Origami: La Matematica della Carta e sue Applicazioni. Robert Lang racconta dell’arte antica interdisciplinare che accomuna air bag, pannelli fotovoltaici e telescopi spaziali

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ecodesign

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Pubblicato il giorno 16 luglio 2008 - Nessun commento



   


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Vedi anche: ► Origami: La Matematica della Vita e sue Applicazioni. Paul Jackson, Arte e Natura dell’Origami: la terapia per progettisti per un design sostenibile

Robert J. Lang è un appassionato “studente” di origami da più di 30 anni ed è ora riconosciuto in tutto il mondo come maestro di questa arte, con oltre 400 origami catalogati e disegnati. Il Dott. Lang è noto per i suo origami molto dettagliati e realistici; inclusi nel suo repertorio ce ne sono alcuni dei più complessi mai creati. Il suo lavoro abbina aspetti della scuola occidentale di progettazione degli origami tramite la matematica con l’enfasi tipica orientale sulla linea e nella forma, creando modelli a lui distintivi, eleganti ed impegnativi da piegare. Il suo origami è stato esibito in città come Parigi, New York, Boston, San Diego e Tokyo.

Nel 1992 il Dott. Lang è stato il primo occidentale invitato alla riunione annuale dell’Associazione Origami Giappone oltre ad essere stato invitato in tutto il mondo per dare conferenze sull’arte dell’origami. Robert J. Lang è uno dei pionieri del matrimonio inter-disciplinario fra origami e matematica. E’ stato uno dei pochi collaboratori occidentali a scrivere articoli per la rivista Tanteidan Origami, il giornale della Società Accademica di Origami in Giappone, presentando vari articoli tecnici referenziati sull’origami e la matematica in riunioni professionali fra informatici e matematici.Robert J. Lang ha fornito consulenze sulle applicazioni dell’origami per risolvere problematiche d’ingegneria, dalla progettazione di air-bag ai telescopi espandibile per lo spazio. E’ autore e co-autore di otto libri e numerosi articoli sul origami.

Il Dott. Lang è nato in Ohio e cresciuto in Atlanta e Georgia negli USA. Dopo una carriera di successo come fisico ed ingegnere, durante la quale scrisse  oltre 80 pubblicazioni tecniche e 40 brevetti sui laser semiconduttori, ottica ed ottica ed elettronica integrata; attualmente invece è un artista di origami a tempo pieno, residente ad Alamo, California.

Robert J. Lang has been an avid student of origami for over thirty years and is now recognized as one of the world’s leading masters of the art, with over 400 designs catalogued and diagrammed. He is noted for designs of great detail and realism, and includes in his repertoire some of the most complex origami designs ever created. His work combines aspects of the Western school of mathematical origami design with the Eastern emphasis upon line and form to yield models that are at once distinctive, elegant, and challenging to fold. They have been shown in exhibitions in Paris, New York, Boston, San Diego, and Tokyo, among others.

Dr. Lang was the first Westerner invited to address the Nippon (Japan) Origami Association’s annual meeting (in 1992) and has been an invited guest at international origami conventions around the world. Dr. Lang is one of the pioneers of the cross-disciplinary marriage of origami with mathematics; he has been one of the few Western columnists for Origami Tanteidan Magazine, the journal of the Japan Origami Academic Society, and has presented several refereed technical papers on origami-math at mathematical and computer science professional meetings. He has consulted on applications of origami to engineering problems ranging from air-bag design to expandable space telescopes. He is the author or co-author of eight books and numerous articles on origami.

Dr. Lang was born in Ohio and raised in Atlanta, Georgia. After a successful career as a physicist and engineer, during which he authored or co-authored over 80 technical publications and 40 patents on semiconductor lasers, optics, and integrated optoelectronics, he is now a full-time origami artist. Dr. Lang resides in Alamo, California.

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  • Araceli de la Parra: Hai svolto molto lavoro interdisciplinare utilizzando l’origami, che cosa hanno in comune questi progetti? In altre parole che cosa richiama l’origami ad essere utilizzato in altre discipline secondo la tua esperienza?
  • Araceli de la Parra: You’ve done a lot of interdisciplinary work with origami, what do you think these projects have in common? In other words, what calls origami into action in other fields in your experience?

Robert J. Lang: Ci sono due ampie categorie dove l’origami può essere applicato: il decorativo e il funzionale. Come elemento decorativo, l’origami può creare strutture molto suggestive con materiali relativamente semplici. Come elemento funzionale, permette che una forma esista in due diverse modalità – da una grande ad una piccola e viceversa,  trasformandosi da una all’altra in modo efficiente.

Robert J. Lang: There are two broad categories where origami applies: the decorative and the functional. As a decorative element, origami can create very beautiful structures from relatively simple materials. As a functional element, it allows a shape to exist in two different forms – one large, one small – and to transform between them in an efficient way.

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  • Araceli de la Parra: Nel campo del design, quali sono i problemi che l’origami aiuta a risolvere?
  • Araceli de la Parra: What are the problems it helps resolve? Something else besides mathematical problems?

