Sculture Flowform. Alla ricerca della forma perfetta con Silvano Angelini: Flusso e Riflusso, Arte e Vita. Quando l’intelligenza della Natura incontra la mano dell’artista

Scritto da Araceli de la Parra - GenitronSviluppo.com in Ecodesign, Storie

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Pubblicato il giorno 02 luglio 2008 - Nessun commento



   


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Sono cresciuto in Libia sono cresciuto nel ventre di una Scuola d’Arte orafa che aveva fondato mio padre Guido, quando  nel ’70 Gheddafi espulse via gli italiani dopo aver sequestrato tutte le loro attività e proprietà, arrivando in Italia sono rinato, avevo 21 anni. Mi sono quindi immerso nella complessa arte della medaglistica finché nel ’81 ho avuto una folgorazione,  il modo tradizionale di modellare non mi bastava più e ho modellato una medaglia: “Flusso e riflusso” che faceva fluire la corrente vitale del mondo eterico rendendola visibile, manifesta nella forma,  è un mondo che non si vede e non si tocca, ma è talmente reale che sostiene tutti i processi vitali che fluiscono in natura, per esempio le piante o il fluire delle acque! Questa medaglia ha avuto così la funzione di spartiacque per me, e quella di segnare un confine tra il vecchio modo di modellare e il nuovo, legato alle forze vitali, che mi avrebbe condotto alla scultura, dandomi la possibilità di entrare nel regno della forma.

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Silvano Angelini: Sono due personalità completamente diverse, come è giusto che sia, del resto, siamo, in quanto siamo diversi e unici!Non è facile dire in due parole qualcosa su una personalità così ampia, grande, come Rudolf Steiner (1861-1925), ti posso dire come ci sono giunto io, al termine di un profondo abisso interiore di ricerca, quando con fatica, ricominciando a salire, vedi la luce.  Ecco il lavoro di Rudolf Steiner è luce, luce che apre nuovi orizzonti, che richiede molto lavoro interiore, ma il frutto di questo lavoro aumenta la tua dignità di essere umano e la tua libertà individuale,  poi noi possiamo utilizzare chiaramente bene o male questa maggiore consapevolezza, in modo egoistico il che naturalmente è più facile, o in modo altruistico e qui viene messo alla prova il lavoro interiore di cui dicevamo prima, se è stato fatto bene o no.

Sai, nella nostra vita, chiaramente sono importanti le capacità, e lo sviluppo interiore della persona, ma poi, relativamente a quanto di questo sviluppo interiore, possiamo manifestare nell’attività esteriore, molto dipende dall’ambiente sociale che abbiamo intorno, e se questo sociale, le singole persone che ciascuno di noi ha intorno ci riconosce, ci osserva, pensa su di noi e magari sviluppa un’accoglienza verso ciò che ciascuno di noi porta, allora noi possiamo realizzare tante cose, se questo non succede, allora queste idee, queste potenzialità, io penso che non vadano perse, ma rimangano come dei germi, dei semi che attenderanno un terreno più fecondo per germogliare, magari quello di una prossima vita! Così John Wilkes (vivente!) l’inventore delle Flowforms e vero maestro dell’arte di progettare e costruire le Flowforms, fondatore di una scuola tutt’ora operante grazie alle sue capacità, negli anni della sua formazione si è trovato a collaborare con personaggi come Adam Smith, Theodor Schwenk che fondarono a loro volta l’Istituto di Herrischried sulla ricerca sull’acqua e del metodo di analisi “della goccia sensibile” e ad altri scienziati che lo hanno sostenuto vedendo in lui una persona capace di portare a manifestazione sensibile, cioè per mezzo dell’invenzione delle Flowforms, le idee e le teorie sull’acqua, vedi “Il caos sensibile” di Schwenk.

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  • Araceli de la Parra: Ci spiegheresti con tue parole a cosa servono le Flowforms e come la loro azione si ripercuote sulla qualità dell’acqua?

Silvano Angelini: Grazie alla richiesta di un mio amico agricoltore biodinamico, mi disposi a modellare delle Flowforms, avevo visto quelle forme in precedenza vicino Dornach in Svizzera, e non fu difficile arrivare a scoprire modellando; il gioco splendido dell’acqua nella Flowforms.  E’ un evento magico che ti armonizza il cuore, il sentire. L’acqua, quando ristagna, quando è ferma, tende ad andare in putrefazione, in pratica si avviano dei processi naturali che portano alla morte degli elementi vitali, allo sviluppo di alghe e di altri microorganismi nocivi alla vita. Quindi questo concetto del “ristagnare” è esattamente l’opposto del concetto del “rivitalizzare”. Le Flowforms rivitalizzano!

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  • Araceli de la Parra: Qual è la base delle Flowforms?  Secondo te esistono dei principi “universali” o un approccio da replicare anche in altri settori?

Silvano Angelini: Il principio universale è quello della Lemniscata, più semplicemente dell’otto (posto in orizzontale). Se tu hai un otto in orizzontale e provi a seguirlo o mentalmente o con la punta della matita, te ne accorgi, è lì, nel punto di incrocio, che accade la magia, è lì che la vita viene rivitalizzata, allo stesso modo ogni mattina ci svegliamo con la luce, ma siamo noi che dobbiamo dare l’impulso perché inizi veramente la nostra giornata.

Silvano Angelini: Theodor Schwenk è uno scienziato e come tale riesce a trovare quelle domande alle quali la maggior parte di noi, non presta attenzione, e poi prova a dare delle risposte, è un lavoro che si basa sull’osservazione e sul pensiero, le basi le puoi trovare in un libro “La filosofia della libertà” di Rudolf Steiner. Così Schwenk ha osservato l’acqua e ha colto i pensieri che erano nascosti nell’acqua e nel suo fluire, a lui l’acqua ha parlato!

