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La GreenSun guidata da Renata Reisfeld, ha deciso così di utilizzare meno silicio nella nuova tecnologia ottimizzando invece la cattura della luce e la conversione in energia elettrica rendendo al minimo qualsiasi dispersione energetica. Mentre le tradizionali celle solari sono costituite da fogli sottili di silicio ricoperto da lastre di vetro. Nelle celle solari GreenSun, solo i bordi esterni delle lastre di vetro sono ricoperte da silicio. Il nuovo modello di pannello fotovoltaico delle GreenSun presenta una tecnologia dove le celle solari al silicio svolgono il loro ruolo solo sui bordi esterni, sotto forma di strisce sottili.
Come la luce colpisce la superficie di vetro colorato e in grado di catturare diverse frequenze dello spettro della luce solare, questa viene diffusa lateralmente ai bordi, dove il silicio la converte in energia elettrica. La tecnologia così si basa semplicemente su concentrare la luce visibile e ultravioletta, senza concentrare il calore, il che aumenta le prestazioni delle celle convenzionali. La GreenSun ribadisce che la nuova tecnologia di celle solari funziona in modo molto efficiente, nonostante la luce del sole non colpisce direttamente la cella solare al silicio. GreenSun questo fa questo rivestimento il vetro oltre a disporlo in una varietà di colorazioni diverse, viene spolverato con nanoparticelle di metallo la cui natura, la cui GreenSun non è ancora disposta a rivelarne la natura. Così mentre il vetro colorato spolverato con una particolare vernice solare, formata da una miscela in grado di assorbire gradualmente la maggior parte dello spettro della lucem il ruolo delle nanoparticelle in metallo, ancora è sottinteso. Secondo Amnon Leikovich, della GreenSun, la nuova cella solare è un dispositivo che potrebbe già essere messo in produzione, ma egli afferma che la tecnologia può essere ancora resa più efficiente abbassandone ulteriormente i costi.
Ma la GreenSun non è la sola a volersi sbarazzare dall’utilizzo del silicio come del silicio policristallino, Jonathan Goldstein della 3GSolar grazie alle sue celle solari “dye-sensibilizzate” utilizza del biossido di titanio (più familiare come quel pigmento bianco utilizzato anche nelle pitture) e altre complicate molecole coloranti che contengono un metallo chiamato rutenio, per produrre energia elettrica in modo efficiente. Il processo utilizza le scoperte di Michael Grätzel, ma tuttavia Goldstein pensa che le nuove celle solari 3GSolar abbiano un vantaggio rispetto ai suoi concorrenti a causa del modo in cui è in grado di produrre energia elettrica. Una cosa che è chiara finora, che le celle solari verniciate e di nuova generazione, le celle solari sensibilizzate dye rappresenteranno un buon mercato per il futuro. E anche se ancora queste nuove celle solari sensibilizzate non saranno efficienti come quelle al silicio, il loro prezzo lo è sicuramente, dimostrando in questo modo il loro potenziale in molte applicazioni. E come Barry Breen, della 3GSolar, ricorda, più di un miliardo e mezzo di persone non ha accesso alle rete elettrica. Creare tecnologie di questo tipo significa che potranno averne accesso anche utilizzando l’energia solare presente in una giornata nuvolosa.
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30 aprile 2014 alle 08:00
Articolo interessante,
peccato sia scritto veramente in modo pessimo!