Energia Geotermica in Islanda: Possibile Futura Chiave Economica. Il Paese che Soddisfa il 99% del suo Fabbisogno Energetico dalle Rinnovabili, Punta ora ad Esportare le Sue Preziose Esperienze di 70 Anni di Settore

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A Reykjavik, capitale dell’Islanda può capitare in una qualsiasi fredda notte di fermarsi a guardare le case e i palazzi che fiancheggiano le strade e notare come molti abbiano finestre aperte che permettono all’aria esterna di entrare e mescolarsi con la calda aria degli ambienti. Nella maggior parte dei luoghi al mondo la scena potrebbe sembrare un po’ strana.

Ma in una città che ospita il più grande distretto geotermico e sistema di riscaldamento del mondo è un evento normale. “Usiamo l’energia geotermica per promuovere il turismo, la usiamo per la salute e il benessere, la utilizziamo per le industrie pesanti e la utilizziamo anche per scopi didattici”, questo è quanto dichiara Ólafur Ragnar Grímsson, presidente di Islanda.

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“L’energia in Islanda è a buon mercato ed è abbondante. Non abbiamo alcun problema di lasciare luci accese o finestre aperte finestre aperte. “, afferma Hannes Pálsson, un residente di Reykjavik. Una generazione fa, gli islandesi non avevano il lusso di tutto questo consumo energetico. L’Islanda per lungo tempo dovette importare carbone e petrolio in abbondanza per la produzione di calore e di energia elettrica, e questo la pose in una posizione molto vulnerabile nei confronti dei mercati.

Ma ora il paese ottiene il 99% del suo fabbisogno di elettricità e il 78% della sua energia primaria (come il riscaldamento) da fonti idroelettriche e risorse geotermiche. “Non sono della generazione che è cresciuta con il petrolio quindi vedere impianti geotermici e centrali idroelettriche per noi è ormai la normalità”, continua il 31 enne Palsson. “Siamo orgogliosi di ciò che abbiamo fatto “.

L’Islanda mira all’opportunità di condividere il proprio orgoglio con gli altri paesi. E da ottimi leader nel settore sono più che felici di condividere le loro conoscenze nel settore del geotermico su larga scala. “Abbiamo molto da offrire nel know-how e nel supporto tecnologico”, afferma il Presidente del Islanda Ólafur Ragnar Grímsson, “È importante per noi continuare a stabilire relazioni con i paesi che possono puntare sul serio sull’energia geotermica. Come un leader, l’Islanda può aiutare molti paesi in questo settore “.

Questo spirito di cooperazione è parte della cultura islandese, spiega Albert Albertsson, vice CEO di Hitaveita Sudurnesja, il proprietario e gestore di 2 dei più grandi impianti di energia geotermica nel paese. Nel momento in cui i leader mondiali intraprenderanno sul serio la lotta contro i cambiamenti climatici – un problema che è già visibile e che modifica le condizioni atmosferiche e del paesaggio glaciale del nostro paese – gli islandesi sono convinti che sia importante esportare le proprie lezioni che hanno imparato nel corso degli ultimi 70 anni.

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“Noi lavoriamo molto apertamente. Tutte le nostre attività di ricerca e sviluppo sono aperte alla società internazionale in modo da contribuire al meglio e sfruttare questa preziosa risorsa “, spiega Albertsson. Una prima lezione importante da imparare dall’Islanda, spiega il Presidente Grímsson, è quella di pensare di utilizzare l’energia geotermica in più modi e non solo per il calore o l’elettricità.

Il governo islandese e le imprese del settore geotermico hanno lavorato duro per utilizzare la risorsa dell’energia geotermica e crearne valore. “Tali ulteriori flussi di valore sono e saranno molto importanti per l’Islanda soprattutto ora che il paese comincia insieme agli altri una lunga e dolorosa recessione globale di credito. Che crea comunque una rinnovata attenzione per il mercato interno del settore geotermico”, spiega Pálsson. Per i paesi che possono utilizzare energia geotermica imparare dall’Islanda oggi, significa investire per un futuro energetico più sicuro e migliore domani.

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