Robert J. Lang: L’origami ha risolto problemi nello spazio (lo spiegarsi delle schiere solari, vele solari, telescopi), in medicina (impianti di cuore), nelle macchine (simulazione di air-bag) per dire solo alcuni esempi.

Robert J. Lang: Origami has solved problems in space (unfolding solar arrays, solar sails, telescopes), in medicine (heart implants), in cars (airbag simulation), and more.

Robert J. Lang: Molti origami sono simbolici e i soggetti naturali sono i soggetti maggiormente rappresentati. Alcuni soggetti – in particolare gli artropodi – sembrano che si prestino per la rappresentazione in origami molto bene. Inoltre, se allarghiamo la definizione di “origami” comprendendo tutto ciò che si piega, troverai molti esempi di questo “origami” nella natura, dallo spiegarsi delle foglie mentre si sviluppano al modo in cui i coleotteri piegano le loro ali sotto le loro ‘fodere’ mentre atterrano, fino ad arrivare a livello molecolare dove tutti gli esseri viventi hanno come base proteine piegate.

Robert J. Lang: Much of origami is representational, and natural subjects are the most common representational subjects. Some subjects – particularly arthropods – seem to lend themselves to representation in origami particularly well. In addition, if we broaden the definition of “origami” to take in folding of all kinds, then you find examples of this “origami” throughout nature, ranging from the unfolding of pleated leaves during plant development to the way that beetles fold their wings under the wing covers when they land, right down to the molecular level where all life forms are based upon folded proteins.

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  • Araceli de la Parra: Quali tipi di criteri si riescono ad applicare nella progettazione del origami? Ad esempio, se volessimo creare una struttura leggera, resistente con il minor materiale possibile, come potremmo cominciare a progettare questa struttura con l’origami?
  • Araceli de la Parra: What kind of criteria are you able to apply to an origami design? For example say you wanted to create the strongest, lightest structure with the least material of a given shape, how would you go about designing such a structure with origami?

Robert J. Lang: Se qualcuno mi dicesse che vuole creare “una struttura leggera, resistente con il minor materiale possibile e di una certa forma” la mia prima domanda sarebbe, che cosa ti suggerisce che l’origami è appropriato? Quindi quali altre restrizioni esistono che possono suggerire che l’origami sia la soluzione più adatta? Se qualche altra tecnologia risolve il problema in maniera più efficace dovrebbero utilizzarla; io non cerco di applicare l’origami per risolvere ogni problema ma soltanto  quando può portare un beneficio considerevole.

Robert J. Lang: If someone said they wanted to create the “strongest lightest structure with the least material of a given shape,” my first question would be what suggests to them that origami is appropriate? That is, what other constraints are there that might suggest an origami solution? If some other manufacturing technology solves the problem better, they should use it; I don’t try to fit origami to every problem, only those problems where it brings a significant benefit.

  • Araceli de la Parra: E quindi cos’è che suggerisce che l’origami sia una soluzione per un problema specifico? E dov’è che l’origami può portare un beneficio considerevole?
  • Araceli de la Parra: And so,  What is it that suggests origami is the solution to a given design problem? Where does origami bring significant benefit?

Robert J. Lang: Se l’oggetto è predominantemente realizzato da un ‘foglio’ (non deve essere piatto, un cilindro ad esempio è un foglio arrotolato) e se deve diventare più piccolo in modo controllato, in questo caso il piegare è la soluzione naturale. L’origami può contribuire in questo modo a molteplici modelli che possono offrire proprietà desiderabili, cosi come nella cinematica (un buon controllo sul movimento fra lo stato di apertura e chiusura).

Robert J. Lang: There are a couple of areas. First, if the object is predominantly sheet-like (it doesn’t have to be flat; a cylinder is sheet-like, just rolled up) and it needs to get smaller in a controlled way, then folding is the natural solution, and origami brings many potential folding patterns that can bring with them other desirable properties like kinematicity (a very well-controlled movement between the open and closed state). Another factor that favors origami is if the raw material is predominantly sheet-like, or comes in roll format, and then it is desirable to figure out ways to fold the desired shapes from this sheet.

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  • Araceli de la Parra: Posso immaginare dell’arredamento realizzato in cartone che si costruisce facilmente, si trasporta piatto riducendo l’ingombro, senza l’utilizzo di colle ne altre componenti per fissare le varie parti. Arredamento di questo tipo potrebbe essere molto flessibile, durevole abbastanza per l’utilizzo nella vita quotidiana ma facilmente rimpiazzabile, modificabile e riciclabile in modo di adattarsi ai cambiamenti delle proprie esigenze. L’origami potrebbe essere un approccio adatto per la progettazione di questi oggetti secondo me. Come si comincia a progettare una struttura di questo tipo? Quali possono essere linee guida o i principi da seguire? O quali sono i consigli su come iniziare un percorso di questo tipo?
  • Araceli de la Parra: I see furniture out of cardboard that easy to build it is knockdown and does not use adhesives or any other fastenings, furniture of this sort gives a lot of flexibility, it could be durable enough to last the wear and tear of everyday life but easy enough to replace, modify and recycle if your needs change or you move around a lot, this is the kind of thing where I think origami would fit in perfectly, but how do you go about designing the structure?. Any guidelines? Rules of thumb? Or advice on how to go about it?

