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La Via del Motore Stirling
La competizione tra motore ad aria e quello a vapore aveva motivo nel tentativo di avere un’alternativa al motore a vapore stesso che, nelle sue prime realizzazioni, pur avendo caratteristiche superiori di quello ad aria, a causa dell’utilizzo di materiali tecnologicamente scadenti allora a disposizione era estremamente pericoloso per le devastanti esplosioni delle caldaie. Dopo una prima fase di applicazione con buon successo del motore Stirling di dimensioni commerciali, il perfezionamento del motore a vapore con materiali più affidabili rese lo Stirling poco conveniente, in conseguenza il suo uso fu abbandonato.
Ma i vantaggi che stanno facendo apprezzare di nuovo lo Stirling non sono secondari. In primo luogo non avendo combustione interna la manutenzione è ridotta al minimo e non è nemmeno paragonabile ad un motore a combustione interna. In secondo luogo lo Stirling è il motore policarburante per eccellenza, potendo utilizzare qualunque tipo di calore, anche residuo. Attualmente gli esperimenti e gli investimenti maggiori sono rivolti alla possibilità di utilizzare lo Stirling abbinato a pannelli solari a concentrazione, come in questo modello da 12 kW.
Ma il sole non è abbastanza forte dappertutto, mentre invece nelle campagne, dove sono disponibili biomasse di vario genere, lo Stirling potrebbe integrare in inverno, di notte o se c’è poco sole, la produzione elettrica realizzata tramite pannelli fotovoltaici. Vi sono già numerosi sistemi a legna auto costruiti in funzione in varie parti del mondo, come ad esempio questo “dimostratore” realizzato in Inghilterra nel 2008 dalla Stirling society.
Ma è evidente che siamo ancora agli inizi. La scarsa diffusione delle informazioni su questo tipo di motore e l’originalità dell’idea che si possa realizzare efficacemente energia elettrica mentre si riscalda la casa con legna o pellets, rendono il mercato dello Stirling a legna quasi inesistente. Anche le agevolazioni del conto energia non tengono in considerazione questo genere di tecnologia per la co-generazione. Purtroppo le aziende non possono rischiare di investire in tecnologie che non verranno acquistate in quantità sufficiente. Speriamo però che vi sia una inversione di tendenza e che in un futuro prossimo, ogni grande stufa di campagna e ogni caldaia a legna o a pellets abbia connesso il suo bravo Stirling per l’autoproduzione di energia elettrica.
4 gennaio 2014 alle 18:51
Complimenti davvero interessante dico sul serio,però il prezzo un pò tosto; se si pensa che in casa si spende intorno ai 1000 euro anno di corrente con 3Kw e considerando che per acquistare uno stirling da altrettanti kw ci vogliono 14000,00 euro per ammortizzarli ci vogliono 14 anni; e poi dopo 14 anni di quanta manutenzione ha bisogno………funziona ancora dopo 14 anni. Non so quanto sia complesso lo sviluppo di questo motore per costare così tanto. Penso dovrebbe costare non dico la metà ma più o meno. Comunque se avessi da investire lo farei non dovrei dipendere da nessuno oltre che dalla mia caldaia. Ancora complimenti
16 aprile 2014 alle 16:05
Bell’articolo!
Angelo la preoccupazione per il rientro dell’investimento è corretta, ma con 14000 € ti porti a casa una caldaia a pellet che riscalda l’acqua e produce energia, quindi il conto economico gira su due voci (comunque consumeresti per avere acqua calda). In oltre oggi esiste un incentivo incentivo per la produzione di energia da biomasse (anche pellett) che sicuramente agevola il rientro dell’investimento. Le prime manutenzioni sul motore di solito vengono consigliate tra le 60000 e le 80000 ore di lavoro 6-9 anni.
3 aprile 2016 alle 23:58
L’investimento di 14000 euro non e’ poi cosi grande, considerando che io spendo solo di energia elettrica 500,00 euro circa ogni 2 mesi, e come sappiamo le bollette sono fatte per la maggior parte di tasse.
Tenedo sotto controllo i consumi ,ho notato che non sono i picchi a determinare una bolletta alta ,ma il consumo costante, il mio si attesta a 800/1000 watth,quindi
Con una produzione di un kw costante annullerei la bolletta enel ,in piu’ potrei anche staccare il contatore del gas.
Prendo casa mia solo come esempio.
9 marzo 2017 alle 00:35
come funziona caldaia a legna ricavare corrente e costi saluti grazie