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  • Araceli de la Parra: In Italia secondo te è forte la sensibilità sulla qualità dell’acqua, esiste un cultura dell’acqua? Chi richiede le tue fontane e per quali motivi?

Silvano Angelini: Il problema della cultura è un problema che si estende a macchia d’olio su tutti i campi! Nel senso, io per esempio per il solo fatto di vivere il mio quotidiano, prendo delle decisioni, acquisto delle cose, le consumo, per agire, per realizzare delle cose: compro un libro, vado ad uno spettacolo, acquisto una pianta di basilico per il mio balcone, cose normalissime! Posso dar corso a queste azioni, affidandomi al caso, alla mia buona stella, allora sono il consumatore Doc della nostra “società dei consumi”, ovviamente mi farò condizionare dai persuasori occulti “I media”.

Diverso è se mi accorgo che esiste anche una cultura che esce dagli schemi della “società dei consumi” è però meno comoda, richiede una maggiore ricerca, un’attenzione maggiore, allora mi accorgo che oltre ai prodotti dell’agricoltura chimica, esistono anche quelli che provengono da una agricoltura diversa: biologica o biodinamica,  che esiste una medicina Allopatica (chimica) ma anche l’Omeopatica o quella Antroposofica; mi accorgo che questi prodotti costano di più, non sempre! Ma se li acquisto io stesso sostengo chi li produce e la ricerca necessaria. Quindi se per cultura dell’acqua s’intende, che tipo di acqua minerale in bottiglia acquistare, visti i consumi! Ne abbiamo senz’altro tantissima. Per mantenere i piedi per terra, direi che siamo solo all’inizio, mi fa piacere considerare che in questi ultimi due settenni l’alimentazione alternativa ha fatto passi da gigante, e questo si deve attribuire alla crescita della coscienza dei consumatori che hanno favorito con le loro quotidiane decisioni l’aumento di negozi per la vendita di alimentari e cultura alternativa.

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  • Araceli de la Parra: Quali sono i tuoi obiettivi e come vedi il tuo ruolo nella società attuale in qualità di artista?

Silvano Angelini: Il ruolo dell’artista è quello di andare contro corrente, di non divenire un mestierante, un pittore o uno scultore di genere. O in modo più specifico, che le persone contemplando le sue opere, si sentano meglio, si sentano in sé, e si sentano in pace con se stesse e con il prossimo. L’arte è una porta che apre verso l’imponderabile, del quale tutti abbiamo paura, ma che tutti ricerchiamo.

Diverso è se mi accorgo che esiste anche una cultura che esce dagli schemi della “società dei consumi” è però meno comoda, richiede una maggiore ricerca, un’attenzione maggiore, allora mi accorgo che oltre ai prodotti dell’agricoltura chimica, esistono anche quelli che provengono da una agricoltura diversa: biologica o biodinamica,  che esiste una medicina Allopatica (chimica) ma anche l’Omeopatica o quella Antroposofica; mi accorgo che questi prodotti costano di più, non sempre! Ma se li acquisto io stesso sostengo chi li produce e la ricerca necessaria. Quindi se per cultura dell’acqua s’intende, che tipo di acqua minerale in bottiglia acquistare, visti i consumi! Ne abbiamo senz’altro tantissima. Per mantenere i piedi per terra, direi che siamo solo all’inizio, mi fa piacere considerare che in questi ultimi due settenni l’alimentazione alternativa ha fatto passi da gigante, e questo si deve attribuire alla crescita della coscienza dei consumatori che hanno favorito con le loro quotidiane decisioni l’aumento di negozi per la vendita di alimentari e cultura alternativa.

Silvano Angelini: L’ho iniziato quest’anno. Ho un pezzo di terra che ho iniziato a metamorfosare creando delle aree planetarie, dando una nuova morfologia al terreno e mi sto divertendo!  Poi in autunno arriveranno anche le piante relative ai pianeti e poi laghetti con giochi d’acqua, con le Flowforms e poi chi lo sa! Spero che con l’aiuto di tanti nuovi amici, si possa creare un ambiente naturale che aiuti a osservare e pensare perché possano nascere tanti artisti e scienziati della natura come Schwenk. Già quest’estate inizieranno i corsi d’arte con il metodo dell’Imparare ad Imparare, che è un preludio all’Imparare dal Destino, affinché grazie all’esperienza dell’arte e della natura, le persone possano rimuovere i propri blocchi interiori e possano tornare a guardare alla vita con un sorriso, perché è bella se ci sentiamo parte di un tutto, parte di quella natura che ci abbraccia ogni giorno,  e ci lascia lo spazio per essere pienamente uomini.

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Informazioni sull'autore: Araceli de la Parra - GenitronSviluppo.com

Di origine Messicana, laureata in Industrial Design alla Parsons School of design, N.Y. con un Master in design alla Domus Academy, Milano. Membro di 4-id.org studio di progettazione interdisciplinare con sede a Barcellona. Abitante del Villaggio Verde (ecovillaggio) in provincia di Novara. Parole chiavi nella progettazione di nuovi stili di vita esperimentati sulla propria pelle sono la biomimesi, progettazione sistemica, decrescita, transizione, resilienza, recupero, riciclo, risparmio e una grande passione per l’acqua e le sue proprieta’ come mediatrice nella natura. Progettista di Acqua Viva, sistema di recupero delle acque piovane, esposto in vari eventi e fiere in Italia. Relatrice sui temi precedentemente citati in varie manifestazioni per l’ambiente in Italia e consulente negli stessi per vari movimenti e associazioni italiane.

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