Robert J. Lang: L’esempio di un pezzo di arredamento è un caso del secondo motivo, è desiderabile realizzare una struttura in cartone, il quale è fondamentalmente un foglio. Per quanto riguarda la domanda su come fare per progettare questa struttura, io di solito analizzo il soggetto e lo suddivido in componenti, cerco di capire come risolvere le parti individuali con elementi di progettazione per poi capire come tutte le parti interagiscono nel complesso. Mi rendo conto che questo sia un’abbreviazione notevole del processo ma ci sono volute 600 pagine del mio libro “i segreti della progettazione del origami” per descrivere il processo intero!

Robert J. Lang: The furniture example is a case of the second reason; it’s desirable to make the shape from cardboard, which is sheet-like. Regarding how I go about designing a structure, I usually break down the subject into its component parts, figure out how to address the individual parts with design elements, and then work out how all of the parts interact in the complete plan. I realize this is a very abbreviated description of the process, but it took me almost 600 pages to describe the full process in my book “origami design secrets”.

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  • Araceli de la Parra: Hai sviluppato software che aiutano alla progettazione di origami, quali criteri utilizzi per decidere se utilizzare il metodo tradizionale piuttosto che il metodo computerizzato?
  • Araceli de la Parra: Could these computational methods of origami become part of  3d software used for product design?

Robert J. Lang: I software per computer sono uno dei tanti strumenti che uno può utilizzare per progettare origami. Altri strumenti che a volte agevolano il processo sono: un tavolo, una luce, una calcolatrice, lenti per leggere, una matita, carta, e matite colorate. Alcune persone utilizzano scatole in plastica per tenere la carta e un osso per la piegatura, anche questi sono strumenti. Poi ci sono gli strumenti mentali: concetti come imballaggio di cerchi, imballaggio di poligoni, linee di profilo, innesto, suddivisione dei punti, sono tutte idee che esistono soltanto nella mente e non come oggetti fisici. Non importa quale sia la natura dello strumento, fisico o mentale, seleziono lo strumento che si adatta meglio al da farsi.

Quindi il mio metodo di progettazione è: “utilizza strumenti e concetti che io o altri hanno sviluppato e che si sono mostrati adatti”. Se quello contrasta il metodo “tradizionale”, anche se non è a volte chiaro cosa si intenda per “metodo tradizionale”  (ne quanto uno debba andare indietro nella storia per arrivare al “tradizionale”). Alla fine io direi che preferisco i risultati che ottengo con il mio approccio. In conclusione sarà sicuramente una scelta estetica.

Robert J. Lang: Computer programs are some of many possible tools one can use in origami design. Other tools that sometimes come in handy are a desk, an overhead light, a pocket calculator, reading glasses, a pencil, note paper, colored pencils. Some people use plastic boxes to store paper and a folding bone to smooth out lines – these are also tools. Then there are mental tools – concepts such as circle packing, polygon packing, contour lines, grafting, point-splitting, which are ideas that only exist in one’s mind rather than as physical objects. Whether the tool is physical or mental, I select and use the tool that works best for the specific task at hand.

So my method of design is “use tools and concepts that I or others have developed and have shown to be useful.” If that is to be contrasted with “the traditional method”, it’s not entirely clear what “the traditional method” would be (and how far back historically we need to go to get to “traditional”, but I would say that I prefer the results I get with my approach. In the end, it’s an aesthetic choice, of course.

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  • Araceli de la Parra: Questi metodi informatici per progettare origami potrebbero far parte dei software attualmente utilizzati per la progettazione di forme tridimensionali?
  • Araceli de la Parra: Could these computational methods of origami become part of  3d software used for product design?

Robert J. Lang: Si. Il lavoro che ho svolto con la “air-bag” è stato proprio quello di creare un algoritmo che si è  utilizzato in un software 3d per la progettazione della borsa d’aria (air-bag).

Robert J. Lang: Yes. The airbag work I did was to create an algorithm that was used in 3D software for airbag design.

  • Araceli de la Parra: Questo potrebbe aiutare a definire il metodo più efficace di come costruire un oggetto?
  • Araceli de la Parra: Could this help define the most effective method of building an object?

Robert J. Lang: Si, potrebbe.

Robert J. Lang: Yes. It could.

  • Araceli de la Parra: A tuo viso qual è il nesso fra origami e design sostenibile? E se innanzitutto secondo te questo legame esiste.
  • Araceli de la Parra: What do you think is the connection between origami and sustainable design? if there is one in your view.

Robert J. Lang: Potrebbe esserci un nesso fra origami e design sostenibile nel senso che l’origami offre nuovi modi per utilizzare in modo efficace materiali relativamente semplici.

Robert J. Lang: Yes. There could be a connection between origami and sustainable design in that origami offers new ways of effectively utilizing relatively simple materials.

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