Pianificazione Urbana: A New York Nasce il Crowdsource, Come Sviluppare il Territorio Partendo dal Basso

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente, Bioarchitettura

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Pubblicato il giorno 14 ottobre 2009 - Nessun commento



   


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È possibile creare un’iniziativa di crowdsourcing (un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione richiede lo sviluppo di un progetto, di un servizio o di un prodotto ad un insieme distribuito di persone non già organizzate in un team) per migliorare la pianificazione urbana? Forse governare una città e sviluppare programmi open-source per condividere la pianificazione urbana non sembra un matrimonio probabile. Tuttavia, diverse iniziative emergenti stanno lavorando in questa direzione e hanno ricevuto una spinta di sostegno popolare grazie allinvito di Obama di sviluppare al meglio un governo aperto.

Quando il sindaco di New York Bloomberg ha lanciato il concorso Big Apps lo scorso giugno, ha invitato persone e gruppi di persone a programmare applicazioni che rendono i dati governo facilmente accessibili al pubblico, in modo che la tecnologia possa contribuire rapidamente a migliorare la qualità della vita. Le applicazioni create in risposta alle decisioni di Bloomberg si uniranno alla folla di iniziative lanciate dalla città di New York City per esplorare metodi che possono offrire ai residenti non solo informazioni, ma come creare un luogo dove dare un senso migliore alla comunità e creare scambio di idee.

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Una delle peculiarità che distinguono New York City è il carattere di ogni quartiere. Tuttavia, molti sostengono che lo sviluppo economico ha portato la perdita di alcune aree di valore storico e culturale nei dintorni della città. Tom Lowenhaupt, fondatore del Connecting.nyc no-profit, ritiene che il problema di fondo è che tutti i quartieri soffrono di una perdita di metodo di comunicazione efficace. Connecting.nyc mira a creare spazi comunitari dove sviluppare idee partendo dal basso.

Il governo della città si è mostrato molto interessato alla possibilità di coinvolgimento delle comunità nello sviluppo urbano. Lowerhaupt guidando con costanza dotNeighborhoods l’organizzazione di tutti i Connecting.nyc, immagina siti separati per ogni quartiere, dove si creano forum, calendari, si sviluppino programmi orientati ad un attento aggiornamento dei membri della comunità. Come un metodo per facilitare il dialogo fornendo informazioni e siti web e dove l’amministrazione coinvolta si impegnerà ad offrire il collante stesso fra le diverse comunità.

L’interazione con organizzazioni quali Connecting.nyc è solo una parte della formula di pianificazione urbana civica The Open Planning Project (TOPP) che testa un mix di strumenti di tecnologia, difesa e valutazione della politica. Mark Gorton, fondatore di LimeWire, organizzazione che diffonde una pianificazione urbana condivisa grazie anche ad un software open-source, dimostra che la pianificazione urbana sviluppata in maniera aperta, aiuta la creazione di biblioteche pubbliche di dati, risultati e forum web, generando uno scambio continuo di tutte quelle idee necessarie a rendere intelligenti e politicamente valide le decisioni specifiche circa le esigenze di una comunità. La vasta gamma di TOPP come OpenGeo, Streetsblog, Streetsfilms e CoActivate, per creare questo mix di applicazioni che si appellano agli abitanti delle città servono ad esplorare, imparare, collegare e soprattutto contribuire alla pianificazione e alle politiche di sviluppo di ogni quartiere.

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Esiste una miriade di fattori che influenzano il look-and-feel di un quartiere di una grande metropoli come New York, soprattutto quando si parla di utilizzo del territorio e delle opzioni di trasporto, oltre a sviluppare un’efficace piano per una lotta al cambiamento climatico che richiede la comprensione di tutti glie elementi precedenti. Su questa linea esiste OasisNYC che utilizza informazioni territoriali e le caratteristiche ambientali per sviluppare al meglio gli spazi verdi di New York City. La missione è quella di coinvolgere il maggior numero di membri della comunità a cercare metodi per assicurare il successo di questi spazi.

Sfruttare le conoscenze e gli interessi dei residenti delle città è stata la missione di numerosi attivisti no-profit. Così come la tecnologia è venuta a svolgere un ruolo importante nella nostra vita, non c’è da meravigliarsi che uno sviluppo tecnologico avrebbe cominciato a usare queste applicazioni per uno sviluppo sostenibile del territorio urbano. E mentre la realtà di un dialogo riflessivo tra comunità e urbanisti attraverso strumenti nati al di fuori di una programmazione open-source è forse ancora lontana, è necessario creare e sviluppare comunità che possano impegnarsi nelle possibilità di sviluppare una vita  migliore nelle città.

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