Rimini il Nuovo Lungomare: Foster + Partner, Jean Nouvel e Julien de Smedt le firme internazionali. Ecco come legare il mare alla terra con la nuova architettura

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Bioarchitettura

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Pubblicato il giorno 18 luglio 2008 - 5 commenti



   


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Foster + Partner giungono in Italia con il loro prossimo progetto per la città costiera di Rimini dove sorgerà un’interessante architettura, una proposta di progetto e di sviluppo per il lungomare della famosa città adriatica. Il progetto di Foster + Partner è di sicuro veramente impressionante e sarà un’attrazione per i turisti che si trovano in zona, promettendo un miglioramento per la città e per chi intende fare una vacanza in modo sostenibile.

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Il progetto di Rimini di Foster + Partner non è limitato ad uno specifico edificio ma invece riguarda un intero piano di sviluppo che comprende il nuovo lungomare che collega Rimini ai verdi viali interni della città. L’architettura di Foster + Partner riguarda in primo piano la torre alta 300 m slm ed una lungo corridoio pedonale che si estenderà dal grattacielo fino al mare. Come è tipico per Foster + Partner , la proposta per Rimini utilizzerà le ultime tecnologie in fatto di architettura sostenibile, come la raccolta delle acque piovane e gli impianti fotovoltaici (che consentiranno l’illuminazione di 7 Km di lungomare) oltre a prevedere di stabilire una prospettiva e strategia ambientale per la città a lungo termine.

La proposta di Foster + Partner per Rimini, presentata in questi giorni, comprende oltre al nuovo lungomare e all’albergo, un mix di attività connesse e di spazi pubblici, legando i viali come via Vespucci al centro storico e al lungomare pedonale come una colonna vertebrale, una sorta di prolungamento del parco Cervi. L’edificio caratteristico per Foster + Partner con la sua architettura in stile “Emirati Arabi” con le sue forme sinuose contrasta con le orizzontali linee delle architetture adiacenti. Il nuovo albergo inoltre include nei propri spazi la sede della Fondazione Fellini. continua >>

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Ma oltre a Foster + Partner, per la nuova proposta pubblica di Rimini sono presenti altre importanti firme internazionali come quella di Jean Nouvel. Dove il lungomare deve rappresentare innanzitutto un omaggio a Rimini e alla sua storia. Nasce da questa concezione il Kursaal, una duna gigante tra piazzale Fellini e il porto che racchiuderà spazi commerciali oltre a servizi aperti tutto l’anno ed un parcheggio sotterraneo da 1.600 posti auto. Le forme dell’architettura di Jean Nouvel per Rimini vuole riprodurre il paesaggio di dune e di pinete tipico della costa adriatica sfumando il limite fra spiaggia e lungomare con un parco.

Spiega Nouvel: “Abbiamo cercato di mediare la transizione dalla città verso il mare attraverso una frantumazione progressiva del costruito. Gli spazi commerciali richiesti dal bando sono stati collocati in una teoria di piccoli edifici che per volume e dimensione mediano tra i volumi importanti e concentrati degli alberghi da un lato, e quelli bassi e diffusi degli stabilimenti balneari dall’altro. continua >>

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Julien de Smedt presenta un’altra architettura che intende creare un nuovo “paesaggio marino” contraddistinto da forme curvilinee che richiamano immagini di onde e di dune di sabbia. Spiega il belga Julien de Smedt “Abbiamo considerato il progetto come una sequenza urbana, una sequenza lineare di fotogrammi raccordati in una passeggiata di attività interne ed esterne. Il segno, in pianta, segue il leggendario motivo del lungomare di Copacabana, ma lo reinterpreta tridimensionalmente; un motivo potente e riconoscibile, che evoca le increspature della sabbia e le onde del mare ed ha la incredibile capacità di permettere, ad un tempo, connessioni longitudinali e trasversali, esattamente in risposta alle esigenze del progetto: facilita l’insinuarsi dei passanti a passeggio per il lungomare ed integra le direttrici stradali provenienti dalla città.”

“L’intera concezione dello spazio pubblico copre una grande dotazione di parcheggi seminterrata, lasciando libera la vista dell’orizzonte e del mare senza la necessità di salire di un piano sopra il terreno. Il concept intende risolvere, in sezione, l’abbondanza di capanni e attrezzature che, adagiati sulla sabbia, bloccano la vista del mare”. continua >>

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5 commenti

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  1. Ecco come legare il mare alla terra con la nuova architettura…Ecco! Ora ditemi voi se non è uno spot…Il potere autoriducente dello spot pubbli
    citario ancora lo capiscono in pochi e siamo nel tempo in cui il basso tono culturale vince per grossolanità e rozzezza trascinando quella percentuale di umanità che va per percorsi gastroanimistici e massivi. Ma è sempre stato così dice un amico, e poi… questa è una cosa bella e sviluppa il litorale con servizi e funzioni rendendolo più fruibile…Cerrrto! Realizzando strutture che potrebbero essere realizzate sia a Dubai che in in Australia…In Kenia o in Pensilvania…Con lo stesso autonomo spazio e e colore e via dicendo senza nessun vincolo di appartenenza storica o culturale, identitaria ecc…Che possa, cioè, darti il senso del luogo e sentire il luogo dove sei…Questa non è la forza dello Spot con la esse maiuscola? Ma si! E’ vero! ma ancora non è il tempo, e l’ambizione di Rimini è quella di entrare nel globo…Nel giro intorno al globo con l’illusio
    ne di essere diverso da quello che sei…Come in un sogno da cui ti svegli con qualche cosa di meno dentro di te…E naturalmente non solo questo…E se è per questo il mare può anche volare…E prima o poi gli metteran le ali…Gli bastan le ali…

  2. Salve Renzo,

    Confermo pienamente senza batter ciglio al tuo ottimo commento!
    Sicuramente poi il discorso è molto complesso e sicuramente molto politicizzato e “markettaro” aggiungerei.

    In fatto di design la standardizzazione (e globalizzazione) dell’architettura (aggiungo sostenibile) non è davvero un problema da poco considerando tutto ciò che vi gravita intorno.

    L’illusione continua … e continuerà

    Grazie e buona lettura.

    Daniel – GenitronSviluppo.com

  3. Amico caro la questione è grave e il discorso non è così complesso se i risultati sono così percettibili anche da una semplice esibizione di rende
    ring….A meno che per complesso tu non voglia intendere la pigrizia
    e la malafede con cui… Basta vedere i nomi dei progettisti per capire la sostanziale velenosa bassa autostima nella propria identità e cultura…
    Complesso? Oppure che cosa?

  4. Al di là di tutto… basta con il cemento -.-

  5. Ecco, mancava solo un altro Hotel a Rimini…. ma stiamo scherzando???

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