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Alcuni prototipi di lampade “work-in-progress” sono attualmente in fase di sperimentazione in Zambia. Come si vede nella foto, i pannelli fotovoltaici vengono arrotolati durante il giorno e fissati ad un palo, durante la notte rilasciano con i loro led, la luce catturata. Lo scienziato del Risø National Laboratory for Sustainable Energy, spera di vedere in vendita le lampade già dal prossimo anno, fornendo un’alternativa conveniente all’illuminazione da kerosene per oltre 1,5 miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo che non hanno accesso all’elettricità.
Un altro successo offerto dalla tecnologia riguarda il costo per produrre “le inefficienti” celle solari organiche. La maggior parte delle tecnologie fotovoltaiche organiche sono composte da polimeri conduttori e nanostrutture al carbonio, che nelle giuste combinazioni imitano il silicio e gli altri conduttori inorganici. Andrew W. Hannah, CEO di Plextronics, la società che sviluppa questo fotovoltaico organico spiega come queste semplici tecnologie stiano facilitando e accelerando l’utilizzo di celle solari organiche in diverse applicazioni di nicchia. Inoltre secondo il test svolto dall’US Department of Energy’s National Renewable Energy Laboratory, questa tecnologia è la conferma di come i materiali polimerici fotovoltaici possano resistere all’aperto per anni se si tratta effettivamente di incapsularli in comparti d’aria e acqua.
L’efficienza è in aumento. La Plextronics, infatti rilascerà una nuova serie di polimeri stampati nel primo trimestre del 2010 in grado di arrivare al 6-6,5% di efficienza di conversione. Tali specifiche dovrebbero, secondo Hannah, consentire alle imprese un sviluppo di nuovi prodotti per iniziare ad utilizzare materiali fotovoltaici organici in dispositivi portatili e applicazioni a basso fabbisogno energetico. L’accesso all’illuminazione sostenibile resta un osso duro per gli ingegneri di tutto il mondo. Secondo il Deutsche Gesellschaft für Technische Zusammenarbeit tedesco, gli abitanti di villaggi in Africa, Asia e America Latina che si basano ancora sull’utilizzo di lampade a kerosene e candele, hanno una spesa media a famiglia di $ 40 a $ 80 all’anno per la loro scarsa illuminazione.
Le lampade di Krebs potrebbero facilmente così penetrare il mercato abbattendo il muro dei costi, arrivando ad un costo totale dei prototipi realizzati nei laboratori di Copenhagen di $ 27 per lampada. Krebs conferma poi la possibilità di unirsi a partner commerciali come con l’Electronics Mekoprint, di Støvring, che mira a produrre una versione migliorata già questo autunno. Krebs si aspetta che le lampade possano funzionare per almeno un anno, un tempo che egli ritiene ragionevole perché ogni lampada possa essere economicamente conveniente.
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