La fotosintesi è un processo biologico che avviene all’interno delle piante verdi secondo la quale si attira il biossido di carbonio dall’atmosfera e lo si immagazzina in un “deposito” in forma utile, in parte cellulosa e in parte in carbonio fissato a terra: il carbone agricolo. La cellulosa è la base chimica di foglie, germogli, radici, funghi e di tutti gli organismi vegetali che compongono i suoli sani.
I buoni agricoltori possono accelerare questo processo e catturare enormi quantità di anidride carbonica dall’aria sotto forma di materia organica del suolo. Abbiamo già parlato di biochar e della terra preta. Aumentare il carbone agricolo nel suolo può aiutare a gestire meglio un anno di secca o di pioggia abbondante, conservando l’acqua. Le pratiche che creano carbone agricolo nel suolo richiedono i sistemi colturali più vari, facendo sì che gli agricoltori (e noi, di conseguenza) ci affidiamo meno a qualsiasi monocoltura.
La cosa più importante che possiamo capire è come far cessare la crisi climatica. In un pianeta che si surriscalda sempre di più, dobbiamo fare qualcosa per eliminare i gas serra dall’atmosfera. Il recente Ted Talk di Bill Gates ha sostenuto con chiarezza che l’arresto delle emissioni a effetto serra deve essere la nostra priorità. Nonostante questa visione drastica delle cose, egli permette che le emissioni provenienti dall’agricoltura continuino così come sta avvenendo ora, sapendo benissimo che la maggior parte di esse provengono proprio da questo settore. Possiamo continuare così a emettere i gas a effetto serra? Allo stato attuale stiamo assistendo allo scioglimento dei ghiacciai, avremo un artico privo di ghiacci e corriamo il rischio di infilarci in tante altre situazioni critiche, come previsto dalla comunità scientifica. Noi attualmente siamo arrivati a 390 parti per milione di gas serra nell’atmosfera. Il limite di sicurezza è di 350 parti per milione. Come possiamo arrivare a un limite inferiore alle 350 parti per milione mentre il 30% delle nostre emissioni continua?
Non possiamo. La buona notizia è che non è necessario. Possiamo scegliere di abbracciare pratiche agricole sostenibili che non emettono gas a effetto serra. Possiamo scegliere un tipo di agricoltura che elimina il carbonio dall’atmosfera e ne immagazzina interessanti percentuali nel suolo. Oggi, il 30% delle emissioni globali di gas a effetto serra provengono dall’agricoltura, principalmente dalla produzione di fertilizzanti di sintesi, erbicidi e pesticidi. I processi industriali che producono queste sostanze chimiche sono incredibilmente ad alta intensità di carbonio. Infatti uno studio recente ha scoperto che si tratta di industrie a più alta intensità di carbonio al mondo. Quel che è peggio è che l’applicazione di prodotti chimici di sintesi nel suolo distrugge anche la sua capacità di immagazzinare carbonio.
Per i sistemi di agricoltura sostenibile e di rigenerazione, i processi biologici sostituiscono quelle sostanze chimiche. Piuttosto che l’applicazione di fertilizzanti di sintesi, possiamo aumentare la fertilità attraverso piante che fissano grandi quantità azoto. Invece di utilizzare pesticidi, possiamo ruotare le colture ogni anno in modo che i parassiti non possano adattarvisi e distruggerle. Piuttosto che applicare erbicidi, si possono estirpare le erbacce con lavorazione del terreno o altri mezzi.
Immaginate filari di mais, un contadino aggiunge fertilizzanti sintetici in superficie, per coltivare grano l’anno successivo. Il terreno ha un solo tipo di coltura ora (mais) e non può immagazzinare molto carbonio nel terreno a causa di questi fertilizzanti sintetici. Poiché i costi dei fertilizzanti salgono, il nostro agricoltore tenta un nuovo approccio. Prima di tutto piantare del trifoglio tra le file del suo grano aumenta la quantità di azoto nel terreno. Il trifoglio aggiunge fertilizzante al suolo, perciò ha bisogno di meno fertilizzante o non ne ha bisogno affatto. E con due o più generi di colture sul terreno, la crescente diversità supporta maggiormente la fertilità nel suolo. Immaginate di nuovo questi campi. Ogni centimetro quadrato è coperto di piante verdi che attuano la fotosintesi. Il suolo immagazzina sempre meglio e più velocemente il carbonio nel terreno, prezioso carbone agricolo. Questo contadino sta contribuendo a rallentare la nostra crisi climatica. Questo è il miglior tipo di pratica cattura-co2 che si conosca.
[ Links utili e approfondimenti ]
20 aprile 2010 alle 11:54
Questo è molto interessante! Ottimo spunto da inserire nei PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile!). Complimenti interessantissimo!