nella mia tesi quando realizzai che questa poteva diventare il mio lavoro principale. Il mio lavoro presso SMIT è composto da 3 parti principali: progettazione di prodotti, consulenza e formazione.
Mostrando la mia tesi a Debera Johnson, ex direttrice del Diparimento di Industrial Design Pratt e direttrice del Pratt Design Incubator, questa mi chiese di presentarle un business plan per Grow in modo tale che si potesse giungere ad un progetto concreto attraverso Incubator. In quel momento capii che SMIT poteva diventare e stava diventando uno studio di design sostenibile e Grow poteva essere il suo primo prodotto reale e concreto. Abbiamo dato a Debera Johnson la tesi e il business plan nel settembre 2005 con e con un piccolo investimento della mia famiglia abbiamo creato un prototipo funzionante.
- Ecolect: Quali sono alcune delle sfide che vi siete trovati ad affrontare?
Teresa Cochran: Come la maggior parte delle aziende in fase di start up l’ostacolo principale è rappresentato dagli investimenti e finanziamenti. Abbiamo avuto la fortuna di essere stati finanziati da parte del National Collegiate Inventors and Innovators Alliance (NCIIA) e dopo un anno abbiamo ottenuto i primi $ 14,700 per terminare la ricerca e lo sviluppo del primo prototipo funzionante di Grow. Siamo stati aiutati da tirocinanti che sono stati disposti a lavorare senza retribuzione, molti amici e volontari senza i quali non saremmo arrivati fin qui oggi.
Nel mese di ottobre conseguentemente siamo stati chiamati dal MoMa per esporre il nostro Grow al Design and the Elastic Mind e così dovemmo realizzare una successiva raccolta fondi per essere in grado di creare un intero sistema (pannello) completo con Grow. Così il mese successivo diventammo partner di Benjamin Howes, un architetto progettista e riuscimmo infine attraverso tutti i nostri contatti a raggiungere i $ 30,000 dopo un ulteriore finanziamento di $ 5,000 dell’NCIIA per essere sicuri che il nostro progetto sia gradito alla mostra al MoMa.
Oltre ai finanziamenti un’ulteriore ostacolo personale era rappresentato dalla distanze che dovevo ricoprire. Io sono di Boston mentre SMIT è a Brooklyn, NY. Ora abbiamo deciso che SMIT avrà un ufficio a Boston o poco lontano …
- Ecolect: Quali sono i vostri progetti in corso?
Teresa Cochran: SMIT è riuscita a creare un interessante progetto con Grow e questo ora è in attesa di brevetto. Stiamo esplorando ora la possibilità di un utilizzo di Grow in affitto, considerandone la sua vita e il suo successivo riciclaggio. Il prossimo progetto, attualmente in fase di sviluppo è chiamato WATTg, ed è un software di monitoraggio di energia che visualizza su di un’interfaccia i propri valori, questo sarà integrato in futuro a Grow. Una parallela crescita di 2 progetti con l’obiettivo unico di ridurre l’impronta ecologica.
- Ecolect: Esistono partner o collaboratori o ne esisteranno in futuro?
Teresa Cochran: Ci piacerebbe lavorare con alcuni produttori di apparecchiature e strumenti originali come Nanosolar o Konarka , entrambe innovatori nel campo dei film solari sottili. O Face International o Smart Material, aziende che producono generatori flessibili e sottili piezoeletrici, che vorremmo integrare a nostra volta nelle foglie solari. L’obiettivo quindi è quello di lavorare con una gamma di aziende in grado di rendere Grow un progetto veramente innovativo; in aggiunta discutendo con Shawn Frayne, fondatore della Humdinger e LLC e inventore del WindBelt saremo in grado di collaborare ad una versione di Grow che incorpora le loro tecnologie.
- Ecolect: Che cosa significa per te sostenibilità?
Teresa Cochran: Sostenibilità è quel qualcosa che opera in un circuito chiuso. Significa capire che nel nostro caso (dei progettisti) ogni cosa deve avere una vita ciclica e nulla deve finire o diventare rifiuto e scarto.
[ Links utili e approfondimenti ]
4 febbraio 2009 alle 11:22
geniale… peccato non ci sia già la possibilità di includerlo in progettazioni anche pubbliche oltre che private. Se è già commercializzato dove lo si trova? e i costi?comunque ancora: GENIALE
4 febbraio 2009 alle 11:36
Ciao Mara,
si peccato che è ancora una prototipazione … ma il progetto è molto buono!