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Blue Economy contro qualsiasi crisi. Blue Economy significa un nuovo modello di business per ispirare gli imprenditori a dar forma ad una nuova economia basata su innovazioni competitiva, creando posti di lavoro e del capitale sociale. Obiettivo della Blue Economy è un modello di business che non richiede alle aziende di investire di più in modo da salvare l’ambiente, ma identificare un nuovo quadro economico che consenta minori investimenti e maggiori entrate durante la costruzione di un capitale sociale. La Blue Economy ha fatto molti passi avanti; più imprese hanno dimostrato la loro competitività. Le innovazioni affrontate al Congresso ad Honolulu sono legate all’energia, al cibo, alla sanità, agli alloggi, ai trasporti, ai rifiuti e all’acqua. Si tratterà anche dell’integrazione di queste innovazioni e di quali opportunità offrano nel mondo sempre in evoluzione, soprattutto nello sviluppo economico. Si sono e si presenteranno casi studio concreti provenienti da tutto il mondo e ci si augura che gli imprenditori facessero altrettanto. Questo approccio “Blue” non è solo vitale, ma ha già cominciato a mettere radici.
Per questa edizione del Congresso Mondiale sulle Iniziative ad Emissioni Zerosaranno presenti leader e imprenditori di fama mondiale tra cui il professor Gunter Pauli, fondatore della Zero Emissions Research Iniziative (ZERI) e autore di “The Blue Economy”. A partire dallo scorso lunedì 22 febbraio 2010 per le 100 settimane seguenti, Pauli insieme ad Enterprise Honolulu, ha pubblicato un’innovazione a settimana per stimolare l’imprenditorialità, la competitività e l’occupazione. Pauli ha previsto che le 100 innovazioni avrebbero potuto generare 100 milioni di posti di lavoro nel corso del prossimo decennio. Pauli spiega: “La nostra sfida oggi è quella di rispondere ai bisogni fondamentali di tutti, con quello che abbiamo; dobbiamo contribuire allo sviluppo delle culture indigene come alle Hawaii, imparare dai vecchi sistemi del passato, attingendo innovazioni concrete ed esempi da tutto il mondo”.
Ecco la prima delle cento innovazioni offerte dal professor Pauli: “Il Vortex”. Si tratta di un progetto per risparmiare energia ed eliminare le sostanze chimiche. Dovrebbe generare 250.000 posti di lavoro entro 10 anni nel trattamento delle acque e nelle industrie che producono acqua utilizzando il processo fisico. A livello internazionale, Paesi come la Spagna e la Francia stanno investendo massicciamente su impianti ad osmosi inversa per arginare la carenza d’acqua. Ecco la prima delle cento innovazioni offerte dal professor Pauli: “Il Vortex”. Si tratta di un progetto per risparmiare energia ed eliminare le sostanze chimiche. Dovrebbe generare 250.000 posti di lavoro entro 10 anni nel trattamento delle acque e nelle industrie che producono acqua utilizzando il processo fisico. A livello internazionale, Paesi come la Spagna e la Francia stanno investendo massicciamente su impianti ad osmosi inversa per arginare la carenza d’acqua.
E’ all’interno del contesto del mercato mondiale per l’acqua che dobbiamo valutare l’arrivo di una novità straordinaria e semplice e il Vortex avrebbe tutte le carte in tavola per colmare questo spazio. Questo ha la capacità di aumentare notevolmente l’efficienza nel trattamento delle acque, riducendo i costi e creando posti di lavoro locali. Il fenomeno naturale potrebbe un giorno sostituire le sostanze chimiche e le membrane e potrebbe sconvolgere i flussi di denaro dei fornitori tradizionali. La piattaforma tecnologica del Vortex si ispira all’osservazione che l’acqua sporca si pulisce autonomamente man mano quando un fiume si sposta a valle.
Il continuo movimento vorticoso delle forze dell’aria, dentro e fuori l’acqua, stimola i microrganismi e producendo interessanti benefici. Due inventori svedesi, l’ingegnere Curt Hallberg e il suo collega Morten Oveson, hanno tradotto le loro osservazioni in un modello matematico e quindi hanno creato un semplice dispositivo che emula il movimento dell’acqua in un vortice con risultati prevedibili. Hanno continuato la loro impresa finalizzata alla creazione di Watreco AB con sede a Malmö. Watreco AB è stata eletta la società Greentech svedese dell’anno nel 2009. Questa società è più che “verde”, cambia il modello di business dell’acqua. La potenza del Vortex riposa nella prevedibilità delle leggi della fisica. La fonte di energia per questo processo può essere semplicemente la gravità, garantita per alimentare il dispositivo 24 ore al giorno. Sono finiti i prodotti chimici, si può fare a meno delle membrane e il consumo di energia è minimo.
RO Plants nelle Hawai, come i cinque esercizi che operano nel Natural Energy Laboratory of Hawaii Authority (NELHA), nelle Big Island, hanno imbottigliato acqua di mare desalinizzata per anni. Ci sono insegnamenti nuovi da trarre dalla depurazione delle acque e degli operatori di dissalazione dal sistema descritto da Pauli. L’intero studio sui Vortex può essere visualizzato online su Zeroemisshawaii.org
Quello delle Hawaii è uno degli arcipelaghi più isolati al mondo. La posizione prevede un luogo eccellente per progettare e applicare interessanti invenzioni e processi. Le Hawaii sono anche molto vulnerabili, fortemente dipendenti dalle importazioni della maggior parte delle merci, in particolare petrolio e cibo. Tuttavia, nonostante queste sfide, le Hawaii sono già diventate un luogo vitale per le aziende globali per convalidare progetti pilota per il mercato e per esportare proprietà intellettuale ed esperienza in tutto il mondo. Oltre al professor Pauli fondamentale è la presenza dell’imprenditrice Tomoyo Nonaka, presidente di GAIA Initiative, in Giappone. Nonaka era l’ex amministratore delegato della Sanyo Electric nel 2005-2007. Dopo aver assunto la posizione in GAIA Initiative, ha creato una nuova visione aziendale, “Think GAIA”. Nonaka ha iniziato a ristrutturare le divisioni in moltissime attività nell’ottica di far diventare Sanyo una società leader nella risoluzione di problemi ambientali, con la propria tecnologia attraverso un Evolution Plan triennale.
Un ulteriore aspetto del Congresso Mondiale The Blue Economy è la sua localizzazione nelle Hawaii, dando la possibilità di integrare i protocolli della cultura ospitante hawaiana e la possibilità, per i delegati, di imparare da un modello di prosperità delle antiche Hawaii, noto come sistema ahupua’a. Inoltre, l’evento ha fissato nuovi livelli per ridurre a zero i rifiuti al Convention Center Hawaii, stabilendo le migliori pratiche e gli standard per le prossime conferenze, convegni e riunioni che dovranno includere solo cibo locale, durante le date del Congresso. Le opportunità prima e dopo il World Congress on Zero Emissions Initiatives, per tutte le isole hawaiane, consentiranno ai delegati di sperimentare le innovazioni reali, godendo allo stesso tempo di molto di quello che le Hawaii hanno da offrire.
Tra gli sponsor del Congresso Mondiale sulle “Emissioni Zero” (Launching “The Blue Economy”) ci sono CT & T America, il più grande produttore mondiale di veicoli elettrici; First Wind, incentrato esclusivamente sullo sviluppo, la proprietà e la gestione di progetti di energia eolica; Blue Planet Foundation, che cerca di promuovere il cambiamento sistemico nel modo in cui le Hawaii generano e utilizzano l’energia e l’Hawaiian Electric Company, impegnata a soddisfare i bisogni energetici a lungo termine delle Hawaii.
[ Links utili e approfondimenti ]
12 aprile 2010 alle 21:44
un piccolo progresso si è avuto
Disarmo nucleare. Start-2: prove di disgelo tra Usa e Russia